giannirsc ha scritto:
è come se su tutti i suoni avessi programmato l 'attivazione dell LFO dopo circa un secondo e mezzo.
Ti chiedo di fare un altro test. Scusa se continuo a chiederti di far prove ma non ho mai messo le mani su un Poly 800, quindi sto cercando di restringere la problematica andando ad intuito/esclusione e guardando manuali e schemi.
Seleziona una patch, porta a 0 i parametri 81 ed 83, poi seleziona un altro parametro (per esempio l'11, che è il transpose d'ottava) poi aspetta che si presenti il difetto. Quando questo si è presentato, guarda i valori di quei due parametri ed annotali. Dopodiché spegni e riaccendi il synth, riseleziona sempre la stessa patch, riporta a 0 i due parametri, riseleziona il parametro 11, aspetta di nuovo che si modifichino ed una volta che questo accade annotali di nuovo. Ripeti il test una manciata di volte. La selezione del parametro 11 (o di qualsiasi altro) è per escludere categoricamente la possibilità che quei due parametri possano essere influenzati dai controlli del pannello (i tasti numerati o lo slider di data entry).
Prima di arrivare alla mia ipotesi, due righe su com'è organizzata la memoria nei synth, perlomeno in quelli anzianotti come il tuo Poly 800. Generalmente è divisa in due sezioni: una che contiene l'archivio vero e proprio delle patch, che viene tenuta in tensione anche a synth spento dalla famosa batteria interna, ed un'altra, temporanea, in cui vengono caricati i dati della patch correntemente selezionata sullo strumento. Puoi pensare alla prima come al disco fisso di un PC, dove i file sono memorizzati permanentemente, e la seconda come alla RAM del PC (si, sempre di RAM parliamo), in cui il file viene caricato quando lo apri per modificarlo.
Quando su un PC apri per esempio un documento, questo viene letto dal disco fisso e caricato nella memoria RAM in modo che ci si possa lavorare sopra, e qualsiasi modifica fatta a quel file viene riportata nella memoria RAM. Analogamente, quando sul synth selezioni una patch, ne vengono letti i dati dalla memoria permanente e vengono copiati nella memoria temporanea. Da quel momento in poi, lo strumento lavorerà su questa memoria sia per pilotare i vari elementi del motore di sintesi che per tenere memorizzate le eventuali modifiche ai parametri che vengono effettuate dall'utente. La pressione della combinazione di tasti del salvataggio fa si che il suo contenuto venga scritto nella locazione della RAM permanente in cui quella patch era memorizzata, analogamente a quanto accade su un PC quando si salva il file modificato sul disco.
Venendo alla mia ipotesi, se vedi che i parametri effettivamente si modificano senza toccare alcunché sul pannello e senza che questi siano quelli correntemente attivi, potrebbe trattarsi di un caso di "bit flip" nella memoria RAM temporanea. Il "bit flip" è un fenomeno per cui uno o più bit nei chip della memoria possono invertire il proprio valore (passare da 0 ad 1 o viceversa), ed in genere succede quando qualche cella nel chip comincia a perdere colpi. A dipendenza di dove si trova la cella o le celle problematiche viene affetto un determinato parametro, o più parametri contemporaneamente ma in genere sempre gli stessi, dato che le posizioni in cui nel chip vengono scritti i campi dei dati di ogni parametro sono sempre le stesse. Quindi, ammettendo che sia questo il caso, quando un bit posizionato nella zona del chip di memoria occupata dai parametri relativi all'LFO cambia il suo valore, ti ritroveresti con uno di quei due parametri modificato sempre allo stesso valore. Nel caso in cui le celle problematiche siano molteplici, il valore si può modificare in maniera casuale ed eventualmente ad essere coinvolti potrebbero essere più parametri.
[continua...]