@ stesgarbi
Torno volentieri a postare su questo forum, dopo tanto tempo.
Premetto che sono stato e sono ancora oggi un amante dei synth analogici, sin da quando (alla fine degli anni '70) sognavo di possederne uno.
Da allora, negli anni, ne ho posseduti e suonati tantissimi, anche tra i più "blasonati" (non sto ad elencarli).
Vi è stato anche un periodo in cui ero un vero "talebano" della "superiorità genetica" dell' analogico.
Questo in doverosa sintesi.
Il tempo, poi, mi ha fatto ritornare su molte delle mie convinzioni (alcune delle quali oggi mi fanno sorridere), ad esempio quando ho avuto modo di approfondire strumenti come D50, JD 800 e 990 o VA come Virus e Clavia et cetera, fino ad arrivare al mio pensiero attuale ,
Recentemente ho "ristrutturato" il mio setup, adeguandolo alle mie reali necessità, il chè ha comportato uno "sfoltimento" dell'arsenale analogico che troneggiava (sin troppo!) nella mia mansarda.
Il mio target era: praticità, qualità di suono, immediatezza di utilizzo degli strumenti nelle mie registrazioni casalinghe.
Così, oggi, i miei "analogici" si sono ridotti a due soltanto: un Voyager - da cui non mi separerò mai - ed un Take Five.
La grande "scoperta", invece, è stata l'acquisto di due macchine che mi appassionano ogni giorno, portandomi in mondi sempre diversi ogni volta che ci smanetto su: Hydrasynth deluxe e Waldorf Iridium desktop.
La domanda che sento fare spesso è: "ma suonano analogici ?"
La mia risposta è sempre ed invariabilmente: "NO. Se vuoi l'esatto suono analogico, devi suonare un analogico"
Ma non è questo il punto.
Il vero test per me è stato cercare di riprodurre su questi due digitali quelli che oggi preferisco definire "suoni classici", cioè quelli che all'epoca si ottenevano con i synth analogici, con l'obbiettivo di capire se avessero comunque una qualità sonora che li rendesse corposi, convincenti, capaci di "sedersi" agevolmente in un mix, oppure di "bucarlo", restituendo una sensazione sonora analoga a quella di "quei suoni là".
Il risultato è stato sorprendente.
Ciascuno di questi due synth ha una sua personalità e questo li rende complementari, il chè è un vantaggio.
Suonano come un Moog, o come un Oberheim, o come un Juno-Jupiter et cetera? La risposta è ancora una volta NO, ma le sonorità che si riescono ad introdurre in un mix richiamano l'orecchio dell'ascoltatore a "quel tipo di suoni" in modo così convincente, che alla fine il tutto "suona bene" e non ci si fa più caso..
Anche sentiti da soli i due synth suonano davvero bene, con una qualità sonora molto buona.
Ma è nel mix che secondo me danno la risposta migliore: i suoni sono presenti, corposi, sempre intelleggibili e, a seconda di come vengono gestiti i parametri, se ne possono sommare molti senza che si diano fastidio tra loro, oppure renderli "ingombranti" da bastarne uno o due per fare il sound di un brano. Le varietà dei filtri e degli inviluppi, sapientemente dosati, consentono di creare suoni duri ed aggressivi, oppure "morbidi".
La cosa bella, poi, è che i "suoni classici" possono trovare una strana bellezza intrinseca anche nella loro "digitalità" (un po' come ricordo in certe sonorità del JD 800) e la struttura di sintesi wavetable, sapientemente valorizzata con il giusto utilizzo dei parametri, riporta a sonorità tipiche di certi vecchi synth ibridi (vale soprattutto per l'Iridium, ma in parte anche per l'Hydrasynth).
In sintesi: queste due macchine non sono analogiche, non suonano analogico, ma l'effetto dei loro "suoni classici" è quello: sembra un paradosso, ma è così.
E non è tutto:
Proprio per la loro natura digitale, questi due synth vanno conosciuti (e studiati) bene, perchè hanno al loro interno motori di sintesi così multiformi, da essere in grado di portarmi ogni giorno in universi sonori paralleli, ricchi di suoni strani e bellissimi.
Ogni volta che li accendo, per me è come iniziare una nuova esplorazione...."per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima" :-)
A mio avviso i digitali hanno il vantaggio di avere un suono più sottile e più facile da inserire in mezzo ad altri strumenti. Se penso a Kurzweil che esce molto bene in contesti live, penso succeda per una gamma medio alta molto pronunciata... Se voglio fare uscire allo stesso modo una Yamaha , cerco di fare suoni più appuntiti in quella gamma di frequenze... Un suono enorme è un po' invadente in certi contesti e può essere controproducente. Se pensiamo ai grandi suoni dei sinth in contesti discografici, erano alquanto semplici e magri, ma si sposavano perfettamente con il resto del mix... iMHO