@ greg
Bell'aggeggio. Ottimi software, ma...... Incontentabile? Negli anni'80 cominciammo ad utilizzare le prime master grazie al grande numero di moduli synth per lo piú rack. Le più famose: KX 88 Yamaha, C'era Akai con una 73 pesata, Elka, 76 e 88. Orla 88 tasti. Naturalmente Fatar 88 in valigia, molto pratica. Lem 73 pesata e con sequencer da 5000 note. Poi Roland, A80 88 tasti, A 70, 76 tasti e poi A 33, sempre 76 tasti, ma piú leggera. Vengo e mi spiego. Il mercato si è notevolmente dispiegato, comprendo, 25 tasti, 32 tasti, 37 tasti, 49 tasti...... Ma perchè sono scomparse le 76 tasti semipesate? Lo trovo assurdo. Infatti ero in procinto ad ordinare la Keylab 88 essential III, ma sono dibattuto. Essendo possessore di Acuna 88 e SL 73 Studiologic avrei molto gradito una 76 passo synth. Davvero non comprendo queste scelte. Visto che i synth si producono spesso nelle tre 'taglie'.
Ti ringrazio per la disamina e per aver ricordato strumenti che fanno parte del nostro glorioso passato,
Per prima cosa ritengo che le tastiere master a 76 note, pesate o meno, siano in drastica riduzione o totale scomparsa, perché altrimenti “rovinerebbero” il mercato ai modelli a 61 e 88. In secondo luogo, la produzione è orientata a seconda delle esigenze di mercato, cioè essendoci sempre più gente “ignorante” che usa una sola mano per suonare, si fanno avanti modelli a 25, 37 e 49. Di conseguenza il modello di ingresso a 61 è già grasso che cola. Chi sceglie il modello a 88 è perché ha intenzione di suonare davvero.
Per inciso, mi vengono i brividi quando vedo immagini di studi domestici e semi professionali, dove, quando va bene, c’è un solo controller a 37 (talvolta a 25) note ed una marea di strumenti che ne sono sprovvisti, ma sono solo ricchi di pulsanti e manopole. A mio modesto avviso, questo NON È fare musica.