@ WTF_Bach
Hai fatto un’osservazione molto profonda.
Chissà perché chi segue la scuola “dita distese-calma nelle mani-nocche incrollabili-rotazioni-suonare col corpo” suona fino a cent’anni, mentre i seguaci della “danza delle dita su tastiera che scotta” a quarant’anni sono rovinati dalle tendiniti…
Già, di sicuro la ricerca di una tecnica fisiologica e di solide basi scientifiche è il passaggio fondamentale.
C'era un noto pianista americano, ora mi sfugge il nome, che dovette cambiare modo di suonare a metà carriera...
Un grandissimo problema è che molti importantissimi maestri non hanno lasciato nulla di scritto, e avevano i loro motivi, probabilmente per la difficoltà di scrivere qualcosa in merito a un metodo che comunque deve essere un po' adattato da persona a persona. Vitale sicuro, e mi sembra che anche Scaramuzza non abbia pubblicato nulla direttamente. Altri hanno scritto per loro, ma senza un maestro secondo me a meno di non essere molto consapevoli, intelligenti e portati è quasi impossibile imparare tutto bene.
Molti invece che a scrivere libri al riguardo ci hanno provato (tipo Cortot) hanno fatto solo danni.
E molti altri ancora hanno sempre fatto bene d'istinto i giusti movimenti, per cui in molti casi non sono in grado di spiegarli davvero, perché "li fanno e basta".
Da notare anche come nessun pianista di livello top (Michelangeli, Argerich, eccetera) che io sappia ha lasciato nulla di scritto (pubblicato) in merito alla tecnica pianistica, neanche sulle basi.
Correggetemi se sbaglio.
E comunque è innegabile che è difficilissimo trovare qualche testo scritto di buona qualità sulle basi della tecnica pianistica. Se penso alla matematica, e a quanto materiale di livello sia base che avanzato si trova, è veramente strano...dato che si sta parlando del pianoforte, non di qualche strumento esotico e mezzo sconosciuto.