Dopo questa purgativa settimana sanremese ( e quindi di peggio non posso farvi ) propongo il mio nuovo pezzo da oggi disponibile su tutti i mer**si stores della galassia :)
WHISPERS IN THE CIRCUITRY
Il tema e' l AI .... che io ovviamente NON USO per principio...mica come un musicista amico di mio cuggino di nome Marco,le cui melodie fluivano come il fiume che scorre placido attraverso la città, ma le parole che accompagnavano quelle note erano sempre state una sfida per lui.
La sua mente creativa danzava tra accordi e armonie, ma quando cercava di mettere su carta i suoi pensieri, si sentiva come un marinaio naufragato in un mare di parole senza bussola.
Marco non si arrese facilmente. Continuò a comporre, a cercare di mettere insieme le parole giuste per raccontare le storie che la sua musica voleva comunicare. Eppure, ogni tentativo sembrava cadere nel vuoto, come foglie secche portate via dal vento dell'ignoranza.
Fino a quando un giorno, mentre navigava su internet alla ricerca di ispirazione, si imbatté in qualcosa che avrebbe cambiato il corso della sua storia musicale: l'intelligenza artificiale. Era come una rivelazione divina per lui. Con un po' di esitazione, Marco iniziò a sperimentare con questa nuova tecnologia. Scoprì programmi che potevano analizzare le sue composizioni e suggerire parole e frasi per accompagnare la sua musica.
Il primo tentativo fu un successo travolgente. Le parole che l'intelligenza artificiale suggeriva si adattavano perfettamente alle sue melodie, come se fossero state fatte su misura. Marco si sentiva come un alchimista che aveva finalmente trovato la formula segreta per trasformare il piombo delle sue composizioni in oro puro.
Poco a poco, Marco cominciò a dipendere sempre di più dall'IA per creare le sue canzoni. Le sue performance diventarono ancora più apprezzate, le sue canzoni scalavano le classifiche e la sua fama cresceva a dismisura. Eppure, nel suo cuore, sapeva che c'era un segreto dietro tutto questo successo.
Ma Marco era furbo, o almeno credeva di esserlo. Si convinceva che nessuno si sarebbe mai accorto della sua dipendenza dall'intelligenza artificiale. Si pavoneggiava di fronte alle telecamere, parlava di come la sua musica fosse il frutto di una mente geniale e creativa. Ma dentro di sé, c'era una piccola voce che gli sussurrava che forse, in fondo, non era così brillante come voleva far credere agli altri.
E così, tra le luci accecanti del successo e l'ombra dei suoi segreti, Marco continuava il suo viaggio nel mondo della musica, accompagnato dall'IA che aveva dato voce alle sue canzoni. Ma a volte, nel silenzio della notte, si chiedeva se il prezzo del suo successo fosse stato troppo alto, se il riflesso che vedeva nello specchio fosse davvero quello di un artista o solo di un impostore abilmente travestito.