adr3nokrome ha scritto:
A noi tastieristi amatoriali "moderni" (quindi escludo i professionisti, coloro che si ebiscono dal vivo a qualunque livello
trovandomi assolutamente in questa categoria e avendo sempre trascurato l'aspetto tecnico, recentemente ho preso in mano anche io i suddetti manuali per costruirmi un po' di tecnica.
Devo dire che da quando ho cominciato più seriamente (un annetto) vedo notevoli risultati. Prima di tutto il tastierista moderno in live ha sicuramente bisogno di indipendenza soprattutto se si trova da solo (cioè come unico tastierista e senza sequenze) a dover riassumere un arrangiamento di un pezzo pop.
Poi prima o poi una scala o un arpeggio veloce, o un pezzo un po' più tecnico del solito lo dovrà fare e meglio essere preparati.
Esempio banale, non si suona classica, non si suona jazz ma se vuoi suonare i Dire Straits e fare
questo col piano un minimo minimo di tecnica dovrai pur averla studiata.
Infine l'aspetto che reputo più importante, da eterno smemorato quale sono che tende ad avere amesie di qualunuqe tipo (accordi, fraseggio) su un brano (parliamo sempre di pop) anche semplice.
Rinforzando la tecnica le amnesia sono diminuite tantissimo, immagino perché il cervello è meno impegnato a ragionare su quell'aspetto e può dedicare più risorse anche solo al ricordare il pezzo in questione.