Sintetizzatorini interessanti in fascia budget

wildcat80 18-12-22 14.50
In vista del Natale, per fomentare la gas, vi propongono questa rassegna.
Sono prodotti di cui mi sento di poter spendere globalmente parole a favore e che pertanto consiglierei.

Sintetizzatori analogici monofonici

Uno Synth Pro desktop
Pro: 3 DCO stabilissimi, doppio filtro multimodo (SSI2144 + OTA proprietario IK Multimedia), multieffetto con overdrive analogico, possibilità di suonare in parafonia a 3 "voci", presets e memorie
Contro: materiali non eccelsi, interfaccia che può non incontrare, segnalati problemi di stabilità di alimentazione (a me capitato una sola volta in un anno).
Uno Synth Pro pagina ufficiale

Mini review: troneggia ancora dopo un anno, è il mio riferimento quando voglio lead espressivi e a sorpresa pad leggeri ed eterei, pur col limite delle 3 note di parafonia. Io tutti questi problemi di stabilità di alimentazione non li ho mai avuti, solo un caso in oltre un anno di utilizzo.
La tastiera capacitiva sarebbe interessante se fosse anche espressiva, per il resto se ne poteva fare a meno.
Può essere un modern classic, con un suono sia noto (gli SSI2144 sono la riedizione attuale gli SSM2044) che personale (il secondo filtro è proprietario).

Korg Monologue
Pro: 2 VCO piuttosto stabili, presets e memorie utente, step sequencer, filtro tipo Sallen Key
Contro: tastiera limitata e di dimensioni "slim", inviluppo monchi, filtro 12 dB
Korg Monologue pagina ufficiale

Mini review: essenziale, capace sia di sonorità classiche che di sonorità molto più aggressive sulla scia dell'MS20. Facilissimo da usare, facilissimo da mettere da parte.

Arturia Microbrute
Pro: un solo oscillatore che suona come fossero 3, e scusare se è poco
Contro: materiali terribili, assenza di presets/memorie (ma esistono iconici patch sheets), tastiera a dir poco agghiacciante
https://www.arturia.com/products/hardware-synths/microbrute

Mini review: piccolo e limitato, limitatissimo ma il suo DCO è stato progettato non bene ma di più, perché le modulazioni specifiche per ogni waveform permettono di avere un comportamento che ricorda molto sintetizzatori con almeno due oscillatori per voce. Filtro spettacolare (Steiner Park).

Analogici polifonici

Korg Minilogue
Pro: prezzo, catena di sintesi tutto sommato completa, presets e memorie
Contro: filtri un po' troppo poco compensato in risonanza, manopola del cutoff troppo sensibile, slim keys

Korg Minilogue pagina ufficiale

Mini review: tutti vogliono l'XD, e io consiglio il vecchio modello. Perché? Molto semplice: XD è un wannabe del fratello maggiore (Prologue) con limitazioni pazzesche (secondo inviluppo più della polifonia). Minilogue originale è un synth con un carattere suo e ben definito. Un ottimo primo approccio al sintetizzatore polifonico classico.

Dreadbox Nymphes
Pro: polifonia a 6 voci, materiali
Contro: interfaccia utente, equivoco Juno (vedi mini review)

Dreadbox Nymphes pagina ufficiale

Mini review: avuto per qualche giorno in prestito, ho scritto anche un post dedicato. Se si pensa di prendere un 106 moderno si parte male. L'ispirazione è stata data dal Sequential Six Trak, anche se nella realtà dei fatti, è più da considerare un PolySix moderno (è un dato non ufficiale, ma mi risulta che monti dei filtri che in pratica sono degli SSI 2144 limitati in modalità passabasso, in pratica degli SSM 2040). Però come polysynth basico, decisamente anni 80, suona bene. A patto di abbinargli un buon chorus ensemble (tipo un Korg NTS1, capace di dargli aria con il chorus ensemble modellato su quello originale di casa, un filo di tape echo e un bel riverberone).

Continua
wildcat80 18-12-22 15.18
Sintetizzatori digitali polifonici

Waldorf Blofeld
Pro: polifonia, politimbricità e range sonoro coperto infinito
Contro: livello di uscita un po' basso, encoder problematici, interfaccia che può non incontrare, presets terrificanti (l'ascolto può compromettere la decisione di acquisto)

Waldorf Blofeld pagina ufficiale

Mini review: è una macchina che di fatto è obsoleta (progetto del 2009 su DSP Motorola fuori produzione). Ma alla cifra del desktop, attorno ai 400 euro, offre un mondo che nessun altro può offrire: dalle emulazioni analogiche rese celebri da Don Solaris, fino ai territori più digitali che non si può. Ci fai letteralmente di tutto, anche il Mellotron modellato a partire dal comb filter.
Ottimo strumento polivalente se il budget è limitato, specie usato è un affare clamoroso.

Modal Argon8M
Pro: materiali di qualità, documentazione e supporto firmware incredibili, era un wavetable che adesso è pure un VA molto molto ben suonante
Contro: non importa wavetables e non permette di crearne proprie, le nuove funzioni introdotte da firmware finiscono per nascondersi nei meandri del menù diving

Modal Argon8M pagina ufficiale

Mini review: le sensazioni tattili sono la prima cosa che colpisce. Sembra di usare uno strumento di fascia superiore. Le sensazioni uditive sono ottime, soprattutto con la v3 del firmware: aumento dei filtri disponibili, introduzione di parametri VA dedicati, adeguamento del volume in uscita. Una macchina incredibile in rapporto al prezzo, estrema camaleontica (oltre al suono di casa, abbiamo filtri per ogni gusto).

Modal Cobalt5s
Pro: ottimo motore VA esteso che va ben oltre quello che la sintesi sottrattiva analogica è in grado di fare, tastiera mini ben suonabile, alimentazione anche via USB
Contro: solo 5 voci, editing un pochino meno agevole rispetto ai fratelli maggiori

Modal Cobalt5s pagina ufficiale

Mini review: provato molto rapidamente, però posso dire che è un piccolo sintetizzatore che in un formato ultraportatile condensa potenzialità di sintesi che non hanno nulla da invidiare a glorie del settore tipo JP8000, Virus e NordLead.
Con un aliasing praticamente inesistente e filtri modellati molto ben caratterizzati.

Roland Boutique SH01A
Pro: non è monofonico ma ha 4 voci, il formato non penalizza i controlli, emulazione analogica sbalorditiva per calore e presenza
Contro: il formato Boutique è il male assoluto (connessioni, rumore USB, manualistica)

Roland SH01A pagina ufficiale

Mini review: miglior Boutique mai realizzato. Suona bene, si programma bene nonostante le dimensioni, la polifonia, seppur limitata, lo spinge verso territori di pertinenza Juno 60. Il formato Boutique è terribile, alimentazione USB rumorosa, mini connessioni, pieghevole che vorrebbe essere il manuale assolutamente inadeguato.
dxmat 18-12-22 15.55
ASM Hydrasynth Explorer...
wildcat80 18-12-22 16.02
@ dxmat
ASM Hydrasynth Explorer...
Parlo solo di quello che ho toccato con mano emo
ifus 18-12-22 17.06
Grazie: molto chiaro e obiettivo. 😊
Dallaluna69 18-12-22 17.55
@ wildcat80
In vista del Natale, per fomentare la gas, vi propongono questa rassegna.
Sono prodotti di cui mi sento di poter spendere globalmente parole a favore e che pertanto consiglierei.

Sintetizzatori analogici monofonici

Uno Synth Pro desktop
Pro: 3 DCO stabilissimi, doppio filtro multimodo (SSI2144 + OTA proprietario IK Multimedia), multieffetto con overdrive analogico, possibilità di suonare in parafonia a 3 "voci", presets e memorie
Contro: materiali non eccelsi, interfaccia che può non incontrare, segnalati problemi di stabilità di alimentazione (a me capitato una sola volta in un anno).
Uno Synth Pro pagina ufficiale

Mini review: troneggia ancora dopo un anno, è il mio riferimento quando voglio lead espressivi e a sorpresa pad leggeri ed eterei, pur col limite delle 3 note di parafonia. Io tutti questi problemi di stabilità di alimentazione non li ho mai avuti, solo un caso in oltre un anno di utilizzo.
La tastiera capacitiva sarebbe interessante se fosse anche espressiva, per il resto se ne poteva fare a meno.
Può essere un modern classic, con un suono sia noto (gli SSI2144 sono la riedizione attuale gli SSM2044) che personale (il secondo filtro è proprietario).

Korg Monologue
Pro: 2 VCO piuttosto stabili, presets e memorie utente, step sequencer, filtro tipo Sallen Key
Contro: tastiera limitata e di dimensioni "slim", inviluppo monchi, filtro 12 dB
Korg Monologue pagina ufficiale

Mini review: essenziale, capace sia di sonorità classiche che di sonorità molto più aggressive sulla scia dell'MS20. Facilissimo da usare, facilissimo da mettere da parte.

Arturia Microbrute
Pro: un solo oscillatore che suona come fossero 3, e scusare se è poco
Contro: materiali terribili, assenza di presets/memorie (ma esistono iconici patch sheets), tastiera a dir poco agghiacciante
https://www.arturia.com/products/hardware-synths/microbrute

Mini review: piccolo e limitato, limitatissimo ma il suo DCO è stato progettato non bene ma di più, perché le modulazioni specifiche per ogni waveform permettono di avere un comportamento che ricorda molto sintetizzatori con almeno due oscillatori per voce. Filtro spettacolare (Steiner Park).

Analogici polifonici

Korg Minilogue
Pro: prezzo, catena di sintesi tutto sommato completa, presets e memorie
Contro: filtri un po' troppo poco compensato in risonanza, manopola del cutoff troppo sensibile, slim keys

Korg Minilogue pagina ufficiale

Mini review: tutti vogliono l'XD, e io consiglio il vecchio modello. Perché? Molto semplice: XD è un wannabe del fratello maggiore (Prologue) con limitazioni pazzesche (secondo inviluppo più della polifonia). Minilogue originale è un synth con un carattere suo e ben definito. Un ottimo primo approccio al sintetizzatore polifonico classico.

Dreadbox Nymphes
Pro: polifonia a 6 voci, materiali
Contro: interfaccia utente, equivoco Juno (vedi mini review)

Dreadbox Nymphes pagina ufficiale

Mini review: avuto per qualche giorno in prestito, ho scritto anche un post dedicato. Se si pensa di prendere un 106 moderno si parte male. L'ispirazione è stata data dal Sequential Six Trak, anche se nella realtà dei fatti, è più da considerare un PolySix moderno (è un dato non ufficiale, ma mi risulta che monti dei filtri che in pratica sono degli SSI 2144 limitati in modalità passabasso, in pratica degli SSM 2040). Però come polysynth basico, decisamente anni 80, suona bene. A patto di abbinargli un buon chorus ensemble (tipo un Korg NTS1, capace di dargli aria con il chorus ensemble modellato su quello originale di casa, un filo di tape echo e un bel riverberone).

Continua
Complimenti: hai fatto un lavorone! Ti invio un thanks meritatissimo.
violino999 18-12-22 18.28
@ Dallaluna69
Complimenti: hai fatto un lavorone! Ti invio un thanks meritatissimo.
Io aggiungerei anche il modal skulpt, che in dimensioni microscopiche offre polifonia e suoni di buona fattura. Prezzo usato irrisorio
afr 18-12-22 19.00
@ wildcat80
Sintetizzatori digitali polifonici

Waldorf Blofeld
Pro: polifonia, politimbricità e range sonoro coperto infinito
Contro: livello di uscita un po' basso, encoder problematici, interfaccia che può non incontrare, presets terrificanti (l'ascolto può compromettere la decisione di acquisto)

Waldorf Blofeld pagina ufficiale

Mini review: è una macchina che di fatto è obsoleta (progetto del 2009 su DSP Motorola fuori produzione). Ma alla cifra del desktop, attorno ai 400 euro, offre un mondo che nessun altro può offrire: dalle emulazioni analogiche rese celebri da Don Solaris, fino ai territori più digitali che non si può. Ci fai letteralmente di tutto, anche il Mellotron modellato a partire dal comb filter.
Ottimo strumento polivalente se il budget è limitato, specie usato è un affare clamoroso.

Modal Argon8M
Pro: materiali di qualità, documentazione e supporto firmware incredibili, era un wavetable che adesso è pure un VA molto molto ben suonante
Contro: non importa wavetables e non permette di crearne proprie, le nuove funzioni introdotte da firmware finiscono per nascondersi nei meandri del menù diving

Modal Argon8M pagina ufficiale

Mini review: le sensazioni tattili sono la prima cosa che colpisce. Sembra di usare uno strumento di fascia superiore. Le sensazioni uditive sono ottime, soprattutto con la v3 del firmware: aumento dei filtri disponibili, introduzione di parametri VA dedicati, adeguamento del volume in uscita. Una macchina incredibile in rapporto al prezzo, estrema camaleontica (oltre al suono di casa, abbiamo filtri per ogni gusto).

Modal Cobalt5s
Pro: ottimo motore VA esteso che va ben oltre quello che la sintesi sottrattiva analogica è in grado di fare, tastiera mini ben suonabile, alimentazione anche via USB
Contro: solo 5 voci, editing un pochino meno agevole rispetto ai fratelli maggiori

Modal Cobalt5s pagina ufficiale

Mini review: provato molto rapidamente, però posso dire che è un piccolo sintetizzatore che in un formato ultraportatile condensa potenzialità di sintesi che non hanno nulla da invidiare a glorie del settore tipo JP8000, Virus e NordLead.
Con un aliasing praticamente inesistente e filtri modellati molto ben caratterizzati.

Roland Boutique SH01A
Pro: non è monofonico ma ha 4 voci, il formato non penalizza i controlli, emulazione analogica sbalorditiva per calore e presenza
Contro: il formato Boutique è il male assoluto (connessioni, rumore USB, manualistica)

Roland SH01A pagina ufficiale

Mini review: miglior Boutique mai realizzato. Suona bene, si programma bene nonostante le dimensioni, la polifonia, seppur limitata, lo spinge verso territori di pertinenza Juno 60. Il formato Boutique è terribile, alimentazione USB rumorosa, mini connessioni, pieghevole che vorrebbe essere il manuale assolutamente inadeguato.
Thank meritatissimo!

Ottime recensioni
Deckard 18-12-22 20.43
@ wildcat80
Sintetizzatori digitali polifonici

Waldorf Blofeld
Pro: polifonia, politimbricità e range sonoro coperto infinito
Contro: livello di uscita un po' basso, encoder problematici, interfaccia che può non incontrare, presets terrificanti (l'ascolto può compromettere la decisione di acquisto)

Waldorf Blofeld pagina ufficiale

Mini review: è una macchina che di fatto è obsoleta (progetto del 2009 su DSP Motorola fuori produzione). Ma alla cifra del desktop, attorno ai 400 euro, offre un mondo che nessun altro può offrire: dalle emulazioni analogiche rese celebri da Don Solaris, fino ai territori più digitali che non si può. Ci fai letteralmente di tutto, anche il Mellotron modellato a partire dal comb filter.
Ottimo strumento polivalente se il budget è limitato, specie usato è un affare clamoroso.

Modal Argon8M
Pro: materiali di qualità, documentazione e supporto firmware incredibili, era un wavetable che adesso è pure un VA molto molto ben suonante
Contro: non importa wavetables e non permette di crearne proprie, le nuove funzioni introdotte da firmware finiscono per nascondersi nei meandri del menù diving

Modal Argon8M pagina ufficiale

Mini review: le sensazioni tattili sono la prima cosa che colpisce. Sembra di usare uno strumento di fascia superiore. Le sensazioni uditive sono ottime, soprattutto con la v3 del firmware: aumento dei filtri disponibili, introduzione di parametri VA dedicati, adeguamento del volume in uscita. Una macchina incredibile in rapporto al prezzo, estrema camaleontica (oltre al suono di casa, abbiamo filtri per ogni gusto).

Modal Cobalt5s
Pro: ottimo motore VA esteso che va ben oltre quello che la sintesi sottrattiva analogica è in grado di fare, tastiera mini ben suonabile, alimentazione anche via USB
Contro: solo 5 voci, editing un pochino meno agevole rispetto ai fratelli maggiori

Modal Cobalt5s pagina ufficiale

Mini review: provato molto rapidamente, però posso dire che è un piccolo sintetizzatore che in un formato ultraportatile condensa potenzialità di sintesi che non hanno nulla da invidiare a glorie del settore tipo JP8000, Virus e NordLead.
Con un aliasing praticamente inesistente e filtri modellati molto ben caratterizzati.

Roland Boutique SH01A
Pro: non è monofonico ma ha 4 voci, il formato non penalizza i controlli, emulazione analogica sbalorditiva per calore e presenza
Contro: il formato Boutique è il male assoluto (connessioni, rumore USB, manualistica)

Roland SH01A pagina ufficiale

Mini review: miglior Boutique mai realizzato. Suona bene, si programma bene nonostante le dimensioni, la polifonia, seppur limitata, lo spinge verso territori di pertinenza Juno 60. Il formato Boutique è terribile, alimentazione USB rumorosa, mini connessioni, pieghevole che vorrebbe essere il manuale assolutamente inadeguato.
Posseggo il Blofeld da parecchio tempo, lo uso molto in casa…onestamente il problema del livello di uscita basso non l’ho mai riscontrato, anzi, tutt’altro…
ziberto 18-12-22 23.10
wildcat80 ha scritto:
In vista del Natale, per fomentare la gas, vi propongono questa rassegna.
Sono prodotti di cui mi sento di poter spendere globalmente parole a favore e che pertanto consiglierei.

Iniziativa lodevole per gli intenti e per il risultato, sintetico ma ricco di spunti di approfondimento... thanks!emo
Sotto Natale una rassegna del genere è però davvero pericolosissima...emoemoemo
ifus 19-12-22 09.36
@ ziberto
wildcat80 ha scritto:
In vista del Natale, per fomentare la gas, vi propongono questa rassegna.
Sono prodotti di cui mi sento di poter spendere globalmente parole a favore e che pertanto consiglierei.

Iniziativa lodevole per gli intenti e per il risultato, sintetico ma ricco di spunti di approfondimento... thanks!emo
Sotto Natale una rassegna del genere è però davvero pericolosissima...emoemoemo
Si sotto Natale molto pericoloso!!!
lucabbrasi 19-12-22 15.58
il Cobalt 5s suona veramente impressionante...ho sentito qualche demo e mi è piaciuto. Purtroppo ha quel maledetto encoder per la selezione patch che a primo acchito risulta veramente scomodo per dei cambi on the fly...
SimonKeyb 19-12-22 16.14
@ dxmat
ASM Hydrasynth Explorer...
se lo citava poi non ce n'era più per gli altri emo

aggiungerei anche il System8 Roland
wildcat80 19-12-22 16.24
SimonKeyb ha scritto:
aggiungerei anche il System8 Roland


No, costa ben più di 1000 euro, per fascia budget si intende generalmente quella attorno ai 5/600 euro e comunque entro i 1000.
Ribadisco il concetto: è un elenco basato sulla mia esperienza diretta, se qualcuno vuol contribuire lo faccia come ho fatto io (pro, contro, mini review, link alla pagina ufficiale), così tanto per avere più materiale possibile.
wildcat80 19-12-22 16.39
Aggiungiamo una categoria: polifonici ibridi.
Non c'è molto, però è una categoria interessante.

Arturia Minifreak
Pro: polifonia vera a 6 voci con VCF (tipo SEM) a 2 poli, tastiera 3 ottave con aftertouch, editor VST che è anche la replica virtuale del synth (ovviamente con filtro modellati), 20 algoritmi/motori di sintesi per oscillatore
Contro: assenza di filtri a 4 poli, formato mini tastiera, display OLED piuttosto piccolo, pitch bend e modwheel di tipo capacitivo a sfioramento, editor/plugin instabile

Mini review: l'ho usato troppo poco. Impressioni generali buone sui materiali, che sembrano nettamente superiori alla generazione Brute. Interessante dal punto di vista timbrico, può suonare tanto insta classic quanto nuovo e sperimentale.
Da aspettare con ansia gli aggiornamenti firmware per aggiungere algoritmi agli oscillatori.
dxmat 19-12-22 19.29
wildcat80 ha scritto: costa ben più di 1000 euro, per fascia budget si intende generalmente quella attorno ai 5/600 euro e comunque entro i 1000.
Ribadisco il concetto: è un elenco basato sulla mia esperienza diretta, se qualcuno vuol contribuire lo faccia come ho fatto io (pro, contro, mini review, link alla pagina ufficiale), così tanto per avere più materiale possibile.


Grazie Wild per le recensioni precise.
Condivido qui le mie impressioni su questo synth, non proprio economico ma secondo me potentissimo.

Elektron Digitone
Pro: sonorità, costruzione top, 4 synt FM separati con 4 sequencer, interazione tra sequencer e parametri catena di sintesi, macchina che ispira creatività, interfaccia ben pensata una volta capita, sequencer anche MIDI (4 linee separate) per pilotare synth esterni. Ottima interazione con il software Overbridge, viene vista dalla DAW come un VST.
Contro: curva di apprendimento piuttosto ripida, non è una macchina facile, bisogna studiare bene il manuale... ma una volta entrati nella mentalità Elektron diventa molto intuitiva. Mancanza di uscite separate.

Elektron Digitone pagina ufficiale

Mini review: rispetto alla FM classica (DX7) perde 2 operatori ma guadagna in operatività grazie ad una struttura di sintesi semplificata.
Gli operatori possono generare forme d'onda diverse dalla classica sinewave ampliando facilmente lo spettro sonoro.
I cervellotici inviluppi della serie DX qui sono ridotti all'osso seppur risultando efficaci ed immediati.
La tipica asprezza FM anni '80 può essere addolcita dalla presenza di filtri multimode.
Buona l'interazione dei 2 LFO con i parametri della struttura di sintesi.
Durante l'utilizzo risulta piuttosto facile creare nuovi suoni... a patto, ovviamente, di conoscere bene la FM. Diciamo che chi, come me, è nato sul DX7 in un quarto d'ora si trova a casa.
Come suona? Come un FM moderno. Cristallino, nitido, forse con meno corpo rispetto ad un DX7 mark I.
I suoni sono quelli, si spazia dai classici 4 operatori anni '80 (TX81z) agli eterei VST like dei giorni nostri.... ma può diventare una potente drum machine FM se programmata a dovere.
Sequencer: l'ottimo e tipico sequencer di Elektron interagendo con il motore FM assicura grandi risultati (LOCK parameter).
Se il motore FM non va molto oltre a quello che si può ottenere con un FM8 o con Operator di Ableton è proprio dalla sinergia tra il sequencer e motore di sintesi che nasce il vero valore di Digitone... qui che si gioca infatti la sua unicità che grazie ad un'interfaccia molto ben pensata risulta uno strumento intuitivo seppur complesso.
Costruzione ottima. Tasti reattivi e fermi. Potenziometri veloci e precisi nell'utilizzo. Forse qualche difficoltà ogni tanto a centrare il valore giusto di qualche parametro.