@ d_phatt
Riprendo questo topic, ho riascoltato questo brano su YouTube seguendo lo spartito.
Avrei (se posso) delle domande, diciamo basilari e fondamentali al tempo stesso, sul numero di voci. Vedo che, almeno a una seconda occhiata, non è fisso.
In un arrangiamento di questo tipo (moderno, jazz, o come è più opportuno chiamarlo) il numero di voci, intese come linee melodiche orizzontali, può quindi essere lecitamente variabile, libero?
Oppure in questo brano sono sempre 4 "voci" (e quindi allora forse sarebbe meglio chiamarle "parti") fisse di cui a volte qualcuna fa degli accordi, piuttosto che singole note?
Non ho mai studiato rigorosamente le tecniche "moderne" per gli arrangiamenti, ne ho solo visti tanti, a volte ne ho prodotti alcuni cercando di imitare e di fare cose che avessero una logica, mi chiedo se e quali regole ci sono, oltre a quella del "deve suonar bene"...
1) le voci possono essere libere, e non esistono regole rigide per ciò che riguarda i raddoppi, le dissonanze non preparate ed il movimento delle voci
2) detto questo, è importante cercare comunque di far muovere le voci in maniera melodica è consequenziale
3) inoltre, è importante anche l’aspetto “coloristico” (a la Debussy) secondo il quale un accordo - o meglio un voicing - non ha solo l’aspetto funzionale, ma anche (e talvolta sopratutto) quello di “macchia di colore” che dipinga nuances e contrasti nel tessuto armonico generale.
4) le regole comunque ci sono, e sono le solite dell’armonia classica. Detto questo, ci sono una serie di tecniche specifiche che possono essere studiate, magari prendendo esempio da qualche lavoro importante realizzato da qualche grande.