@ Teo777
Confermo essere un validissimo strumento. I ragazzi ne utilizzano uno a scuola e nonostante i loro modi rudi sopravvive e continua battersi egregiamente. peccato soltanto per quel difetto della meccanica tipico di quegli anni (tasti che si crepano nell'innesto della meccanica).
per curiosità , quanto costava in origine ?
Costava 1200/1300 euri
Quello che vendo è intonso, l'avevo preso usato da un ragazzo che l'aveva tenuto coperto da un telo per quindici anni....ho anche il manuale originale.
Quello che tengo è vissuto e quando lo comprai dieci anni fa mi feci cambiare una ventina di tasti bianchi in garanzia,
Lo utilizzo tutti i giorni senza problemi.
A Fabriano c'è il museo del pianoforte e per me ci starebbe bene una sezione dedicata ai digitali.
Sicuramente il p120 meriterebbe d'esserci.
E nell'ottica de "se li conosci li eviti" anche il px5s, che andrebbe studiato per sviluppare una coscienza critica, anche se è innegabile che ha delle caratteristiche molto interessanti e ha avuto successo commerciale, quindi museo si.
Poi nel museo metterei....rd1000 (spartiacque), 700gx/nx (estetica jap cazzuta e meccaniche di livello assoluto), kawai 9500 (meccanica deleteria ma suono enorme), p250 (monitor generosi), gt2( primo ibrido?)....siel, Mark, cp80.....da ordinare cronologicamente magari