wildcat80 ha scritto:
Sembra che da noi si sia sempre mangiato un un certo modo, quando la realtà è che oggi stiamo ricercando una tradizione che così tanto tradizionale non è.
Concordate?
Le tradizioni culinarie, come tutte le altre, sono in continua evoluzione e si "contaminano" (in senso positivo) con elementi provenienti da altre culture gastronomiche.
E' così da sempre: basti pensare, ad esempio, ad un ingrediente tradizionale della cucina toscana, i fagioli... tradizionalissimi anche nella cucina messicana essendo originari delle Americhe e sconosciuti da noi fino al XVI secolo.
Stesso dicasi per il pomodoro, che è comparso con regolarità sulle nostre tavole soltanto a partire dalla fine del XVII secolo.
Gli esempi potrebbero essere molteplici.
Interessante anche quella che io definisco "evoluzione traslata" cioè esportata attraverso le migrazioni, la quale, partendo da una matrice comune con il paese d'origine, segue una sua propria ed autonoma linea evolutiva.
E così, ad esempio, la cucina italo americana offre alcuni piatti che in Italia non esistono, nei quali tuttavia si avverte chiaramente l' "italianità" delle origini. In sostanza, una "cucina italiana ma non più italiana".
Anche lo stile di vita può influenzare il nostro modo di mangiare: probabilmente le nostre nonne avevano più tempo per cucinare, mentre oggi ci dobbiamo confrontare con brevi pause pranzo e cene preparate alla svelta.
Esiste tuttavia un "comun denominatore" che distingue la "tradizione" nei singoli paesi, come anche da noi in Italia (tenuto conto che nel caso specifico, data la nostra Storia, ogni territorio ha le sue tradizioni e una singola ricetta può variare addirittura da comune a comune, ancorchè distante pochi chilometri).
In definitiva, ritengo che la "tradizione culinaria italiana" esista ancora, ma come un qualcosa che si evolve nel tempo e che, quindi, non può oggi essere uguale a quella di venti o trent'anni fa.