Sentire parlare delle pagliacciate sanremesi delle ultime annate anche no... Per qualche strano motivo mi viene in mente un nome: Amedeo Minghi.
Persona di un garbo e compostezza assoluta. Uno che di musica gentile ha vissuto da sempre.
Così mi viene in mente quel festival del 1990 in cui vince la medaglia di bronzo in coppia con Mietta.
Avevo 9 anni e mezzo e ricordo questa bella ragazza mora con un vocione pazzesco, che si accompagnava ad un signore biondiccio con i capelli lunghi pettinati che sembravano finti, un po' sembrava la caricatura di Rutger Hauer nei panni di Navarre di Lady Hawk, era quasi ridicolo ai miei occhi di bambino, confronto a quella bella ragazzetta (diciamo che se avevo solo 9 anni e un po' avevo già le idee chiare in merito ai miei canoni
) che sembrava sua figlia.
Vi prego, guardateli che fanno tenerezza rispetto a quello che vediamo oggi. Abbigliamento delle occasioni serie, quasi castigato per entrambi, lui con nonchalance (o impalato come un manichino, non so), lei che vorrebbe essere più viva ma che tradisce una certa emozione quasi reverenziale per la situazione... E non sono così sicuro fosse un playback, all'inizio c'è qualche imprecisione dinamica che mi conforta.
Il pezzo non è poi così male: nei suoni di fine anni 80, c'è un buon arrangiamento orchestrale sanremese, è orecchiabile ma non banale, e soprattutto c'è quel rapido crescendo che porta al ritornello che esalta le doti vocali di Mietta, che ha una voce spaziale, potente e matura a dispetto dei suoi 20 anni (come quel minchione che prende a calci i fiori in accordo col nasone)... Un pezzo in cui la voce dell'Amedeo nazionale è quasi un di più, se ne potrebbe fare a meno in apparenza, e invece è quello che fa risaltare al meglio la parte di Daniela, che ripeto a 20 anni è strepitosa.
Nota di colore: avete mai colto un certo grado di assonanza, o quasi parafrasi del "Non più andrai" (ovvio dietro c'era Panella).
Terzo posto 1990
In sintesi: AMEDEO>AMADEUS