Il capro espiatorio

markelly2 19-09-21 10.26
"È lecito domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati, oppure c'è stato anche un comportamento esasperante, esagerato, anche dall'altra parte? È una domanda che dobbiamo farci..."

Barbara Palombelli a Forum

Sono quegli anche che fanno la differenza.
Ma no, è più facile scagliarsi contro la giornalista, così, senza cercare di capire il senso del discorso.
La Palombelli non giustifica le violenze, l'omicidio, lei vuole portare in primo piano i motivi, i significati, per cui un uomo picchia o peggio una donna. Che è e rimane sbagliato SEMPRE, ma davanti a un tribunale è necessario analizzare ogni causa di ogni effetto.
Non tanto per decriminalizzare, ma per capire dove e come agire, per fare sì che queste cose non accadano. Serve iniziare al più presto un discorso sociale e politico, affinché il maschio non cresca rotto, diviso, fino al punto un giorno di commettere certe atrocità. Anche il maschio deve essere educato a essere intero, alla sua interezza, ma per ora non è così, e le parole della Palombelli si vogliono focalizzare su questo, anche se magari non è stata capace di esprimersi al meglio. È stata goffa, ok, ma il problema c'è, e va affrontato alla radice

Invece il popolo cosa fa? Si solleva contro di lei, individuandola come capro espiatorio, e poi tutto prosegue esattamente come prima.
soicaM 19-09-21 14.48
@ markelly2
"È lecito domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati, oppure c'è stato anche un comportamento esasperante, esagerato, anche dall'altra parte? È una domanda che dobbiamo farci..."

Barbara Palombelli a Forum

Sono quegli anche che fanno la differenza.
Ma no, è più facile scagliarsi contro la giornalista, così, senza cercare di capire il senso del discorso.
La Palombelli non giustifica le violenze, l'omicidio, lei vuole portare in primo piano i motivi, i significati, per cui un uomo picchia o peggio una donna. Che è e rimane sbagliato SEMPRE, ma davanti a un tribunale è necessario analizzare ogni causa di ogni effetto.
Non tanto per decriminalizzare, ma per capire dove e come agire, per fare sì che queste cose non accadano. Serve iniziare al più presto un discorso sociale e politico, affinché il maschio non cresca rotto, diviso, fino al punto un giorno di commettere certe atrocità. Anche il maschio deve essere educato a essere intero, alla sua interezza, ma per ora non è così, e le parole della Palombelli si vogliono focalizzare su questo, anche se magari non è stata capace di esprimersi al meglio. È stata goffa, ok, ma il problema c'è, e va affrontato alla radice

Invece il popolo cosa fa? Si solleva contro di lei, individuandola come capro espiatorio, e poi tutto prosegue esattamente come prima.
La pornografia dilagante c'ha reso un po' tutti dei morti di figa, nel senso che vediamo una femmina più che altro come oggetto sessuale.
D'altro canto rendersi sessualmente appetibile andando in giro mezza nuda non è stata una conquista ma un'impostazione.
La "società corrotta",che è evidente che fa comodo al "controllo del gregge ",non è un'entità astratta ma è la conseguenza di scelte disumanizzanti, imho è
Comunque i corto circuito che portano un maschio ad uccidere una femmina sono sempre gli stessi, in psichiatria sono arci noti e standardizzati, bisogna intervenire su quelli e prevenirli, imho è
markelly2 19-09-21 15.51
soicaM ha scritto:
La pornografia dilagante c'ha reso un po' tutti dei morti di figa, nel senso che vediamo una femmina più che altro come oggetto sessuale.

Non credo che questo c'entri coi femminicidi all'interno di un rapporto.
soicaM ha scritto:
D'altro canto rendersi sessualmente appetibile andando in giro mezza nuda non è stata una conquista ma un'impostazione.

Nemmeno questo... emo
soicaM ha scritto:
La "società corrotta",che è evidente che fa comodo al "controllo del gregge ",non è un'entità astratta ma è la conseguenza di scelte disumanizzanti

Qui mi sembri un po'fuori tema emo
soicaM ha scritto:
Comunque i corto circuito che portano un maschio ad uccidere una femmina sono sempre gli stessi, in psichiatria sono arci noti e standardizzati, bisogna intervenire su quelli e prevenirli,

Ecco, questo è il problema: quali sono questi corto circuito, e come prevenirli.
soicaM 19-09-21 16.33
@ markelly2
soicaM ha scritto:
La pornografia dilagante c'ha reso un po' tutti dei morti di figa, nel senso che vediamo una femmina più che altro come oggetto sessuale.

Non credo che questo c'entri coi femminicidi all'interno di un rapporto.
soicaM ha scritto:
D'altro canto rendersi sessualmente appetibile andando in giro mezza nuda non è stata una conquista ma un'impostazione.

Nemmeno questo... emo
soicaM ha scritto:
La "società corrotta",che è evidente che fa comodo al "controllo del gregge ",non è un'entità astratta ma è la conseguenza di scelte disumanizzanti

Qui mi sembri un po'fuori tema emo
soicaM ha scritto:
Comunque i corto circuito che portano un maschio ad uccidere una femmina sono sempre gli stessi, in psichiatria sono arci noti e standardizzati, bisogna intervenire su quelli e prevenirli,

Ecco, questo è il problema: quali sono questi corto circuito, e come prevenirli.
Forse una mente debole che crea ossessioni e non riesce a far fronte a rifiuti e speranze disattese?
E perché tutte queste menti deboli?
Purtroppo anch'io sono un debole e vedo complotti ovunque ma ho voluto provare a dire la mia ugualmente...così senza filtri
markelly2 19-09-21 17.50
@ soicaM
Forse una mente debole che crea ossessioni e non riesce a far fronte a rifiuti e speranze disattese?
E perché tutte queste menti deboli?
Purtroppo anch'io sono un debole e vedo complotti ovunque ma ho voluto provare a dire la mia ugualmente...così senza filtri
La donna si è emancipata (o ha cominciato a farlo) da diversi anni, e a molti uomini sembra che nessuno glielo abbia mai detto.
Le colpe non sono solo loro, quel che è certo è che a commettere certe nefandezze sono solo i maschi, ma questo si sa: il maschio da sempre è una bomba pronta a scoppiare "fisicamente", cioè lui se le cose non vanno inizia a "menare".
wildcat80 19-09-21 18.16
Credo che questo problema sia sempre esistito e che sia saltato agli onori della cronaca semplicemente perché nel corso di una seconda emancipazione femminile è stata prestata attenzione a questi eventi.
Non è nulla di nuovo, ma una semplice presa di coscienza. Con questo non voglio sminuire nulla, semplicemente ricordare che le cartive abitudini ci sono sempre state, quel che è cambiata è la percezione.
Le società sono tutte fondamentalmente patriarcali.
La nostra società lo è.
Basti pensare a come viene vissuta la maternità in ambiente lavorativo: un evento fastidioso.
Sinceramente ho seguito poco la vicenda di Barbara Palombelli, ma da quel che ho capito è stata veramente goffa.
Il problema è un altro: come si intende affrontare l'integrazione di comunità così fortemente patriarcali, maschiliste e totalmente impermeabili a qualsiasi forma di accettazione della diversità, quando ancora nella nostra società sono presenti retaggi culturali medioevali?
paolo_b3 19-09-21 19.32
Stai, o Barbara Palombelli sta, mescolando due concetti.
Litigare è un evento che normalmente si verifica per colpa di entrambi i contendenti.
Però alla sbarra c'è un uomo che approfitta della sua predominanza fisica, stacca il cervello (ammesso fosse in funzione) ed uccide la sua compagna, moglie, fidanzata o anche solo la colpevole dell'amore non corrisposto.

Nel primo caso facciamoci pure tutte le doverose domande, per il secondo caso la condanna deve essere netta ed inappellabile.
markelly2 19-09-21 20.52
@ paolo_b3
Stai, o Barbara Palombelli sta, mescolando due concetti.
Litigare è un evento che normalmente si verifica per colpa di entrambi i contendenti.
Però alla sbarra c'è un uomo che approfitta della sua predominanza fisica, stacca il cervello (ammesso fosse in funzione) ed uccide la sua compagna, moglie, fidanzata o anche solo la colpevole dell'amore non corrisposto.

Nel primo caso facciamoci pure tutte le doverose domande, per il secondo caso la condanna deve essere netta ed inappellabile.
Sono due facce della stessa medaglia.
Nemmeno la certezza di finire in galera fa desistere un maschio deciso a farlo.
Per cui ritengo importante farsi domande e approfondire , in entrambi i casi, ma RIPETO, non per trovare attenuanti alla pena, ma per aprire dibattiti, e trovare soluzioni affinché queste cose non capitino più, almeno non con questa frequenza.
paolo_b3 19-09-21 21.20
@ markelly2
Sono due facce della stessa medaglia.
Nemmeno la certezza di finire in galera fa desistere un maschio deciso a farlo.
Per cui ritengo importante farsi domande e approfondire , in entrambi i casi, ma RIPETO, non per trovare attenuanti alla pena, ma per aprire dibattiti, e trovare soluzioni affinché queste cose non capitino più, almeno non con questa frequenza.
Boh... la giusta dose degli ingredienti regole e libertà è un percorso che non avrà mai fine.
Come fai a fermare una persona instabile mentalmente o solita a comportamenti aggressivi perchè potrebbe uccidere sua moglie.
Lui va a casa, gli girano le palle, da un ceffone alla moglie e lo internano?

Però che non sono così convinto che i femminicidi siano aumentati, forse è solo che adesso fanno notizia.

wildcat80 19-09-21 22.23
Aprire un dibattito serve per fare emergere un problema, ma difficilmente serve a trovare una soluzione.
Se bastasse parlare di un problema, così come se bastasse il deterrente della pena, non delinquerebbe nessuno.
Io credo che il problema vada visto un poco più dall'alto, cioè creare una coscienza di legalità.
E questo è compito dello stato.
Discorsi già fatti milioni di volte.
Siamo un paese mediamente ignorante.
Basta aprire qualsiasi social per rendersi conto di quanto sia basso il livello di educazione dei nostri concittadini, in media.
L'ignoranza è la miccia che innesca i comportamenti peggiori nella maggior parte dei casi.
Parlo di ignoranza del senso civico.
Se tu Stato non crei una nazione educata a certi valori, forse riesci a limitare i danni.
Dallaluna69 20-09-21 22.48
paolo_b3 ha scritto:

Però che non sono così convinto che i femminicidi siano aumentati, forse è solo che adesso fanno notizia.

Sono aumentati recentemente, a causa del lockdown.
E questo porta al tema che, secondo me, viene prima del femminicidio: l'enorme sommerso delle violenze domestiche.
Per un numero ancora altissimo di donne che vivono in Italia, il posto più pericoloso che frequentano è casa loro.
Con il lockdown, passando più tempo in quel posto pericoloso, ne sono morte di più.

Di donne malmenate dal marito/compagno ne ho conosciuto e ne conosco ancora a pacchi. E parlo prevalentemente di donne italiane. Col marito che alza le mani, ci fanno tranquillamente due figli. Come se fosse una condizione normale.
Non sto dicendo che è colpa loro, sia chiaro. Sto solo notando come certe cose siano ancora dentro alla cultura che ci circonda.
Non la chiamo "la nostra cultura" perché mia non è di sicuro.
paolo_b3 21-09-21 08.14
Dallaluna69 ha scritto:
Sono aumentati recentemente, a causa del lockdown.

Si questo è vero. Ma è da qualche anno che si da, giustamente, risalto a questo problema. E soprattutto come dici tu fa notizia solo quando lei viene uccisa, mentre ci sono un sacco di situazioni in cui lui la picchia senza arrivare alle conseguenze estreme, e purtroppo è sempre stato così.
WTF_Bach 21-09-21 08.44
Tizio ammazza Caio per rubargli i soldi con cui comprarsi dei vestiti firmati. È omicidio con l’aggravante dei motivi futili ed abietti, e poche scusanti di carattere etico e morale, per non dire giuridico, possono essere addotte.

Caio spacca il cazzo a Tizio per degli anni, ad un certo punto Tizio sbrocca e lo ammazza. È sempre omicidio, ma con l’attenuante della provocazione grave, e pur restando un atto contro la legge e la morale, tale omicidio è comprensibile (anche se non giustificabile) e moralmente meno grave del caso precedente.

Ma se Caio è “Caia”, allora no, può spaccare il cazzo quanto vuole senza che ciò costituisca provocazione.
Dallaluna69 21-09-21 14.14
WTF_Bach ha scritto:
Ma se Caio è “Caia”, allora no, può spaccare il cazzo quanto vuole senza che ciò costituisca provocazione.

E sarebbe giustissimo così. Non vedo motivo di riconoscere attenuanti per chi picchia una donna.
Ricordo comunque che in Italia abbiamo avuto il delitto d'onore fino al 1981, che lo stupro è delitto dal 1996 e che nel 2019 un uomo che aveva strangolato la ex (stavano insieme da un mese...) ha avuto una riduzione della pena da 30 a 16 anni perché (poverino) era innamorato.
Quando leggo le varie analisi sulle nazioni nel mondo che hanno leggi che penalizzano la tutela della donna, non è che l'Italia ne esca benissimo...
igiardinidimarzo 21-09-21 16.34
WTF_Bach ha scritto:
Ma se Caio è “Caia”, allora no, può spaccare il cazzo quanto vuole senza che ciò costituisca provocazione.


condivido il tuo pensiero e il tuo sdegno:
vi sono troppe donne che 'violentano' i ruoli e la dignità dei loro mariti (dico questo senza sminuire la colpevolezza dei 'maschi' quando meritano un giudizio di condanna)...
EADgbe 21-09-21 18.05
In merito al caso specifico, ho trovato molto interessante questo intervento di Guia Soncini.

A quanto pare, la frase della Palombelli era perfettamente calzante al caso trattato nella sua trasmissione, ma è stata estrapolata a fini sensazionalistici (ma va?!).
Così funzionano i social network e, purtroppo, ci si accodano i TG e siti di informazione.
Il progresso viaggia troppo veloce per l'essere umano medio...
WTF_Bach 23-09-21 00.00
@ Dallaluna69
WTF_Bach ha scritto:
Ma se Caio è “Caia”, allora no, può spaccare il cazzo quanto vuole senza che ciò costituisca provocazione.

E sarebbe giustissimo così. Non vedo motivo di riconoscere attenuanti per chi picchia una donna.
Ricordo comunque che in Italia abbiamo avuto il delitto d'onore fino al 1981, che lo stupro è delitto dal 1996 e che nel 2019 un uomo che aveva strangolato la ex (stavano insieme da un mese...) ha avuto una riduzione della pena da 30 a 16 anni perché (poverino) era innamorato.
Quando leggo le varie analisi sulle nazioni nel mondo che hanno leggi che penalizzano la tutela della donna, non è che l'Italia ne esca benissimo...
Davanti alla legge le persone sono eguali. Se si comincia a dire che la provocazione vale attenuante (non scriminante, mera attenuante) se attuata da un uomo ma non da una donna, abbiamo abbandonato il mondo della giustizia per entrare in quello del puro arbitrio.

Mi spiego con un esempio:

Se Tizio al bar provoca Caio chiamandolo cornuto, figlio di puttana, delinquente e stronzo, e continua per una mezz’ora fino a che Caio non gli tira un cazzotto in faccia, Caio durante il processo potrà far valere l’attenuante della provocazione, prevista dal codice penale, ottenendo una riduzione della pena.

I giornali scriveranno: rissa in un bar, Caio pesantemente provocato da Tizio è passato alle vie di fatto colpendo Tizio al volto e provocandogli una frattura al setto nasale.

Commento dei vicini di casa: Tizio se l’è meritato, è un cagacazzo tremendo.

E se invece fosse stata “Caia” a prendere un pugno in faccia dopo aver provocato per mezz’ora Tizio? Cosa sarebbe successo in tribunale? Cosa avrebbero scritto i giornali? Cosa avrebbero detto i vicini di casa?

Probabilmente Tizio prenderà una condanna maggiore di chi ha menato un uomo per futili motivi, sui giornali scriveranno santimoniosi sproloqui sulla “cultura patriarcale” e sulla “ assurda ed efferata violenza” ed i vicini di casa diranno che era un violento.
Dallaluna69 23-09-21 09.42
WTF_Bach ha scritto:
Davanti alla legge le persone sono eguali. Se si comincia a dire che la provocazione vale attenuante (non scriminante, mera attenuante) se attuata da un uomo ma non da una donna, abbiamo abbandonato il mondo della giustizia per entrare in quello del puro arbitrio.


Il senso di giustizia è una cosa soggettiva e intima di ciascuno di noi.
Io la penso in un modo, tu in un altro. Non troveremo un accordo stando qui a scriverci.
Poi c'è la legge, inventata apposta per superare queste soggettività. Probabilmente non piace né a me né a te, ma ce la teniamo.
Per il diritto italiano, la legge è una cosa pratica, che si applica alla quotidianità andando a guardare le situazioni e tutti gli elementi.
Insomma, non esiste una generica tabella "pugno dietro provocazione = 3 settimane di gattabuia".
A tira un pugno a B. Si guarda chi sono A e B (quarantenne vs. novantenne? Sedicenne vs. sedicenne?). Censurati? Incensurati?
E il danno? Illeso, zigomo rotto, morto... tanto per dirne alcune.
Tutto materiale per giudici e avvocati.
Come ti dicevo, il risultato non è detto che piaccia neanche a me, vedi il caso del tipo che ha avuto come enorme attenuante il fatto di essere innamorato.

Ma la realtà della violenza sulle donne in Italia non è fatta da persone che si prendono un pugno in una rissa in un bar. E' fatta da persone che portano la maglietta con le maniche lunghe ad agosto, per nascondere i lividi.

Su quello che riportano i mass media, non metto bocca, perché sono l'ultima persona con cui parlarne.
Per quanto riguarda invece quello che dicono i vicini e l'opinione pubblica... boh.
Chi picchia la propria compagna, nel 90% dei casi smette di farlo quando la cosa viene alla luce del sole. Atroce, ma funziona così.
Quindi, se le notizie fanno un po' più scalpore, se la gente mostra maggiore sdegno, potrebbe anche essere una cosa buona. Il picchiatore di turno, sa che se la cosa viene fuori rischia questa specie di gogna e c'è qualche possibilità in più che non picchi.
Per contro, esistono moltissime situazioni in cui tutti sanno e tutti fanno finta di non sapere.
WTF_Bach 24-09-21 19.02
@ Dallaluna69
WTF_Bach ha scritto:
Davanti alla legge le persone sono eguali. Se si comincia a dire che la provocazione vale attenuante (non scriminante, mera attenuante) se attuata da un uomo ma non da una donna, abbiamo abbandonato il mondo della giustizia per entrare in quello del puro arbitrio.


Il senso di giustizia è una cosa soggettiva e intima di ciascuno di noi.
Io la penso in un modo, tu in un altro. Non troveremo un accordo stando qui a scriverci.
Poi c'è la legge, inventata apposta per superare queste soggettività. Probabilmente non piace né a me né a te, ma ce la teniamo.
Per il diritto italiano, la legge è una cosa pratica, che si applica alla quotidianità andando a guardare le situazioni e tutti gli elementi.
Insomma, non esiste una generica tabella "pugno dietro provocazione = 3 settimane di gattabuia".
A tira un pugno a B. Si guarda chi sono A e B (quarantenne vs. novantenne? Sedicenne vs. sedicenne?). Censurati? Incensurati?
E il danno? Illeso, zigomo rotto, morto... tanto per dirne alcune.
Tutto materiale per giudici e avvocati.
Come ti dicevo, il risultato non è detto che piaccia neanche a me, vedi il caso del tipo che ha avuto come enorme attenuante il fatto di essere innamorato.

Ma la realtà della violenza sulle donne in Italia non è fatta da persone che si prendono un pugno in una rissa in un bar. E' fatta da persone che portano la maglietta con le maniche lunghe ad agosto, per nascondere i lividi.

Su quello che riportano i mass media, non metto bocca, perché sono l'ultima persona con cui parlarne.
Per quanto riguarda invece quello che dicono i vicini e l'opinione pubblica... boh.
Chi picchia la propria compagna, nel 90% dei casi smette di farlo quando la cosa viene alla luce del sole. Atroce, ma funziona così.
Quindi, se le notizie fanno un po' più scalpore, se la gente mostra maggiore sdegno, potrebbe anche essere una cosa buona. Il picchiatore di turno, sa che se la cosa viene fuori rischia questa specie di gogna e c'è qualche possibilità in più che non picchi.
Per contro, esistono moltissime situazioni in cui tutti sanno e tutti fanno finta di non sapere.
Ragionamento corretto, tranne che in un punto: la legge italiana (codice penale) prevede e regola in maniera chiara e specifica le attenuanti e le aggravanti, sia generiche che specifiche.

La provocazione é una delle attenuanti previste dal codice penale, é infatti prevista dall’art. 62 n. 2 e consiste nell’aver agito in “stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui”.

Se l'attenuante viene riconosciuta, la pena é ridotta.
Dallaluna69 24-09-21 22.50
@ WTF_Bach
Ragionamento corretto, tranne che in un punto: la legge italiana (codice penale) prevede e regola in maniera chiara e specifica le attenuanti e le aggravanti, sia generiche che specifiche.

La provocazione é una delle attenuanti previste dal codice penale, é infatti prevista dall’art. 62 n. 2 e consiste nell’aver agito in “stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui”.

Se l'attenuante viene riconosciuta, la pena é ridotta.
Sì, certo.
Ma perché dici che non viene applicata?
Applicano parecchio di peggio.