Mettiamo che la mattina uno si sveglia con in testa un bel motivetto. Si affretta a scriverselo prima che gli passi di mente… e poi?
1) riflettere sull’intenzione: cosa voglio dire? E non parlo di “musica a programma” - che pure ha il suo perché - ma di concetti più astratti e profondi: voglio esprimere rabbia, gioia, tristezza, stupore? Voglio aprire uno squarcio sulla Verità? Voglio far trapelare la nobile, astratta armonia fisica degli armonici?
Prima di mettersi al lavoro, è bene riflettere sul perché prima che sul cosa e come.
2) riflettere sulla struttura: sarà una canzone, una danza, una sinfonia, una rapsodia? Monotematica, bitematica, politematica? Sarà un lavoretto corto e conciso o una ponderosa opera di mezz’ora? Sarà monodia accompagnata, contrappunto, fugato, sarà musica densa come l’uranio o eterea come il vapore?
Prima di mettersi al lavoro, stendere un piano di lavoro a blocchi - poi si potrà modificarlo via via, ma l’importante è avercelo.
3) riflettere sullo sviluppo melodico, sulle variazioni, ripetizioni, trattamento seriale, sequenze, variazioni ritmiche, aggravamenti e diminuzioni.
Poi ovviamente non useremo tutto il materiale possibile, ma almeno avremo una ricca tavolozza di colori su cui lavorare
4) riflettere sullo sviluppo armonico: cadenze, modulazioni, ritmo armonico, cromatismo, dissonanze etcetera.
L’armonia è l’ossatura di ogni brano - e come tale dev’essere robusta e ben determinata.
5) riflettere sul ritmo: binario, ternario, semplice, composto, rapido, solenne…
Se l’armonia è lo scheletro il ritmo è il cuore pulsante della musica
6) ed infinite l’orchestrazione: sarà un lavoretto per piano solo, un duo, un trio, un lavoro elettronico, un opera per orchestra sinfonica? Sarà solo strumentale o userò anche la voce? Come userò i colori e la densità strumentale per dare impulso e varietà alla mia musica?
Una volta fatto tutto ciò - e prese le opportune notazioni scritte - si può cominciare a lavorare, pronti a cambiare tutto se si scopre di colpo un sentiero più propizio ed interessante.