Parlando, come sempre, in massima amicizia e rispetto (per me vale sempre): se ti informassi un po' in giro scopriresti che quella di Franco Prodi è una delle pochissime voci "dissidenti" in tema. Non a caso quelli che portano avanti quel genere di posizione sono pochissimi e sempre gli stessi.
Ora, non sta certo a me mettere in dubbio le competenze di questi "dissidenti", ma ti faccio notare che quando parli di "eminenti scienziati" stai citando una minoranza di studiosi che rappresenta una percentuale molto inferiore all'1% dei professionisti del settore.
La letteratura scientifica in materia di riscaldamento globale è pressoché totalmente (>>99%) concorde sulle cause e sulla natura del riscaldamento globale in atto. Differiscono tra loro soltanto le previsioni dei vari modelli, dai più catastrofici ai più ottimistici: il problema è che pure quelli ottimistici sono catastrofici nelle conclusioni (a meno di interventi immediati e SERI).
Ora mi chiedo: perché fidarsi delle (non-)conclusioni di quella che è solamente una ristrettissima minoranza e ignorare quello che dice il resto dell'intera comunità scientifica?
Che poi, come sai quanto se non meglio di me, nelle scienze applicate la certezza
matematica, quella a cui sembrerebbe riferirsi il signor Prodi, in senso stretto non c'è mai, quel tipo di sicurezza nelle conclusioni appartiene solo alla matematica, e allora per tutto il resto cosa facciamo? Non potremmo muoverci di un passo in nulla.