@ michelet
Avrei voluto rispondere questa mattina ma non sono riuscito. Tutto sommato è meglio, perché il contributo del Dott. Andrea mi dà modo di dire che le teorie rolandiane, sono perfettamente confutabili. Il fatto che Roland non voglia dotare Fantom di un editor librarian è perché, molto probabilmente, non vuole pagare adeguatamente i programmatori professionisti. A dimostrazione che Fantom è oggettivamente una macchina complessa, basta vedere come gli sviluppatori stessi si siamo “incartati” da oltre un anno e mezzo e non abbiano ancora sistemato parecchie lacune dello strumento.
Sul fatto, ancora, che Fantom sia dotato di locazioni di memoria praticamente infinite, i soliti geni rolandiani, non hanno tenuto conto che l’utente potrebbe desiderare il riordinamento dei Tones e delle Performance, cosa che a colpi di stelline richiede un tempo incongruo, oltre ad essere semplicemente grottesco all’alba del terzo millennio.
Insomma, a tutte le affermazioni, si potrebbe replicare punto per punto dimostrando l’esatto contrario.
Mi chiedo ancora perché l’editor librarian, peraltro ben funzionante, esistesse per Fantom XR e G, ma non per il Fantom 2019.
Confidiamo nell’editor librarian di Benedetto che, grazie alla sua grande passione (e competenza) ha creato uno strumento indispensabile.
Michele ovviamente sono punti di vista, il mio non è assolutamente quello giusto, semplicemente ho fatto uno sforzo, importante, per capire le logiche che stavano dietro a certe peculiarità, che non sempre ho condiviso (nelle logiche) con chi a voluto rendermi partecipe.
Però, devo dire che dopo un utilizzo molto intenso, della serie che ho riprogrammato quasi 256 scene (con altrettante song), programmato centinaia di suoni, renderizzato pezzi mixati e masterizzati su Fantom, se si lavora cercando di aderire alla loro filosofia si va lisci, almeno finché non si mette mano al sampler in maniera un po' più profonda.
Per creare il wave delle proprie song è un gioco da ragazzi.
Per sequenziare file audio (es cantati) è facile anche se sarebbe più immediato prevedere vere e proprie tracce audio come Kronos (per inciso Verselab che è basato sul sequencer di Fantom lo può fare, quindi è una possibilità che resta al momento come dire flangiata come i cinquantini dei miei tempi).
Per creare suoni con onde single cycle abbastanza facile.
Sul multisample e sull'editing più profondo non è il suo campo.
Per contro l'ho usato ZERO come controller DAW, quindi su questo non mi esprimo.
Piccola curiosità: voi quanto lo avete usato il Fantom prima di giungere a queste considerazioni?
Non lo chiedo per fare polemica, ma perché mi rendo conto benissimo che è una macchina apparentemente semplice in superficie, ma con una complessità che impari a conoscere, e quindi apprezzare o disprezzare, solo con un uso profondo e protratto nel tempo.