@ lucabbrasi
ciao, ieri sono andato in sala prove per un refresh con gli altri. E appena entro...tac!, te vedo un Rhodes Mark 1. Ho incominciato a fare versi scomposti, manco avessi visto la Canalis nel calendario (più precisamente quando s'aggiusta il reggicalze...). Sbavavo a più non posso...è da sempre da me considerato LO strumento, ed erano decenni che non ci mettevo mani sopra. Per la verità manco mi ricordavo come fosse. Vabbè, finita l'eiaculatio, faccio le prove e non gli dò più occhiata. Poi non so, alla fine rimetto a posto le mie cose, e...forse perchè ho tirato su un fader sul mixer ma scopro che è acceso.
La cosa che mi ha sorpreso e forse deluso è la tastiera: veramente particolare, un misto tra semipesata e gomma, un ritorno stranissimo. E il suono...boh, forse mancava il suo preampli, il suo phaser, una corretta amplificazione...ahò fatto sta che non ho sentito alcuna differenza tra l'emulazione della mia WS e l'originale. Sono andato via abbacchiato. O sto diventando sordo, o mi ero fatto troppe pippe oniriche...
Io ebbi un Rhodes Mk2 anni fa, sempre suonato in dry senza effetti (lo comprai a 18 anni, avevo a malapena i soldi per quello, figuriamoci per un ampli…avevo una spia e mi facevo andare bene quella), lo portai una sola volta in concerto, passato solo in una DI ma ricordo il suono potente, analogico, niente a che vedere con le emulazioni. Sarà per il motivo di prima che uso volentieri i suoni di Rhodes senza simulazioni di ampli, probabilmente è un retaggio di gioventù.
La tastiera… per suonare un Rhodes, devi dimenticare la tecnica pianistica, va quasi suonato come un synth con la tastiera pesata. Però come è già stato detto dipende dallo stato di conservazione. Ci sono dei Rhodes quasi insuonabili!