@ Tastiero74
Ciao a tutti amici del forum! Quest'estate mi sono stancato di suonare le mie tastiere sopra a Spotify, così ho deciso di comprarmi un sequencer per provare a farmi da solo le basi sulle quali esercitarmi. La scelta è ricaduta su Music Maker 2024 Premium un po’ perché costa poco (l’ho trovato in offerta a 59 euro) e un po’ perché è pubblicizzato come sequencer per principianti (e io sono un principiante: non ho mai usato DAW, la mia unica esperienza con i sequencer risale agli anni ’90 quando mi facevo le basi usando il sequencer interno della GEM S2 e della Korg i3). Grazie alla pausa estiva ho avuto modo di usare il programma tutti i giorni e siccome mi sono divertito un mondo mi è venuta voglia di condividere con voi le mie impressioni d’uso. Premetto che non sono un musicista professionista, di mestiere faccio altro, la musica è il mio hobby quindi tutte le cose che dico vanno riferite ad un contesto amatoriale.
Il sequencer: mi sono divertito un sacco ad usarlo. L’unica volta in cui ho dovuto ricorrere al manuale è stato per capire dove si trova il menu per impostare i driver asio della scheda audio e selezionare l’ingresso midi. Per il resto ho trovato tutto molto semplice ed intuitivo, anche una persona poco pratica di DAW come me si orienta facilmente e riesce a realizzare delle semplici basi sulle quali esercitarsi a suonare la tastiera. Personalmente lavoro così: prima scelgo un loop di batteria evocativo del brano che voglio fare, e poi registro le varie tracce strumentali suonandole sulla Yamaha MX49 che funge da master collegata via midi. Un punto di forza del sequencer di MM 2024 premium è che oltre al piano roll ha anche l'editor degli eventi o “list editor”, caratteristica per me indispensabile. Un punto debole invece è che MM, pur essendo in grado di importare i midifle, non è in grado di dis-assemblarli e dividerli nelle varie tracce: è un sequencer pensato per costruire le proprie canzoni a partire da loop audio e parti suonate con i VST-i, perciò occorre essere in grado di suonare tutte le parti midi da sé. Per quanto riguarda i suoni: poiché sono nuovo al mondo delle DAW, per ora mi sono imposto di utilizzare solo i VST-i inclusi in MM 2024 Premium o disponibili a pagamento nello store Magix perché voglio capire precisamente cosa è possibile fare con questo programma. In alcuni casi ho ampliato il numero di preset acquistando i pacchetti di suoni aggiuntivi (per esempio per gli strumenti Vita e Revolta).
Bass machine: l’unico preset che uso in questo VST-i è “Fatso”: si tratta di un un bel suono di basso sintetico monofonico, utile per linee di basso acide in stile tekno-dance. La Mod Wheel apre il filtro. Suona bene anche nelle ottave alte per arpeggi e linee soliste. Tutti gli altri preset di questo VST-i non li uso perché li trovo mosci, ma questo preset non ha nulla da invidiare ai suoni dello stesso genere presenti nella mia Yamaha MX49.
Analog synths: contrariamente a quanto potrebbe far pensare il nome “Analog synths” questo strumento contiene una varietà di suoni sia acustici che elettrici-elettronici, quindi torna utile non solo quando si è alla ricerca di un suono di synth, ma soprattutto quando si arrangia un brano. Punto di forza di questo VST-i (ma anche di tutti gli altri VST-i Magix in generale) a mio parere è l’interfaccia semplicissima che mette a disposizione nei neofiti delle “manopolone” per modificare pochi parametri ma “giusti”: il tempo di attacco e di rilascio dell’inviluppo, frequenza di taglio del filtro e risonanza, la possibilità di accendere-spegnere i vari effetti di riverbero-delay-chorus-flanger-phaser e poco altro. Per una persona poco pratica come me, il fatto di avere una grafica semplice è una manna.
Innanzitutto, grazie per la recensione.
Una possibilità, anche se laboriosa, per separare le tracce dei file midi in Music Maker è questa: importa il file midi nella timeline; fai doppio click sul file importato; nell'editor che si apre, clicca Options, MID channel filter e seleziona tutte le tracce tranne una; ancora clicca Options, Hide filtered MIDI data.
In questo modo ti resta una sola traccia.
Importa nuovamente il file MIDI e ripeti l'operazione stavolta tenendo un'altra traccia.
Considera che Music Maker è stato la mia prima DAW, quindi possibile che alcuni (o molti) dei termini che ho usato siano cambiati o che siano proprio diversi da come li ricordo.
Ad esempio, non sono sicuro sulla timeline, ma insomma è l'area di lavoro dove importi i file audio e MIDI