Quello che conta… e quello che no.

WTF_Bach 31-01-23 21.04
Parlo dei piani digitali, ovviamente.

Quello che conta

- la keybed. In primis, in assoluto. Meglio un suono così così con un’ottima keybed che il VSL da millemila giga con una keybed scrausa.

Quindi: hammer action, graded, solida sotto le dita, reattiva nel ritorno.

- i samples di piano. Almeno due samples - campionati nota per nota con almeno quattro layers - ciascuno con due/tre variazioni. E che si integrino bene con la curva di dinamica della keybed.

- string e damper resonance ben calibrati. Brilliance, riverbero e chorus. Half pedaling

- Un Rhodes, un Wurli. Pochi effetti, quelli si mettono dopo.

- vìolini, organi, un clavicembalo ben fatto e un vibrafono. Magari un coro di voci.

- minimo 10 (meglio 15) watt per canale, speakers rivolti verso l’alto. Meglio a due vie (full range e tweeter). Nei cabinet almeno 20/22 watt con i full range sotto e dei tweeter o delle air port sopra, dirette verso l’esecutore

- due uscite cuffia, line out (meglio due jack da 1/4 di pollice) aux in da 3,5. MIDI ed audio over USB.

- gradito se possibile un buon equalizzatore onboard

- utile ma non indispensabile un ingresso mic con riverbero, eq e compressore. Qualcuno fa ancora il vero pianobar.

- una buona app per gestire in maniera comoda le varie funzioni.

E quello che no

- la simulazione di scappamento. Non serve ad un emerito cazzo, anzi per chi non lo sapesse è un difetto di progettazione delle meccaniche dei piani a coda che nessuno è mai riuscito ad eliminare.

- un fantastilione di rumorini assortiti (hammer, aliquote, lid opening, rumore dei fogli quando giri pagina, scricchiolio dello sgabello e via dicendo) ciascuno con trentamila possibilità di regolazione.

- millemila suoni, di cui il 90% da far vomitare un azteco. Sopratutto niente koto, chitarrine, fisarmoniche, saxofoni, vìolini solisti e trombette assortite.

- speakers da 8 watt ma “realizzati con materiali ultraperformanti”. Suoneranno comunque di merda.

- Bluetooth midi ed audio. Il Bluetooth serve per collegare i telefonini all’auto radio della macchina - e basta.

- accompagnamenti automatici. Già fanno pena su macchine dedicate da quattromila euro, su un piano digitale da 1500 euro (o meno) danno più fastidio di una radice di zenzero infilata in culo.

- centinaia di canzoni, metodi, demo e concertini. Se voglio suonare su una base mi prendo la base in formato wav e ci suono sopra. Per i metodi (skoove e paccottiglia simile) non sostituiranno mai un vero insegnante, ma ancor peggio faranno credere a qualche malcapitato di aver imparato a suonare il piano. E via alle mani da artritico, alla danza delle dita e ai tasti che scottano.
Sbaffone 31-01-23 21.18
Bella lista
Sbaffone 31-01-23 21.20
Cp88 e due monitor (ormai costano quattro soldi)

Commento di parte
WTF_Bach 31-01-23 21.24
@ Sbaffone
Cp88 e due monitor (ormai costano quattro soldi)

Commento di parte
In effetti come soluzione non è malaccio.
vin_roma 31-01-23 21.37
WTF_Bach ha scritto:
danno più fastidio di una radice di zenzero infilata in culo

...ancora sto a ride... emoemoemo

D'accordissimo su tutto.
Gorans 31-01-23 21.45
@ WTF_Bach
Parlo dei piani digitali, ovviamente.

Quello che conta

- la keybed. In primis, in assoluto. Meglio un suono così così con un’ottima keybed che il VSL da millemila giga con una keybed scrausa.

Quindi: hammer action, graded, solida sotto le dita, reattiva nel ritorno.

- i samples di piano. Almeno due samples - campionati nota per nota con almeno quattro layers - ciascuno con due/tre variazioni. E che si integrino bene con la curva di dinamica della keybed.

- string e damper resonance ben calibrati. Brilliance, riverbero e chorus. Half pedaling

- Un Rhodes, un Wurli. Pochi effetti, quelli si mettono dopo.

- vìolini, organi, un clavicembalo ben fatto e un vibrafono. Magari un coro di voci.

- minimo 10 (meglio 15) watt per canale, speakers rivolti verso l’alto. Meglio a due vie (full range e tweeter). Nei cabinet almeno 20/22 watt con i full range sotto e dei tweeter o delle air port sopra, dirette verso l’esecutore

- due uscite cuffia, line out (meglio due jack da 1/4 di pollice) aux in da 3,5. MIDI ed audio over USB.

- gradito se possibile un buon equalizzatore onboard

- utile ma non indispensabile un ingresso mic con riverbero, eq e compressore. Qualcuno fa ancora il vero pianobar.

- una buona app per gestire in maniera comoda le varie funzioni.

E quello che no

- la simulazione di scappamento. Non serve ad un emerito cazzo, anzi per chi non lo sapesse è un difetto di progettazione delle meccaniche dei piani a coda che nessuno è mai riuscito ad eliminare.

- un fantastilione di rumorini assortiti (hammer, aliquote, lid opening, rumore dei fogli quando giri pagina, scricchiolio dello sgabello e via dicendo) ciascuno con trentamila possibilità di regolazione.

- millemila suoni, di cui il 90% da far vomitare un azteco. Sopratutto niente koto, chitarrine, fisarmoniche, saxofoni, vìolini solisti e trombette assortite.

- speakers da 8 watt ma “realizzati con materiali ultraperformanti”. Suoneranno comunque di merda.

- Bluetooth midi ed audio. Il Bluetooth serve per collegare i telefonini all’auto radio della macchina - e basta.

- accompagnamenti automatici. Già fanno pena su macchine dedicate da quattromila euro, su un piano digitale da 1500 euro (o meno) danno più fastidio di una radice di zenzero infilata in culo.

- centinaia di canzoni, metodi, demo e concertini. Se voglio suonare su una base mi prendo la base in formato wav e ci suono sopra. Per i metodi (skoove e paccottiglia simile) non sostituiranno mai un vero insegnante, ma ancor peggio faranno credere a qualche malcapitato di aver imparato a suonare il piano. E via alle mani da artritico, alla danza delle dita e ai tasti che scottano.
L’importante è che non sia una roland 😂😂😂.
Potresti fartela produrre su misura, scherzi a parte 😂
Hai già provato il Korg grand stage ?
MicheleJD 31-01-23 21.47
@ WTF_Bach
Parlo dei piani digitali, ovviamente.

Quello che conta

- la keybed. In primis, in assoluto. Meglio un suono così così con un’ottima keybed che il VSL da millemila giga con una keybed scrausa.

Quindi: hammer action, graded, solida sotto le dita, reattiva nel ritorno.

- i samples di piano. Almeno due samples - campionati nota per nota con almeno quattro layers - ciascuno con due/tre variazioni. E che si integrino bene con la curva di dinamica della keybed.

- string e damper resonance ben calibrati. Brilliance, riverbero e chorus. Half pedaling

- Un Rhodes, un Wurli. Pochi effetti, quelli si mettono dopo.

- vìolini, organi, un clavicembalo ben fatto e un vibrafono. Magari un coro di voci.

- minimo 10 (meglio 15) watt per canale, speakers rivolti verso l’alto. Meglio a due vie (full range e tweeter). Nei cabinet almeno 20/22 watt con i full range sotto e dei tweeter o delle air port sopra, dirette verso l’esecutore

- due uscite cuffia, line out (meglio due jack da 1/4 di pollice) aux in da 3,5. MIDI ed audio over USB.

- gradito se possibile un buon equalizzatore onboard

- utile ma non indispensabile un ingresso mic con riverbero, eq e compressore. Qualcuno fa ancora il vero pianobar.

- una buona app per gestire in maniera comoda le varie funzioni.

E quello che no

- la simulazione di scappamento. Non serve ad un emerito cazzo, anzi per chi non lo sapesse è un difetto di progettazione delle meccaniche dei piani a coda che nessuno è mai riuscito ad eliminare.

- un fantastilione di rumorini assortiti (hammer, aliquote, lid opening, rumore dei fogli quando giri pagina, scricchiolio dello sgabello e via dicendo) ciascuno con trentamila possibilità di regolazione.

- millemila suoni, di cui il 90% da far vomitare un azteco. Sopratutto niente koto, chitarrine, fisarmoniche, saxofoni, vìolini solisti e trombette assortite.

- speakers da 8 watt ma “realizzati con materiali ultraperformanti”. Suoneranno comunque di merda.

- Bluetooth midi ed audio. Il Bluetooth serve per collegare i telefonini all’auto radio della macchina - e basta.

- accompagnamenti automatici. Già fanno pena su macchine dedicate da quattromila euro, su un piano digitale da 1500 euro (o meno) danno più fastidio di una radice di zenzero infilata in culo.

- centinaia di canzoni, metodi, demo e concertini. Se voglio suonare su una base mi prendo la base in formato wav e ci suono sopra. Per i metodi (skoove e paccottiglia simile) non sostituiranno mai un vero insegnante, ma ancor peggio faranno credere a qualche malcapitato di aver imparato a suonare il piano. E via alle mani da artritico, alla danza delle dita e ai tasti che scottano.
Io ne capisco un decimo di strumenti e so suonare/conosco la musica un centesimo di quello che sai tu, ma avrei fatto la stessa identica lista!
…quindi perché è così difficile per chi produce fare degli strumenti così?!? mi piacerebbe che chi è dentro quel tipo di mondo mi spieghi come mai è così difficile…
WTF_Bach 31-01-23 22.21
@ Gorans
L’importante è che non sia una roland 😂😂😂.
Potresti fartela produrre su misura, scherzi a parte 😂
Hai già provato il Korg grand stage ?
1) pensa che sono stato uno dei primi a comprare una FA08… da giovane ho avuto uno dei primi Juno 6 in Italia, seguiti da un MT32, un JX3P ed un U20…emo

2) in realtà come vedi mi servono poche cose, ma specifiche e buone

3) il grand stage è un ottimo stage piano… ma troppo per le mie esigenze e le mie finanze.

4) credo di aver provato quasi tutti i piani - di ogni fascia di prezzo - che siano oggi sul mercato in Italia. Faccio dunque un mega-riassuntone:

Roland

- FP30X: mix tra Murano e ILVA, con il decay corto come il pisello di Fantozzi e con le casse rivolte verso i piedi del malcapitato che volesse percuoter… ahem suonarlo
- FP60X: come sopra con qualche carabattola assortita come gadget
- FP90X: già meglio, ma caro come il fuoco
- F701: un FP30X a cabinet (il che lo rende forse un minimo meno metallico).
- RD88: un milione di suoni ottimi tranne quello di pianoforte. Amplificazione da circo Loffion (chi conosce gli Squallor avrà capito cosa intendo)
- FP E50: il meno metallico di tutti, non è neppure caro, il fatto che ci siano un centinaio di ritmi a dir poco imbarazzanti lo si potrebbe anche ignorare. Ricchissimo di capacità di connessione (MIDI ed audio over usb, Bluetooth ) e registrazione (audio con overdubbing non distruttivo su chiavetta USB). Purtroppo sotto sotto il suono di piano supernatural si avverte ancora.

Yamaha

- P125: buono ma ormai obsoleto come sample e con un decay abbastanza asfittico. Non parliamo del P125a a cui hanno tolto l’interfaccia audio onboard
- Arius YDP S55: discreto, solido, un po’ anonimo come suono. Un filo caro per ciò che offre.
- clavinova 725: il clavinova dei poveri, suona peggio della serie Arius, ha la tastiera più molle però costa di più.
- P515: buono, completo, ottima keybed, un filo fangosa l’amplificazione.
- CP88: davvero valido, ma se lo fanno pagare.

Kawai

- ES120: un piccolo gioiello, ma gli manca ahimè l’audio over USB.
- ES520: come sopra, un piano delizioso, ottimamente amplificato… ma senza interfaccia audio
- ES920: il top come keybed e suoni, la mancanza di scheda audio è parzialmente compensata dalla possibilità di registrazione audio con overdubbing non distruttivo su chiavetta USB.
- CN 39: una bomba, suona da Dio ed ha una keybed fantastica. Rispetto al successore (CN301) suona un po’ più sgonfio. Si trova a prezzi interessanti (1100 euro da Cavalli). Peccato per la mancanza di audio over USB, la registrazione di wav ed mp3 su chiavetta (con overdubbing non distruttivo) è un palliativo che su una macchina da 1600 euro di listino è inaccettabile.

- CN 29, 201 e 301: vedi sopra (senza neanche la registrazione audio su chiavetta per 29 e 201), ma prezzi ampiamente gonfiati

Casio

- PX S1100 e S3100: leggerissimi, keybed leggera (c’è chi dice che i tasti neri siano ingovernabili e che sia difficile da suonare vicino alla fallboard… io non trovo). Sample dignitoso ma abbastanza plasticoso, 8 watt per canale con minuscoli speakers ovali incapaci di dare spessore ai bassi e medio bassi. Niente scheda audio, audio rec su pennetta USB incompatibile però con l’uso del Bluetooth, in quanto bisogna occupare la porta USB col dongle Bluetooth. Una vaccata transuranica. Il S3100 ha in più qualche ritmo da far impallidire Assurancetourix, un display malcagato e una pletora di suonini inutili. Ha un aux in che il fratellino minore non ha. Prezzi concorrenziali.

- PX S5000: costa 3/400 euro più dell’S1100 e suona pressocchè identico. Fesso chi se lo compra per avere i tasti rivestiti di una sottile lamina in legno, illudendosi così che il problema del pivot corto sparisca magicamente.

- PX S6000 e s7000: stesso discorso per la keybed, ma almeno hanno dei samples che suonano assai più definiti è un amplificazione stereo a 4 vie un po’ meno asfittica dei modelli precedenti. Niente audio over USB, ma in cambio prezzi più salari della concorrenza (che si siano montati la testa?)

[SEGUE]
WTF_Bach 31-01-23 22.23
- PX870: un dignitoso piano a mobiletto che però sta divenendo rapidamente obsoleto come samples, interfaccia utente e connettività.

Korg

- SV2: un prodigio di design, piani elettromeccanici da urlo. Samples acustici un filo asciutti. Keybed dura ma eccellente. Nessun fronzolo, ma malauguratamente niente audio over USB.

- LP180: per quel che costa suona dignitosamente, ma l’amplificazione scarna e rivolta in basso lo penalizza assai. Sample bello ma povero bei medio-bassi, la keybed NH è leggera ma non più così spugnosa come nei primi esemplari di Krome.

- C1air e G1air: suonano assai bene, amplificazioni potenti (strabordanti per il G1) per la categoria di prezzo… ma niente audio over USB. A che cosa servirà mai il Bluetooth?

- LP380u: bellissima action, buon campione di Steinway, le risonanze che servono (inutile storcere il naso se scrivono “generazione PCM” invece che qualche bella frase di marketing come “progressive morphing high fidelity ultra imaging con rendering e scappellamento a destra”), amplificazione dignitosa, audio over USB. Ma ha più di 8 anni, gli mancano i samples più recenti ed ha solo 120 voci di polifonia (per questo, immagino, non ha né layer né split)

- B2: come l’LP ma con samples più recenti (ottimo il Fazioli), keybed meno “pregiata” (NH invece di RH3) e amplificazione meno potente (15 watt invece che 22) ma con speakers intelligentemente rivolti in alto invece che verso i piedi dell’ esecutore come nell’LP. Interfaccia utente ultra minimale - del resto ha 12 timbri e pochissime funzioni addizionali.

- D1: un gioiello, peccato la mancanza di speakers e, mi sembra, di MIDI ed audio over USB. Samples eccellenti (Steinway e Fazioli) action RH3. Come gli altri korg ha un ottimo Rhodes, e come gli altri (eccetto l’SV2) prezzi assai competitivi.

- Grandstage: mai testato ma da quello che si sente su YouTube parrebbe una bomba atomica.
WTF_Bach 31-01-23 22.42
@ MicheleJD
Io ne capisco un decimo di strumenti e so suonare/conosco la musica un centesimo di quello che sai tu, ma avrei fatto la stessa identica lista!
…quindi perché è così difficile per chi produce fare degli strumenti così?!? mi piacerebbe che chi è dentro quel tipo di mondo mi spieghi come mai è così difficile…
Perché se si fa uno strumento che abbia tutto ciò che serve, la gente se lo tiene per vent’anni e non ne compra degli altri che parrebbero offrire qualcosa di più.
WTF_Bach 31-01-23 22.58
Sui nord non mi esprimo: ne ho provati solo due (nord grand’ e nord stage).

Il grand mi è piaciuto, lo stage assai meno - ma forse era mal amplificato, e la keybed dello stage non è mai stata fra le mie preferite.
MiLord 31-01-23 23.51
Gorans ha scritto:
L’importante è che non sia una roland 😂😂😂

Però roland risponde sicuramente al primo punto elencato da WTF_Bach (e per me il più importante): "la keybed. In primis, in assoluto" emo
wildcat80 01-02-23 06.40
WTF_Bach ha scritto:
ed un U20…

Converrai quindi che, nonostante i quasi 40 anni, il core del carattere del SuperNatural Piano è ancira il pianoforte RSPCM dell'U20 emo
zerinovic 01-02-23 07.00
@ WTF_Bach
- PX870: un dignitoso piano a mobiletto che però sta divenendo rapidamente obsoleto come samples, interfaccia utente e connettività.

Korg

- SV2: un prodigio di design, piani elettromeccanici da urlo. Samples acustici un filo asciutti. Keybed dura ma eccellente. Nessun fronzolo, ma malauguratamente niente audio over USB.

- LP180: per quel che costa suona dignitosamente, ma l’amplificazione scarna e rivolta in basso lo penalizza assai. Sample bello ma povero bei medio-bassi, la keybed NH è leggera ma non più così spugnosa come nei primi esemplari di Krome.

- C1air e G1air: suonano assai bene, amplificazioni potenti (strabordanti per il G1) per la categoria di prezzo… ma niente audio over USB. A che cosa servirà mai il Bluetooth?

- LP380u: bellissima action, buon campione di Steinway, le risonanze che servono (inutile storcere il naso se scrivono “generazione PCM” invece che qualche bella frase di marketing come “progressive morphing high fidelity ultra imaging con rendering e scappellamento a destra”), amplificazione dignitosa, audio over USB. Ma ha più di 8 anni, gli mancano i samples più recenti ed ha solo 120 voci di polifonia (per questo, immagino, non ha né layer né split)

- B2: come l’LP ma con samples più recenti (ottimo il Fazioli), keybed meno “pregiata” (NH invece di RH3) e amplificazione meno potente (15 watt invece che 22) ma con speakers intelligentemente rivolti in alto invece che verso i piedi dell’ esecutore come nell’LP. Interfaccia utente ultra minimale - del resto ha 12 timbri e pochissime funzioni addizionali.

- D1: un gioiello, peccato la mancanza di speakers e, mi sembra, di MIDI ed audio over USB. Samples eccellenti (Steinway e Fazioli) action RH3. Come gli altri korg ha un ottimo Rhodes, e come gli altri (eccetto l’SV2) prezzi assai competitivi.

- Grandstage: mai testato ma da quello che si sente su YouTube parrebbe una bomba atomica.
LP380u: bellissima action, buon campione di Steinway, le risonanze che servono (inutile storcere il naso se scrivono “generazione PCM” invece che qualche bella frase di marketing come “progressive morphing high fidelity ultra imaging con rendering e scappellamento a destra”), amplificazione dignitosa, audio over USB. Ma ha più di 8 anni, gli mancano i samples più recenti ed ha solo 120 voci di polifonia (per questo, immagino, non ha né layer né split)

si può fare layer, ed è multitimbrico a 16 parti via midi usb, cosa che puo rivelarsi utile con musescore. comunque korg ha sempre avuto una gestione molto efficace della polifonia.
WTF_Bach 01-02-23 08.30
@ zerinovic
LP380u: bellissima action, buon campione di Steinway, le risonanze che servono (inutile storcere il naso se scrivono “generazione PCM” invece che qualche bella frase di marketing come “progressive morphing high fidelity ultra imaging con rendering e scappellamento a destra”), amplificazione dignitosa, audio over USB. Ma ha più di 8 anni, gli mancano i samples più recenti ed ha solo 120 voci di polifonia (per questo, immagino, non ha né layer né split)

si può fare layer, ed è multitimbrico a 16 parti via midi usb, cosa che puo rivelarsi utile con musescore. comunque korg ha sempre avuto una gestione molto efficace della polifonia.
Appena riesco lo provo.
Sbaffone 01-02-23 09.09
se non hai fretta emo cerca un buon usato, in caso puoi sempre rivenderlo, dovrai per forza cambiarne 2/3 prima di trovare quello che fa per te, pensare di riuscirci al primo colpo è ottimistico.
ruggero 01-02-23 09.14
Le Numa non le hai provate? Io volevo cambiare il CP4 con una Numa X ma non so se mi convenga. Il CP4 lo conosco bene :) ma il Numa non ho mai avuto modo di provarla.
Gorans 01-02-23 09.17
@ ruggero
Le Numa non le hai provate? Io volevo cambiare il CP4 con una Numa X ma non so se mi convenga. Il CP4 lo conosco bene :) ma il Numa non ho mai avuto modo di provarla.
Cambiare un Cp 4 per una numa ?mah. Non so.
toniz1 01-02-23 09.26
LP380u
scusate la domanda... ma sto piano... mi sembra "incastrato" con le gambe di supporto.
Se si tolgono le gambe, che sembrano coprire anche i fianchetti... lo si può "portare in giro" come stage piano oppure no?

Perche' mi pare che tra le richieste di WTF ci fosse anche la "spostabilità"... ma questo pianoforte mi sembra molto "monoblocco" con le sue gambe...

sbaglio?
zerinovic 01-02-23 10.10
@ toniz1
LP380u
scusate la domanda... ma sto piano... mi sembra "incastrato" con le gambe di supporto.
Se si tolgono le gambe, che sembrano coprire anche i fianchetti... lo si può "portare in giro" come stage piano oppure no?

Perche' mi pare che tra le richieste di WTF ci fosse anche la "spostabilità"... ma questo pianoforte mi sembra molto "monoblocco" con le sue gambe...

sbaglio?
se si tolgono le due viti laterali che sorreggono il gruppo tastiera si dovrebbe sfilare.rispetto ad altri catafalchi a mobile,sembra piu facile trasportarlo di casa in casa…certo non per uso live stage…