@ giosanta
keyboard7 ha scritto:
a 1.590,00 prendi un CA48 e sei su un altro pianeta...
Kawai CA48
L'ho ascoltato, solo ascoltato, e condivido. Mediamente, se il target è puramente panistico (solo acustico, elettrici esclusi), mi sto convincendo sempre di piu che è difficile superare Kawai.
Quanto allo Yamaha CLP785 ovviamente non discuto ma, personalmente, come ribadisco e ribadirò sempre, considerando prezzi e ingombri di quell'ordine di grandezza, prenderei senza nemmeno pensarci un secondo un silent verticale Kawai dove le corde, anche se non sono quelle di una coda, ci sono davvero.
Sia chiaro: i vantaggi della "digitalità" per me sono imprescindibili, al punto che se per assurdo mi regalassero un acustico lo rivenderei il giorno dopo perchè veramente potrei utilizzarlo molto poco ma, a parità di prezzo, al "plus" sia pure saltuario, di ascoltare, far vibrare vere corde, non mi sottrarrei mai.
Questo naturalmente senza nulla togliere alle motivazioni che giustificano e necessitano l'esistenza di strumenti del genere.
Grazie come sempre al nostro esploratore - recensore.
Osservazione condivisibile: il CA, specie il 59, ha tutta un’altra pienezza.
Ciò dev’essere dovuto non tanto - in questo caso - all’amplificazione, ma al motore sonoro stesso.
Lo stesso tipo di differenza di sente - anche se meno marcata - tra l’ES520 e l’ES920.
Poi, ne discutevo ieri con Vincenzo, la relativa “vuotezza” del CN39 nel registro medio la si apprezza sopratutto se lo si testa immediatamente dopo un clavinova: in isolamento, il CN suona un po’ poco profondo ma non ci si rende immediatamente conto di quanto la parte centrale della tastiera “sparisca” se suonata sotto il mezzopiano.
Restano le risonanze, “l’aria” (come mi ha fatto acutamente osservare Vincenzo) ma sparisce quasi completamente il corpo, il legno del mobile.