È un paio di settimane che ho quasi repulsione verso i miei strumenti.
Un momento in cui non ho voglia di suonare, perché mi scarica poco, perché il lavoro al momento è fonte di sacrifici e blasfemia continua. Una corsa mi fa meglio di un paio d'ore davanti agli strumenti.
Quale miglior momento per fare un po' di reviews molto poco buoniste.
Iniziamo per ordine di costo.
Uno Synth Pro: strumento veramente valido dal punto di vista timbrico, abbastanza facile da programmare (solo per il routing dei filtri occorre un minimo di dedizione).
Cosa va: un suono quasi Sequential, la programmazione.
Cosa non va: le problematiche di instabilità di alimentazione, che purtroppo, usandolo con frequenza, si toccano con mano.
A volte restano fuori calibrazione pitch bend s modwheeel, a volte gli oscillatori... Basta staccarlo fisicamente dalla rete e poi riconnetterlo facendo un ulteriore ciclo di calibrazione oltre a quello fatto all'accensione.
Può essere un problema da poco, visto che per mesi può non ripresentarsi.
Può essere un problema notevole se gira male e ti si ripresenta per un tot di volte di fila.
È uno strumento con cui dopo circa un anno e mezzo di serenità mi viene voglia di lanciarlo.
Argon8M: wavetable, anche virtual analog vero adesso, ben costruito, programmabile abbastanza facilmente, suona veramente bene, anche come livello.
Cosa va: supporto nativo (aggiornamenti frequenti e sempre con manuale supplementare aggiornato), suono (amo i filtri Classic, Ladder e Sallen Key), costruzione.
Cosa non va: la programmabilità non è male da pannello, è ottima da editor multipiattaforma... Ma la versione della Modal App per iPad non supporta le funzionalità librarian (funzione accessibile da computer): è un po' un pastrocchio, perché è facilissimo scaricarsi suoni su iPad, ma poi non li puoi caricare.
Difetto paradossale: c'è veramente troppo materiale sonoro, fra tabelle, modificatori statici, possibilità di intermodulazione non si finisce mai di esplorare il suo cuore. Poteva anche essere una macchina più che valida con meno (molto meno) materiale timbrico di partenza. Personalmente gli avrei piazzato un filtro modellato tipo SSM2044 e un paio di tabelle di ispirazione Waldorf e basta
Comunque il difetto principale che ho riscontrato è legato allo spread (in pratica è come se moltiplicasse per 8 i due oscillatori, lavorando sia di detune che ad intervalli e accordi): quando si va di fine detune, il volume cala troppo, vero che lo sfasamento fra oscillatori può dare questo effetto collaterale, ma si moltiplicano per 8 quindi...
Ma gli si perdona.
CONTINUA