Salve a tutti,
apro questo Topic con due intenti:
il primo per avere pareri su questo mio brano edito da qualche anno, Reborn (link in coda al post);
l'altro per fare una considerazione sulla difficoltà di trasmettere dei messaggi attraverso la musica strumentale.
E' mio scopo di sempre, attraverso la musica, trasmettere qualcosa agli altri. Qualche volta è un'idea astratta, e ci sta bene la famosa frase che "l'arte è di chi ne fruisce", dove ogni persona ci può trarre uno stato d'animo personale, diverso da quello degli altri.
Altri brani invece toccano argomenti ben precisi. Il mio esperimento è continuo, dando a supporto dei brani dei videoclip, che ho trovato al momento essere l'unico modo per "veicolare" in qualche modo il messaggio.
L'altra direzione è inserire dei testi nel brano (e qui rientra in gioco il brano in oggetto). Ma è un discorso difficile ed impervio.
Reborn, è una critica verso la società moderna, i social, e tanti altri aspetti. Un inno al risveglio, nel senso più animico possibile, esoterico.
Il testo è tratto dagli scritti di Erich Fromm, e recita (in inglese):
"La nascita, non è un atto, è un processo ininterrotto.
Lo scopo della vita è nascere pienamente, ma la sua tragedia è che la maggior parte di noi muore prima di nascere veramente.
Vivere, significa nascere, in ogni momento.
La morte, si verifica quando si smette di nascere.
Fisiologicamente, il nostro sistema cellulare è in un continuo stato di nascita; ma, psicologicamente, la maggior parte di noi, a un certo momento, smette di vivere."
Reborn
Oltre a chiedere come sempre pareri sul brano, che chiude l'album più sperimentale che abbia prodotto/composto (per il quale sto pensando anche di produrre un videoclip, ma devo raccogliere le idee), inSideB, vorrei anche condividere qualche idea sull'argomento "comunicazione" attraverso la musica.