@ vansys
Personalmente ritengo che Arturis avesse un hardware molto vicino alla perfezione con la Keylab 61 MKII.
Materiali top, consistenza da synth “serio” e non da master plasticosa ma soprattutto controlli ben distribuiti e in quantità. Unica pecca un display piccolo ma essendoci una differenza di circa 1000 euro per arrivare ad Astrolab credo si potesse gestire la cosa.
Questa proprio non mi convince.
Messe le mani sul synth ieri purtroppo solo 15 minuti. Strumento tra i più belli e robusti provati ultimamente. Quasi dispiacerebbe portarlo dietro in squallide sale prova o, addirittura, in pizzerie, rosticcerie, panetterie.... Ci siamo capiti. Roba da salotti e anche di lusso. Il suono è scintillante e molto professionale. Elaborabile aldilà della sua origine quadi prettamente VST etc. Generalista, e qui, per chi suona dal vivo, cominciano note dolenti. Ad esempio, nel mio caso, dovrei arricchire gli 'Hammond' in tipo e quantità. I piani acustici idem, i piani elettrici keyboards un pò meglio.... E così via dicendo. No, non fa per me, è deliziosa, ma non comoda. Poco, ma su molte patches ha bisogno di qualche istante, non è una workstation con suoni precaricati... Prossime releases software non so.... Francamente non è molto chiaro cosa sia deputata a fare. Non da studio, ma non pratica sul palco previa riprogrammazione (secondo me) comunque con quei piccoli ritardi nel cambio patch a volo. Naturalmentetutto confutabile ciò che vi riferisco. Ma è chiaro che chi sale sul palco di qualsiasi livello ha bisogno di una CK Yamaha, unNordelectro o un Nordstage, eccetera nel senso di cambi suono e aggiustamenti live..... Da salotto?