Fare musica elettronica nel 2023

adr3nokrome 20-11-23 14.33
Chiacchierata da bar, giusto per riprenderci dal trauma del lunedi. Se il mio ragionamento non ha senso, la colpa non è mia, ma, appunto, del lunedi.

30 anni fa apprezzavo un brano per il layering dei pad con soglie di cutoff che evolvevano lentamente alternando squarci di luce a immagini più cupe, o per l'arpeggio vertiginoso in semicrome ribattute da un delay magistralmente programmato per andare in sincrono con i bpm, adesso non ci faccio quasi più caso perchè in un qualsiasi pacchetto vst anche gratuito vi sono almeno una manciata di preset che fanno di più di quanto io possa mai immaginare e a maggior ragione programmare.

Attenzione che la mia non è per nulla una critica alla musica elettronica moderna da bieco boomer, apprezzo tantissimo quello che la tecnologia ci sta mettendo a disposizione, mi rendo solo conto che la scala dei parametri con la quale ero solito giudicare e apprezzare un brano elettronico oggi va completamente rivista e ci devo riflettere un po' su.

Voi che ne pensate?!
afr 20-11-23 14.42
@ adr3nokrome
Chiacchierata da bar, giusto per riprenderci dal trauma del lunedi. Se il mio ragionamento non ha senso, la colpa non è mia, ma, appunto, del lunedi.

30 anni fa apprezzavo un brano per il layering dei pad con soglie di cutoff che evolvevano lentamente alternando squarci di luce a immagini più cupe, o per l'arpeggio vertiginoso in semicrome ribattute da un delay magistralmente programmato per andare in sincrono con i bpm, adesso non ci faccio quasi più caso perchè in un qualsiasi pacchetto vst anche gratuito vi sono almeno una manciata di preset che fanno di più di quanto io possa mai immaginare e a maggior ragione programmare.

Attenzione che la mia non è per nulla una critica alla musica elettronica moderna da bieco boomer, apprezzo tantissimo quello che la tecnologia ci sta mettendo a disposizione, mi rendo solo conto che la scala dei parametri con la quale ero solito giudicare e apprezzare un brano elettronico oggi va completamente rivista e ci devo riflettere un po' su.

Voi che ne pensate?!
Tutto vero, ma se non si ha buon gusto anche con i tools più moderni si fa poco

Diciamo che oggi la vita è parecchio più semplice

Alla base però servono le idee
Dallaluna69 20-11-23 17.20
@ adr3nokrome
Chiacchierata da bar, giusto per riprenderci dal trauma del lunedi. Se il mio ragionamento non ha senso, la colpa non è mia, ma, appunto, del lunedi.

30 anni fa apprezzavo un brano per il layering dei pad con soglie di cutoff che evolvevano lentamente alternando squarci di luce a immagini più cupe, o per l'arpeggio vertiginoso in semicrome ribattute da un delay magistralmente programmato per andare in sincrono con i bpm, adesso non ci faccio quasi più caso perchè in un qualsiasi pacchetto vst anche gratuito vi sono almeno una manciata di preset che fanno di più di quanto io possa mai immaginare e a maggior ragione programmare.

Attenzione che la mia non è per nulla una critica alla musica elettronica moderna da bieco boomer, apprezzo tantissimo quello che la tecnologia ci sta mettendo a disposizione, mi rendo solo conto che la scala dei parametri con la quale ero solito giudicare e apprezzare un brano elettronico oggi va completamente rivista e ci devo riflettere un po' su.

Voi che ne pensate?!
"Musica elettronica" è un mondo molto vasto.
In ambito dance, ad esempio, il sound design è ancora una bella fetta del lavoro. Gente più scafata di me, riesce comunque ad individuare "il solito preset di Omnisphere" o "il solito preset di Nexus" in brani anche di successo.
Però, anche se usi i preset, avrai sempre bisogno di intervenire su ADSR e altri elementi per scolpire il suono come serve a te.
wildcat80 20-11-23 17.32
La tecnologia ha solo reso fruibile alle masse cose che in passato non lo erano.
Per fare un esempio banale, avere un Jupiter8, un Juno 106, un JX8P e un SH101 negli anni 80 era appannaggio di pochi: oggi seppur in formato virtuale puoi averli praticamente dove vuoi e dentro a un solo strumento, che sia computer, synth, workstation.... Ad un costo risibile.
Le idee fanno la differenza, ieri come oggi, anche se ovviamente per quanto riguarda anche l'elettronica c'è un ritorno continuo al passato, che convive con ciò che è attuale.
giosanta 20-11-23 17.32
afr ha scritto:
Alla base però servono le idee

Giustissimo, e non mi sembra poco.
Dallaluna69 ha scritto:
"Musica elettronica" è un mondo molto vasto.

Altro concetto inappuntabile. Vogliamo partire da Varese, Boulez, Stockhausen? Non finisce mai.
Bob_Braces 20-11-23 18.51
adr3nokrome ha scritto:
30 anni fa apprezzavo un brano per il layering dei pad con soglie di cutoff che evolvevano lentamente alternando squarci di luce a immagini più cupe, o per l'arpeggio vertiginoso in semicrome ribattute da un delay magistralmente programmato per andare in sincrono con i bpm, adesso non ci faccio quasi più caso perchè in un qualsiasi pacchetto vst anche gratuito vi sono almeno una manciata di preset che fanno di più di quanto io possa mai immaginare e a maggior ragione programmare.

Se ti interessano gli aspetti "virtuosistici" della programmazione / produzione potresti, se non li conosci già, ascoltarti qualcosa degli Infected Mushroom.
Da non esperto di questo sottogenere di elettronica, mi sembra che almeno siano ben riconoscibili come sound, insomma non roba da preset.
Qualche esempio di brani abbastanza diversi ma dove, appunto, l'impronta si riconosce:
- Ratio Shmatio
- While I'm in the Mood
- She Zoremet
- Blue Velvet
Ovidio 20-11-23 22.33
@ Bob_Braces
adr3nokrome ha scritto:
30 anni fa apprezzavo un brano per il layering dei pad con soglie di cutoff che evolvevano lentamente alternando squarci di luce a immagini più cupe, o per l'arpeggio vertiginoso in semicrome ribattute da un delay magistralmente programmato per andare in sincrono con i bpm, adesso non ci faccio quasi più caso perchè in un qualsiasi pacchetto vst anche gratuito vi sono almeno una manciata di preset che fanno di più di quanto io possa mai immaginare e a maggior ragione programmare.

Se ti interessano gli aspetti "virtuosistici" della programmazione / produzione potresti, se non li conosci già, ascoltarti qualcosa degli Infected Mushroom.
Da non esperto di questo sottogenere di elettronica, mi sembra che almeno siano ben riconoscibili come sound, insomma non roba da preset.
Qualche esempio di brani abbastanza diversi ma dove, appunto, l'impronta si riconosce:
- Ratio Shmatio
- While I'm in the Mood
- She Zoremet
- Blue Velvet
Mi ricordano vagamente gli Art of Noise, coi dovuti distinguo.
paolo_b3 20-11-23 22.40
@ adr3nokrome
Chiacchierata da bar, giusto per riprenderci dal trauma del lunedi. Se il mio ragionamento non ha senso, la colpa non è mia, ma, appunto, del lunedi.

30 anni fa apprezzavo un brano per il layering dei pad con soglie di cutoff che evolvevano lentamente alternando squarci di luce a immagini più cupe, o per l'arpeggio vertiginoso in semicrome ribattute da un delay magistralmente programmato per andare in sincrono con i bpm, adesso non ci faccio quasi più caso perchè in un qualsiasi pacchetto vst anche gratuito vi sono almeno una manciata di preset che fanno di più di quanto io possa mai immaginare e a maggior ragione programmare.

Attenzione che la mia non è per nulla una critica alla musica elettronica moderna da bieco boomer, apprezzo tantissimo quello che la tecnologia ci sta mettendo a disposizione, mi rendo solo conto che la scala dei parametri con la quale ero solito giudicare e apprezzare un brano elettronico oggi va completamente rivista e ci devo riflettere un po' su.

Voi che ne pensate?!
Non so se ti ricordi quando usci il Roland D50, spero per te no emo Ogni tanto ti passava a lato orecchie un Digital Native Dance. Ecco quella è l'omologazione, se ti accontenti è fico, ma anche per noi dopolavoristi ci vuole un posto in paradiso...
adr3nokrome 20-11-23 22.54
Non so se ti ricordi quando usci il Roland D50, spero per te no

D50 mai posseduto ma penso di essere stato uno dei primi possessori del D20, come regalo per la maturitá avevo chiesto ai miei un synth multitimbrico, una batteria elettronica e un sequencer, quando arrivai al negozio il commerciante disse che era arrivato questo nuovo prodotto proprio quel mattino, leggemmo le caratteristiche insieme perché nemmeno lui lo conosceva, e dopo pochi minuti fu mio…. Vissi in simbiosi completa con quella macchina per quasi dieci anni…… scusate l’OT (ma sono stato provocato…. emo)
1paolo 21-11-23 08.30
adr3nokrome ha scritto:
D20,

Fine anni 80 io invece avevo un rack D110 che pilotavo con un Sequential Multitrack (uno dei primi synth con sequencer) creando dei timbri molto particolari e delle sequenze per utilizzo live.. fine OT
wildcat80 21-11-23 08.31
@ 1paolo
adr3nokrome ha scritto:
D20,

Fine anni 80 io invece avevo un rack D110 che pilotavo con un Sequential Multitrack (uno dei primi synth con sequencer) creando dei timbri molto particolari e delle sequenze per utilizzo live.. fine OT
Belin Paolo hai avuto degli strumenti mica male, eri ben fornito emo
1paolo 21-11-23 08.33
@ wildcat80
Belin Paolo hai avuto degli strumenti mica male, eri ben fornito emo
Rimpiango il Multitrack, il Dw8000 (..ma anche il Poly 61), il K 2500 ed il Trinity, tutti rivenduti al termine dei vari progetti ma che oggi varrebbero tanto, sia in termini economici che di suono...ma ormai è fatta..
adr3nokrome 21-11-23 11.43
Commenti molto puntuali e interessanti!

Mah, ok, concordiamo tutti che alla base di tutto ci devono essere le idee. Ma applicate a cosa esattamente?

Vi porto questo esempio. Domenica pomeriggio con un solo iPad in mano seduto sul divano ho composto un brano in meno di due ore. Senza avere la minima ispirazione. E' venuto bene? mi sembrava di si, per i primi 20 minuti. Ho usato dei VST che al primo ascolto potevano tranquillamente lasciare l'ascoltatore occasionale (esagero un po' dai) a bocca aperta. Poi l'ho eliminato perchè del tutto privo di contenuti. Non era un brano ma una showroom di preset. Ma cavolo anche sull'hi-fi di casa suonava dieci volte meglio di qualsiasi cosa io abbia mai composto 30 anni fa magari dopo settimane di faticoso editing e con strumentazioni semiprofessionali.

Da qui il mio sospetto che ormai la parte formale (il sound) non sia più cosi determinante, mentre la parte sostanziale (la tecnica compositiva, o persino l'armonia, senza eccedere in divagazioni accademiche) sia in fondo l'unica per la quale valga la pena dedicare sforzi e dedizione..... (più facile a dirsi che a farsi, certo....)
wildcat80 21-11-23 12.56
adr3nokrome ha scritto:
Da qui il mio sospetto che ormai la parte formale (il sound) non sia più cosi determinante, mentre la parte sostanziale (la tecnica compositiva, o persino l'armonia, senza eccedere in divagazioni accademiche) sia in fondo l'unica per la quale valga la pena dedicare sforzi e dedizione..... (più facile a dirsi che a farsi, certo....)
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Il problema è che la realtà dei fatti dimostra l'esatto contrario, cioè che le produzioni si basano su poche idee, semplici, e tanto confezionamento.
Durante i vari lockdown mi sono fatto un paio di corsetti in ambito retrowave/synthwave, uno a cura di The Midnight e uno di Com Truise, e sono rimasto sconvolto.
La mia partenza era quella di uno che ha fatto studi classici (V di pianoforte e altro in ambito di istruzione privata), studiato e suonato prevalentemente rock blues, blues, r'n'b, soul music e soul jazz... Rimasto affascinato dall'elettronica che era l'unica musica che potessi fare in completa autonomia, in particolare dalla sfera synthwave e retrowave, mi sono capitate quests due occasion e mi sono seguito i corsi, ben fatti con video e progetti scaricabili.
Molto bene: 3 o 4 accordi, melodie e riff semplici, tonnellate di sound design.
Ma del tipo 3 o 4 campioni per tirar fuori una cassa o un rullante, relativa channel strip ed effettistica varia, lavoro infinito su effettistica dei pad, bassi realizzati mettendo assieme almeno un sub bass sinusoidale più un paio di layer di synth bass.
Ecco un lavoro gigantesco per confezionare giri di 3 accordi.
Idee poche, semplici, e tanto make up.
1paolo 21-11-23 15.59
@ adr3nokrome
Commenti molto puntuali e interessanti!

Mah, ok, concordiamo tutti che alla base di tutto ci devono essere le idee. Ma applicate a cosa esattamente?

Vi porto questo esempio. Domenica pomeriggio con un solo iPad in mano seduto sul divano ho composto un brano in meno di due ore. Senza avere la minima ispirazione. E' venuto bene? mi sembrava di si, per i primi 20 minuti. Ho usato dei VST che al primo ascolto potevano tranquillamente lasciare l'ascoltatore occasionale (esagero un po' dai) a bocca aperta. Poi l'ho eliminato perchè del tutto privo di contenuti. Non era un brano ma una showroom di preset. Ma cavolo anche sull'hi-fi di casa suonava dieci volte meglio di qualsiasi cosa io abbia mai composto 30 anni fa magari dopo settimane di faticoso editing e con strumentazioni semiprofessionali.

Da qui il mio sospetto che ormai la parte formale (il sound) non sia più cosi determinante, mentre la parte sostanziale (la tecnica compositiva, o persino l'armonia, senza eccedere in divagazioni accademiche) sia in fondo l'unica per la quale valga la pena dedicare sforzi e dedizione..... (più facile a dirsi che a farsi, certo....)
+1 : sospetto fondato! Ma purtroppo, in coerenza con la superficialità dilagante di questi tempi, conta più la forma della sostanza ahimè emo
PandaR1 21-11-23 16.55
@ adr3nokrome
Chiacchierata da bar, giusto per riprenderci dal trauma del lunedi. Se il mio ragionamento non ha senso, la colpa non è mia, ma, appunto, del lunedi.

30 anni fa apprezzavo un brano per il layering dei pad con soglie di cutoff che evolvevano lentamente alternando squarci di luce a immagini più cupe, o per l'arpeggio vertiginoso in semicrome ribattute da un delay magistralmente programmato per andare in sincrono con i bpm, adesso non ci faccio quasi più caso perchè in un qualsiasi pacchetto vst anche gratuito vi sono almeno una manciata di preset che fanno di più di quanto io possa mai immaginare e a maggior ragione programmare.

Attenzione che la mia non è per nulla una critica alla musica elettronica moderna da bieco boomer, apprezzo tantissimo quello che la tecnologia ci sta mettendo a disposizione, mi rendo solo conto che la scala dei parametri con la quale ero solito giudicare e apprezzare un brano elettronico oggi va completamente rivista e ci devo riflettere un po' su.

Voi che ne pensate?!
Io quando penso a musica elettronica recente fatta bene penso a questo The Mothership
adr3nokrome 22-11-23 13.02
wildcat80 ha scritto:
Molto bene: 3 o 4 accordi, melodie e riff semplici, tonnellate di sound design.
Ma del tipo 3 o 4 campioni per tirar fuori una cassa o un rullante, relativa channel strip ed effettistica varia, lavoro infinito su effettistica dei pad, bassi realizzati mettendo assieme almeno un sub bass sinusoidale più un paio di layer di synth bass.
Ecco un lavoro gigantesco per confezionare giri di 3 accordi.
Idee poche, semplici, e tanto make up.

Probabilmente hai tracciato un quadro perfetto della realtà e che ci piaccia o no questo è tutto quello che conta.
Unico, ed ultimo, mio personalissimo commento, è che non mi emoziona (ti quoto) "un sub bass sinusoidale più un paio di layer di synth bass" e neppure una cassa realizzata con 3 o 4 campioni, ma probabilmente tutto ciò nel mercato contemporaneo o anche solo nella sfera della fruizione amatoriale attuale è apprezzato, e quindi me ne faccio una ragione! emo
Mentre Alpha Centauri dei Tangerine Dream invece mi illumina ancora mente ed anima ad ogni riascolto.

Adesso sono depresso perchè finisco sempre per sentirmi un vecchio hipster anche se faccio di tutto per non sembrarlo emo
Dallaluna69 22-11-23 13.21
adr3nokrome ha scritto:
che ci piaccia o no questo è tutto quello che conta

Sono questi pensieri che ti fanno venire la depressione emo
Ancora oggi, fare una bella canzone viene da altro, non viene dal gear o dalla produzione. Come hanno detto anche altri, prima di tutto ci sono le idee. E se ascolti anche successoni tipo Blinding Lights di The Weeknd, senti che c'è una bella canzone, prima ancora che una produzione da colossal holliwoodiano.
adr3nokrome ha scritto:
ma probabilmente tutto ciò nel mercato contemporaneo o anche solo nella sfera della fruizione amatoriale attuale è apprezzato

Anche questo è un pensiero deprimente. Secondo me, nella sfera amatoriale uno fa quello che gli pare. Io faccio 500 ascolti quando mi va di lusso. Sarò almeno libero di non rispettare le tendenze del mercato? Suona quello che ti rende felice e basta.
Bob_Braces 22-11-23 14.11
wildcat80 ha scritto:
Molto bene: 3 o 4 accordi, melodie e riff semplici, tonnellate di sound design.
Ma del tipo 3 o 4 campioni per tirar fuori una cassa o un rullante, relativa channel strip ed effettistica varia, lavoro infinito su effettistica dei pad, bassi realizzati mettendo assieme almeno un sub bass sinusoidale più un paio di layer di synth bass.
Ecco un lavoro gigantesco per confezionare giri di 3 accordi.

La cosa che fa più ridere è che alla fine il risultato di tutti questi sforzi nella produzione sarà veicolato dall'altoparlatino di un cellofono in distorsione col volume a palla emo
wildcat80 22-11-23 14.33
@ Bob_Braces
wildcat80 ha scritto:
Molto bene: 3 o 4 accordi, melodie e riff semplici, tonnellate di sound design.
Ma del tipo 3 o 4 campioni per tirar fuori una cassa o un rullante, relativa channel strip ed effettistica varia, lavoro infinito su effettistica dei pad, bassi realizzati mettendo assieme almeno un sub bass sinusoidale più un paio di layer di synth bass.
Ecco un lavoro gigantesco per confezionare giri di 3 accordi.

La cosa che fa più ridere è che alla fine il risultato di tutti questi sforzi nella produzione sarà veicolato dall'altoparlatino di un cellofono in distorsione col volume a palla emo
E ancora peggio, passerà per piattaforme che comprimono tutto emo