afr ha scritto:
L'AT polifonico serve, all'interno di uno stesso suono, ad attivare L'AT su una singola nota così una seconda nota suonata contemporaneamente non subirà alcuna variazione di espressione
Non solo quello, con il Poly AT la pressione viene rilevata sul singolo tasto e quindi posso avere un diverso livello di AT (e relative modulazioni associate) per ciascuna nota suonata, ovvero avere un controllo del timbro via AT sul singolo tasto/voce.
Ad esempio, se immaginiamo di suonare un accordo di strings su una tastiera dotata di Poly AT, le varie "voci" (note dell'accordo) potrebbero avere un livello di vibrato/tremolo/crescendo (ecc..) diverso a seconda della pressione di ciascun dito corrispondente, creando una maggior "varietà" e potenzialmente realismo rispetto alla stessa cosa fatta con Channel ("mono") AT.
Poi è chiaro che solo provandolo in pratica e su patch disegnate ad hoc per sfruttarlo ciascuno potrà valutare se e quanta "espressività" aggiuntiva ne possa trarre.
Storicamente il Poly AT era uno dei punti di forza del mitico Yamaha CS-80 (ma è troppo tardi per chiedere a Vangelis se e quanto lo trovasse utile ed espressivo...)