@ wildcat80
Ultimamente mi ha lasciato un po' perplesso, ma è evidente che di fronte a un calvario che culmina con una morte annunciata, ognuno possa avere termini di reazione estremamente personali, e che il passaggio sui media ci metta il carico... Comunque... Se n'è andata una personalità di rilievo, della quale non sempre ho condiviso ogni singola parola, ma che ha dimostrato di essere una testa pensante, attraverso un percorso di crescita personale incredibile, per il quale merita estremo rispetto.
Giusto nel 2009, in estate, un giorno comprai un libro di un'autrice mai sentita, giovane ed esordiente, che parlava di una tradizione oscura, negata, raccontata a denti stretti, ambientata in una Sardegna rurale e ancorata alle proprie radici culturali.
Lo comprai alle bancarelle per pochi spicci, e rimase un po' in disparte, chissà dove lo avessi riposto! Dopo qualche settimana mi capitò di ascoltare alla radio, mentre guidavo, un'intervista all'autrice, fresca di un premio letterario che sinceramente non ricordi, in cui raccontava un po' di cose sul libro, sulla verità della storia che stava alla base della trama, e poco altro su di lei... arrivato a casa ho recuperato Accabadora e l'ho letto tutto d'un fiato.
E lo rileggerò, con la consapevolezza che non si trattava di un semplice romanzare una storia misteriosa, ma che era un manifesto, un manifesto di come un arcaico femminismo, figlio di una antica ed estinta società matriarcale, si faceva strada nel patriarcato della Sardegna di metà Novecento. Buon viaggio Michela!
Bel libro; lo sto leggendo adesso in vacanza.