@ vin_roma
Esistono dei punti fermi nell'organizzare la grafica di una partitura per una formazione orchestrale standard:
>raggruppamenti per famiglie tramite parentesi quadra e all'interno dallo strumento più acuto (in alto) al più basso (in fondo)
>dall'alto in basso le famiglie sono:
-legni
-ottoni
-percss/tastiere/arpa/coro/solisti...
-archi
...ma non è legge o errore fare altrimenti soprattutto quando ci sono esigenze di formazioni particolari.
Anche per le linee di battuta: è conveniente mantenere la verticalità sino al limite della famiglia di strumenti come è anche uso, per coro e voci singole, avere le linee di battuta solo sul rigo e, nel caso di note con travature, a figure sciolte, ma ...se si vanno a guardare le partiture di quando la stampa non era computerizzata troviamo delle belle linee di battuta tirate giù con una bella riga da 1mt e lunghe quanto tutto il foglio...
Per quanto riguarda i contrabbassi.
Nella maggior parte della musica fino all'inizio '900 i contrabbassi avevano la sola funzione di "contrabbassare" le note dei violoncelli, quindi avevano la stessa parte di questi (il vero "basso") e il risultato era si, un'ottava sotto, ma era quello che serviva, pacificamente riconosciuto.
Cambiare chiave? Perché?
Ovvio che la nota che si ascolta è un'ottava sotto alla scrittura ma allora che toccherebbe fare? Una parte con tanti tagli addizionali in basso? O mettere l'8' sotto?
Basta che chi scrive sa di scrivere per un contrabbasso e chi suona il contrabbasso sa di avere uno strumento traspositore e via.
In fondo il Sax tenore lo scrivi in chiave di Sol ed è pacifico che il risultato è una 9^ sotto, la chiave di Sol è una facilitazione ma in realtà si legge con una chiave antica: quella di Tenore.
Tutti Sax hanno più meno la stessa estensione e leggono sulla stessa altezza in chiave di Sol solo che, a seconda del taglio (sop./cntr/brtn) il risultato è diverso.
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Grazie anche a te per l'intervento bello e dettagliato!
Sull'ordinamento delle famiglie di strumenti più o meno ci sono. Quello che la maggior parte delle volte mi trovo a fare è trascrivere pezzi di altri (a volte parzialmente, ma sempre più spesso per intero o quasi, sempre escludendo percussioni e voci soliste) e adattarli alla nostra formazione, che di base è una formazione rock con tastiere e una o due voci soliste, più una tromba e un clarinetto. Però, prima di adattarli, io scrivo i pezzi come sono nelle registrazioni, quindi in questo senso possono capitarmi strumenti di ogni tipo.
Sul basso e contrabbasso: tu hai perfettamente ragione (ovviamente), e anche io nel mio piccolo ho sempre scritto le loro parti come devono essere scritte. La domanda mi sorgeva dato che nella pratica loro leggono in una chiave di basso ottavizzata, e se chiaramente mettere tutti tagli addizionali non avrebbe senso, aggiungere quel piccolo 8 sotto alla chiave sarebbe veramente uno sforzo piccolo, considerando anche che altri strumenti usano le chiavi esplicitamente ottavizzate, ad esempio la chitarra. Ma ero all'oscuro del retroscena storico che tu mi hai dato, e non ho certo intenzione di cambiare una pratica antichissima, anche perché il nostro bassista in realtà è anche un contrabbassista e quindi probabilmente mi tirerebbe il leggio se io gli facessi uno scherzo del genere
Con i fiati...capisco che per loro ha molto senso scrivere la musica in quel modo, anche se a me la cosa rompe
ultimamente data la ristretta riserva di energie mentali ho smesso di trasporgli le parti, scrivo tutto con le note reali e poi lascio a loro l'ingrato compito di trasporle
Al di là di tutto, non sono un professionista, ma nel mio piccolo cerco di fare le cose per bene e continuare ad imparare. Vedere uno spartito finito, impaginato, mettere play e sentire che suona giusto è una delle soddisfazioni più belle.