Avendo iniziato a muovere i primi passi con gli strumenti elettronici nel 1982, all'età di 16 anni, ad oggi sono 40 anni...
Alcuni strumenti mi sono rimasti solo nel cuore, alcuni li conservo ancora gelosamente, altri ancora li ho riacquistati in altra forma.
Dal 1987 Roland JX-8P con il suo fedele (ed indispensabile) PG-800 è stato il sintetizzatore che mi è rimasto più nel cuore, tanto che molti anni dopo, nel 2012, mi sono avventurato alla ricerca di JX-10. Il primo acquistato era in condizioni abbastanza precarie e, dopo un paio di riparazioni, me ne sono liberato alla svelta. Il secondo era in condizioni migliori, tanto che ho deciso di installare il kit PWM, il che lo ha reso più versatile ma allo stesso tempo più complicato da programmare, a meno di non dotarsi di un programmer apposito molto costoso. Nel frattempo, prima di vendere il primo JX-10 ed acquistare il secondo, mi ero procurato anche un MKS-70 con il suo PG-800. Alla fine ho tenuto solo quest'ultimo, perché ha una timbrica originale insostituibile.
Altro strumento che mi è rimasto nel cuore è Korg T1, specialmente in accoppiata con M1REX, in modalità spillover per ottenere la polifonia a 32 voci... cosa che negli anni '90 era gran cosa. La sua tastiera pesata era eccellente, il sequencer interno a otto tracce e le 4 porte MIDI OUT ne facevano una masterkeyboard ideale.
Indimenticabile anche Yamaha S90 per il suo eccezionale fattore di forma, la compattezza, unita ad una ottima tastiera pesata e un bagaglio di suoni pronti all'uso.
Un gradino leggermente più in alto, S90ES, indimenticabile il suo campione di S700 utlizzabilissimo anche oggi, leggermente meno comodo da trasportare di S90ES, anch'esso con un'ottima tastiera pesata, un bagaglio di suoni pronti all'uso ed un sistema operativo più intuitivo (sempre di uno strumento Yamaha si sta parlando...) di S90.
Degli strumenti che conservo ancora, posso certamente segnalare Motif XF7, un vero e proprio coltellino svizzero della produzione musicale che, per assurdo, preferisco a Montage, nonostante quest'ultimo sia nato dalle sue ceneri e sia, per certi versi, molto più progredito, ma sotto altri non molto.
Motif ES Rack con due PLG-150AN - in sostituzione di S90ES, anche se manca il campione di S700.
CS6R con PLG150-AN e PLG150VL, per alcuni timbri sintetici ancora interessanti e per la presenza dell'ingresso Breath Controller, indispensabile per pilotare PLG150-VL e altri timbri esterni.
Roland JD-990 per la sua grande caleidoscopicità, per la timbrica profonda e potente.
Roland JV-2080 con le sue 8 SR-JV80 e Fantom XR con le sue 6 SRX, per essere un pozzo di suoni quasi inesauribile.
Korg Wavestation A/D, per la sua timbrica cangiante e ancora attuale che, tutto sommato, preferisco a WaveState.
Korg Radias R, perché ha una timbrica unica, simil analogica e, quando serve, a tratti acida.
E-mu Morpheus, per la possibilità di stravolgere il suono grazie ai suoi potentissimi filtri Z-Plane.
Roland D-05, perché è un classico. Ho avuto D-50 nel 1993 ma aveva la tastiera con la dinamica completamente inutilizzabile. Certi timbri funzionano ancora oggi.
Roland JU-06A perché ha un'emulazione di Juno 60 che mi piace molto, anche se, probabilmente, non è fedelissima al 100%
Roland SE-02, perché un monofonico analogico dal prezzo abbordabile non poteva mancare nel mio assortimento.