@ SimonKeyb
vado controcorrente: secondo me il brano è ed era abbastanza pacchiano, così come il video con tutti questi artisti in fila che eseguono il loro spezzone in quel modo teatrale per un progetto umanitario onorevole ma che ben poco che poteva fare per "cambiare il mondo", tanto che in pratica divenne un gigantesco spot dell'industria discografica statunitense; d'altronde l'America reaganiana era così, in quel momento si sentivano di essere loro stessi il mondo intero, culturalmente e politicamente, e per un certo periodo è stato così.
bello vedere quei personaggi lì eh bellissimo. Ma la scena madre, di chi aveva capito veramente quello che sarebbe uscito da quelle riprese lì quel giorno, era
LUI
Non sei assolutamente controcorrente, anzi nel documentario è spiegato chiaramente che la canzone è stata concepita per piacere a più persone possibile e per essere cantata dai cantanti in quel momento più noti.
Lo scopo dichiarato (poi raggiunto) era vendere tanto per raccogliere fondi per beneficenza e il mezzo era sfruttare la fama dei cantanti.
Certo che è stata un'americanata.
Certo che è stata una goccia nel deserto.
Certo che i partecipanti ne hanno tratto vantaggio per la loro carriera.
Certo che è stato grottesco fare una pausa pranzo durante la registrazione di una canzone fatta per combattere la fame in Etiopia.
Certo che è stato un evento così importante che 40 anni dopo tante persone vogliono vedere come è stato fatto.
Il documentario racconta il come, non va oltre, e non ci si può aspettare altro, essendo anch'esso un prodotto dello stesso "showbiz" da cui è nata l'operazione USA for Africa.
Ah, guardando il documentario si vede anche che LUI (e molti altri) in quel momento non canta perchè così ha chiesto il produttore.