È uno strumento che ai suoi tempi aveva già tracciato una linea piuttosto netta, segnando gli sviluppi futuri dei motori di sintesi made in Roland nei tempi a venire (PCM + VA, modellazione di filtri ed effetti sono comuni ad esempio con il SuperNatural Synth e lo ZenCore).
Occhio che ha tracciato una linea anche per quanto riguarda un aspetto negativo che ancora affligge Roland: la gestione della polifonia.
Con una patch un po' tirata si fa presto ad arrivare a sole otto voci di polifonia.
Per quello che costa (850 la versione rack, e fino a ben oltre il doppio per le versioni GT 2.0) mi chiedo se davvero oggi non valga la pena guardare altro, senza ovviamente togliere nulla a una macchina a dir poco strepitosa.
Lascio qui il link a una review di SOS, che reputo sempre molto complete, molto più dei video che spopolano recentemente.
Io ci penserei molto ma molto bene, ripeto, senza voler togliere nulla a una macchina mostruosa.
Aggiungo una postilla.
Negli ultimi 5 anni per svariati motivi (noia, tempo, possibilità) ho comprato e venduto una riga di strumenti da fare spavento.
Proprio quando ho trovato la pace dei sensi, la ragione ha prevalso: mai lasciarsi andare in preda alla gas. Documentarsi fino all'ultima pagina dell'indice del manuale (e quelli Roland dei tempi erano scritti meglio degli attuali), documentarsi sulle rogne, sulla disponibilità di ricambi, leggersi molto bene le recensioni ufficiali dell'epoca e in seconda battuta i report dei forum.
Poi vedere cosa c'è di attuale che può offrire lo stesso, andando oltre l'aliasing patito dalla SuperSaw dello ZenCore quando suono un C8 (per citare un discorso attualissimo che mi ha fatto andare fuori di testa).