@ markelly2
Chi programma una app per smartphone, lavora per far sì che essa sia il più possibile "for dummies", cioè a prova di stupido (ma vale per qualunque software destinato a essere usato da gente senza competenze).
Poi una mente giovane e sveglia fa il resto.
Guarda, la ricerca della massima semplificazione possibile nelle UI è sacrosanta, ovviamente finché questo non riduce le potenzialità di un software, e per come la vedo io questo vale sia per utenti normali, che per professionisti e sviluppatori. Io stesso quando lavoro nella DAW, o più spesso dentro un ambiente di sviluppo integrato per fare elaborazioni di calcolo o per sviluppare software, odio vedere toolbar o finestre laterali piene zeppe di funzioni che uso una volta l'anno o forse mai. È molto più pulito avere a portata di mano le cose che si usano sempre e avere il resto disposto nei menù superiori a tendina. Poi vabbè, questo dipende anche dal gusto e dal senso estetico di ognuno.
Il problema sta quando un utente passa tutti i suoi dati sensibili a un computer o a un server di un'azienda privata senza neache sapere cosa è una backdoor, un sistema di crittografia, il funzionamento di un sistema cloud, e senza avere la minima idea della realtà della sicurezza informatica.
Posso assicurare che i concetti base per comprendere responsabilmente e con un buon livello di approssimazione il livello di sicurezza di un sistema o di un'azione sono pochi e neanche troppo complessi. Il problema è che la scuola superiore crede che conoscere il computer significa saper copiare un file in una chiavetta USB, fare una presentazione su PowerPoint o due tabelle colorate su Word.