articolo su Farfisa

piattica 30-08-24 18.57
mima85 30-08-24 19.44
Bello leggere un articolo scritto con competenza su una testata giornalistica generalista, riguardante un argomento di nicchia come questo. Ogni tanto qualche giornalista sa ancora fare il suo lavoro.

Per chi abitasse in zona o dovesse passarci, consiglio una visita al museo della Farfisa a Camerano, di cui avevo anche aperto un thread anni fa quando andai io a farci un giro. La dentro è custodito anche il Compact Duo usato da Rick Wright per il live dei Pink Floyd a Pompei.

Il museo del synth marchigiano è un altro di quei posti dove prima o poi dovrò assolutamente andare.

Thanks per la segnalazione.
giosanta 30-08-24 20.41
Grazie, anche se innesca considerazioni abbastanza tristi.
afr 30-08-24 21.02
@ giosanta
Grazie, anche se innesca considerazioni abbastanza tristi.
Che potremmo estendere alla gran parte dell'industria italiana
maxpiano69 31-08-24 09.54
La storia di Farfisa e delle altre aziende della zona è quella (anche se il Synthex non era un modulare, ma possiamo sorvolare su questa imperfezione all'autore dell'articolo, cui va il merito invece di aver portato questa storia su un quotidiano)

Il punto cruciale è stato che dopo aver fatto innovazione con gli organi a transistor, purtroppo non hanno visto arrivare in tempo l'onda dei synth (analogici e poi digitali), forse anche perché pur essendo nati come fusione di aziende non sono riusciti poi a scalare per competere soprattutto con i giapponesi (che all'epoca hanno "fatto male" anche a gente come Moog e Sequential, comunque)

Thanks a piattica per la condivisione
cecchino 31-08-24 11.47
Confesso, flagellandomi, che da molti anni i miei hanno una casa, dove faccio anche le (ridottissime) vacanze estive, esattamente a metà strada tra Castelfidardo e Camerano, ma al museo Farfisa non sono mai andato emo
Devo rimediare…
Grazie per le cose che avete postato qui emo
mima85 31-08-24 12.37
Peccato che ad andare avanti sia stata la divisione citofoni e telecomunicazioni di Farfisa, e non quella che ha partorito alcuni degli strumenti che sono finiti nella storia della musica contemporanea.
paolo_b3 31-08-24 18.55
@ mima85
Peccato che ad andare avanti sia stata la divisione citofoni e telecomunicazioni di Farfisa, e non quella che ha partorito alcuni degli strumenti che sono finiti nella storia della musica contemporanea.
Purtroppo le logiche di mercato sono spietate...
maxipf 31-08-24 20.34
in garage ho ancora il mio Partner con i ritmi Bravo due manuali, mobile in legno con serrandina e Leslie vero incorporato, dovrebbe funzionare, sono anni che non lo accendo....ho avuto anche un syntorkestra.
voglio tornà bambinoooooooo
Ilaria_Villa 04-09-24 15.14
Ovidio 06-09-24 18.07
L'articolo, per quanto storicamente interessante, suscita un certo disappunto. Come al solito in questo scalcinato paese si fanno sparire aziende come Farfisa, Gem e altre che davano lavoro a centinaia di famiglie e prestigio all'Italia nel mondo. Poi magari si buttano dalla finestra milioni di euro per salvare carrozzoni come Alitalia o altri enti inutili, oppure lo stato finanzia per decenni aziende (come la Fiat) che poi delocalizzano all'estero la produzione e le sedi legali.
giosanta 06-09-24 19.00
Ovidio ha scritto:
L'arricolo, per quanto storicamente interessante, suscita un certo disappunto...

Come non condividere, purtroppo.
tsuki 06-09-24 21.34
Pero' non dimentichiamoci che sia la Farfisa che la Gem sia pure in tempi diversi hanno capitolato di fronte allo strapotere delle grandi ditte Giapponesi che in quegli anni hanno aggredito il mercato con prodotti innovativi ed una capacita' progettuale e sopratutto commerciale che le nostre grandi ditte,pur avendo ancora la capacita' di creare ottimi prodotti,non son state in grado di controbattere...Che poi lo stato dovrebbe cercare sempre di salvare i posti di lavoro ok,ma teniamo conto anche dei fattori concomitanti.
Ovidio 06-09-24 22.06
tsuki ha scritto:
Che poi lo stato dovrebbe cercare sempre di salvare i posti di lavoro ok

Aldilà dei posti di lavoro, lo stato dovrebbe salvaguardare il "Made in Italy" (è uno slogan sbandierato da tutti i governi) eppure nel raggio di 10km da Castelfidardo pare ci sia passato un uragano. Hanno lasciato perire la migliore manifattura, di secolare tradizione, esistita dal dopoguerra a oggi. Sulla concorrenza giapponese posso darti in parte ragione, ma non credere che Roland o Yamaha non abbiano avuto incentivi statali quando necessario.
tsuki 06-09-24 22.20
@ Ovidio
tsuki ha scritto:
Che poi lo stato dovrebbe cercare sempre di salvare i posti di lavoro ok

Aldilà dei posti di lavoro, lo stato dovrebbe salvaguardare il "Made in Italy" (è uno slogan sbandierato da tutti i governi) eppure nel raggio di 10km da Castelfidardo pare ci sia passato un uragano. Hanno lasciato perire la migliore manifattura, di secolare tradizione, esistita dal dopoguerra a oggi. Sulla concorrenza giapponese posso darti in parte ragione, ma non credere che Roland o Yamaha non abbiano avuto incentivi statali quando necessario.
Guarda,mi ricordo che tanti anni fa' andai a comprare un Elka EK 44,e mi fecero provare il DX 7.EK 44 era un ottimo strumento,ma presi DX 7,che di fatto ebbe un boom planetario.Questa era la faccenda allora con i giap,noi facevamo ottimi prodotti,ma loro facevano prodotti innovativi che entravano nelle produzioni musicali di tutto il mondo .E poi D50,M1 etc etc.In quegli anni erano piu' forti.E si hanno mangiato la concorrenza.
Ovidio 06-09-24 22.37
@ tsuki
Guarda,mi ricordo che tanti anni fa' andai a comprare un Elka EK 44,e mi fecero provare il DX 7.EK 44 era un ottimo strumento,ma presi DX 7,che di fatto ebbe un boom planetario.Questa era la faccenda allora con i giap,noi facevamo ottimi prodotti,ma loro facevano prodotti innovativi che entravano nelle produzioni musicali di tutto il mondo .E poi D50,M1 etc etc.In quegli anni erano piu' forti.E si hanno mangiato la concorrenza.
Vero. Purtroppo le aziende nostrane, per quanto di spalle larghe grazie a una lunga e sapiente tradizione, ottimi manifatturieri (vedi Gem, Fatar, Viscount, la stessa Farfisa, etc.), hanno peccato di capacità collaborative con gli artisti del mainstream, aspetto che invece i giapponesi hanno considerato giustamente rilevante. Ci ha provato la Gem con Emerson quando ormai era tardi.
E pensare che 10 anni prima Farfisa poteva vantare un endorser come
Richard Wright, qui con l'immancabile Compact Duo e un Echo Binson emo

PS: hai citato Elka, mi fai ricordare di aver posseduto un Mk88 parecchi anni fa. Una master keyboard incredibile. emo
tsuki 06-09-24 23.23
@ Ovidio
Vero. Purtroppo le aziende nostrane, per quanto di spalle larghe grazie a una lunga e sapiente tradizione, ottimi manifatturieri (vedi Gem, Fatar, Viscount, la stessa Farfisa, etc.), hanno peccato di capacità collaborative con gli artisti del mainstream, aspetto che invece i giapponesi hanno considerato giustamente rilevante. Ci ha provato la Gem con Emerson quando ormai era tardi.
E pensare che 10 anni prima Farfisa poteva vantare un endorser come
Richard Wright, qui con l'immancabile Compact Duo e un Echo Binson emo

PS: hai citato Elka, mi fai ricordare di aver posseduto un Mk88 parecchi anni fa. Una master keyboard incredibile. emo
Altrochè...L'ho avuta anche io,e a riprova della tua osservazione sull'importanza della collaborazione con gli artisti,io mi decisi a prendere l'ottima Elka MK88 dopo che la vidi suonata da Vittorio De Scalzi ad un concerto dei New Trolls...