@ d_phatt
zaphod ha scritto:
Approfitto per una considerazione: ...
Io penso di sì. Chiaramente ci saranno differenze nelle effettive posizioni della mano, nell'estensione possibile, eccetera.
Ma le scuole tecniche, premettendo che la tecnica è connessa a doppio filo con la musica, devono partire dalle considerazioni fondamentali dell'anatomia umana, dalla conformazione delle braccia, dall'azione delle dita, dall'uso fisiologicamente migliore che possiamo fare del nostro corpo. E al netto di differenze di proporzioni e dimensioni, i meccanismi generali di funzionamento sono sempre gli stessi in ognuno di noi...
Io però non ho la verità in tasca. È solo quello che mi viene di pensare, se provo a ragionarci logicamente, e le modalità di approccio alla cosa sono anche frutto di quello che mi hanno detto.
E sarà anche deformazione professionale, ma mi viene da pensare che se si facessero in buona quantità delle ricerche scientifiche (fisiche + anatomiche) serie e rigorose in merito (ammesso che non siano state già fatte, io non sono stato in grado di trovare una fiorente letteratura in merito finora), i risultati sarebbero piuttosto univoci per quando riguarda i caratteri generali della tecnica...
Ci sono alcuni principi generali nella tecnica pianistica, ma poi ogni mano è diversa, quindi è importante che l'allievo segua con fiducia il maestro e il maestro abbia le idee chiare su cosa vuole ottenere e come ottenerlo.
I principi generali sono: usare il giusto peso, non irrigidire, spostare il peso, non suonare solo con le dita, ma accompagnarle con i movimenti del polso, del braccio, del tronco, respirare liberamente.
Poi succede che magari uno studente suona troppo "molle" allora gli fai fare degli esercizi per la forza delle dita, ma non vuol dire che stai seguendo la scuola di Mozzati.
Per me il cuore della tecnica pianistica è la naturalezza dei movimenti e il il fatto che le dita debbano SEMPRE essere attive, il che non vuol dire che debbano faticare o articolare tanto, ma sono il punto di contatto col tasto, il fulcro su cui ruota tutto il movimento.
Spesso ci si concentra molto sulla forza delle dita quando bisognerebbe ricordare che un tasto del piano si abbassa con un peso di 70 grammi.
Serve piuttosto la prontezza nel premere il tasto, ma anche nel rialzarlo, gli esercizi di "forza" per le dita non servono se non c'è indipendenza o interdipendenza.