Ho suonato Deep Purple per circa 3 anni facendo diverse serate, e ho suonato parti organistiche in contesti rock, blues e soul jazz per tanti anni... prima di dedicarmi all'elettronica ho fatto questo
Molti dei pezzi dei DP erano pezzi da studiare. Trascrizioni a orecchio e trascrizioni da MIDI dove non arrivavo... e magari non ci arrivavo lo stesso.
Quindi come fare?
Primo problema: la meccanica. Con una pesata, semipesata o comunque con una tastiera priva della risposta rapida dell'organo certe cose sono ai limiti fisici dello strumento e oltre, per motivi puramente meccanici: puoi essere bravo bravissimo ma se il tasto non spara subito ed è lento a tornare, non ci puoi riuscire.
Secondo problema: il sound. Il suono di Jon Lord non dico che sia il 50% del lavoro, ma se riesci ad avvivinarci, hai già fatto tanto. Personalmente a quei tempi, parliamo degli anni 2007/2010, quello che passava il convento era Viscount DB3 che finiva (rigorosamente in mono e sempre col riverbero disinserito) dentro a un'emulatore di amplificatore Fender, un pedalino Boss di cui non ricordo il nome, l'emulatore Leslie Boss RT20 e da lì all'impianto.
Successivamente avevo scambiato con un chitarrista l'RT20 con uno Hughes & Kettner Rotosphete MkII, che aveva un suo preamp valvolare con una valvola 12AX7 che per quegli anni era tanta roba. In un secondo momento inserivo fra organo e Leslie un preamplificatore analogico della SM Pro Audio che avevo raccattato in qualche saletta (e che mi è stato rubato), e si esagerava
Il settaggio di drawbars/percussione/vibrato scanner/Leslie poi è relativamente semplice, si trova facilmente in rete, la base comunque era primi 4 drawbars tutti fuori, ultimi due leggeri (da 1 a 3) a volte a colpire, no chorus/vibrato, utilizzo del Leslie non costante.
Terzo problema: non riuscire a suonare quello che faceva lui. Risposta: studiare il suo modo di suonare, non nello specifico il pezzo, ma lo stile esecutivo in generale. Tecniche di comping con la sinistra (molto spesso power chords ad esempio), riff e lick ricorrenti. Quando hai capito come arrivare al suo stile, se ti trovi davanti un solo che non riesci a fare, riuscirai a suonare un solo nel suo stile che non te lo farà percepire come uno scoppiazzamento mal fatto o peggio una cosa a casaccio completamente fuori contesto.
Hai una FA08 vero? Per cui la prima cosa da ovviare è la meccanica. Banalmente, verrano i vermi (al cubo, clone Roland, tasto pesato, master synth action) al Balla, prova a utilizzare una master da 4/5 ottave con meccanica non pesata per controllare la zona dell'organo, magari una master con 9 fader con cui rimapoarri i drawbars.
Per il suono invece se vuoi sfruttare l'organo tonewheel di FA, e non o campionamenti presenti, dovrei lavorare, oltre che sui settaggi dei drawbars, sui vari elementi disponibili per cercare di dare un po' di pienezza: non ricordo così su due piedi se il clone abbia tutti i parametri di VR, mi pare di ricordare che il leakage e il keyclick siano regolabili, poi saturazione, equalizzazione, etc etc.
Sulla parte puramente tecnico - esecutiva: online trovi tutto, tipo
questo anche se il consiglio migliore è ascoltare, focalizzandoti su come accompagna e sui fraseggi, riff, lick chiamali come vuoi, che ricorrono nel suo stile.
Questa è la parte secondo me più importante, più difficile ma anche più entusiasmante. A settare una master e a programmarti un suono ci metti poco, ad assimilare il suo modo di suonare, avendo ovviamente limiti di tempo da dedicare, ci vuole di più.
Spero di esserti stato d'aiuto