@ WTF_Bach
Carissimo amico, lo sai perfettamente che se ne hai voglia possiamo scambiarci qualche dritta “jazz-bluesistica”.
L’unica cosa è che non posso pagare lezioni… anche se ho ritrovato un lavoro nella robotica per la chirurgia dell’arto inferiore non navigo in buone acque.
Quindi in pura amicizia :)
Se mai sarei io a doverti pagare, il Maestro sei tu
Mi viene in mente una cosa riguardo all'utilizzo delle pentatoniche... Scrivo qui s buon uso di tutti, magari ne viene fuori qualcosa di interessante.
Vorrei semplificare molto, però il blues che ho pubblicato non è un blues originario, ma un blues jazzistico, è diverso il giro armonico, nel blues non vi sono mai turnarounds (VI) II/V/I ad esempio, il linguaggio è simile (certi cliché sono presi pari pari), e allo stesso tempo differente (non c'è un utilizzo di scale rigido come nel root blues)... Il problema scale diventa interessante.
Io mi sono sempre regolato così:
- Accordi di I grado entrambe le pentatoniche, maggiore e minore, e la scala blues
-- Accordi di IV grado pentatonica maggiore o pentatonica minore costruita a partire dal VI grado
- Accordi di V grado pentatonica maggiore costruita su V grado (o al limite pentatonica minore costruita sul III, più raro)
Quando poi si introducono gli accordi che definirei non strettamente blues, cioè l'accordo di 7a costruito sul VI con la 5a diminuita, e l'accordo di 7a sul II grado, le cose prendono una piega un pochino differente, nel senso che si va in un ambito armonico che non è proprio del blues root: sul VI ci può stare la scala blues minore costruita sul I grado, sul II la scala blues maggior costruita sul II grado, anche se tuttavia il momento dei turnarounds è quello in cui di esce dalle regole del blues root... Io qui sui turnarounds ad esempio ho usato 2 o 3 volte una veloce scala bebop ascendente costruita sul II grado es dove armonizza Am75b, ho usato un pezzetto di scala di D Min bebop armonico alterata con le note A Bb (B) C C# D F, e così via