Prova Yamaha P 515 - Kawai ES 920

WTF_Bach 11-09-21 22.59
Oggi pomeriggio ho potuto provare i due strumenti in oggetto presso Dampi di Bergamo.

Innanzitutto vorrei sottolineare la gentilezza e la professionalità degli addetti di questo magazzino molto grande e ben fornito di ogni genere di strumento.

Veniamo ai nostri piani digitali.

Se avessi provato il P 515 da solo, ne sarei stato probabilmente conquistato: campioni ben fatti e ben differenziati tra di loro, keybed solida e prestante, volume delle casse incorporate più che sufficiente, anzi direi esuberante, a metà volume riempiva il salone d’esposizione.

Ma non appena toccato il Kawai, le pecche dello Yamaha si sono subito impietosamente palesate: ove i medi del Kawai sono limpidi e liquidi, i medi dello Yamaha sono un filo nasali e plasticosi, ove il suono delle casse Onkyo, di cui l’ES 920 è fornito, sono di una definizione e chiarezza esemplari, l’amplificazione onboard di Yamaha è un po’ confusa ed inscatolata, e per finire ove la keybed in legno del P515, in teoria superiore, è solida e ferma ma un po’ pesante e lenta, quella del Kawai è suonabilissima e pronta a rispondere senza affaticare ma senza imprecisioni.

Sui suoni “di contorno” c’è poco da dire, i Rhodes mi sono piaciuti di più su Yamaha, il dx7 su Yamaha, gli organi…su nessuno dei due.

Peccato per due cose, di cui una comune ad entrambi:

1) interfaccia utente veramente minimale e laboriosa, un display più grande, magari a colori, avrebbe aiutato (ed oggi non costano poi così tanto)

2) la mancanza dell’audio over USB per il Kawai: imperdonabile ed incomprensibile.
WTF_Bach 11-09-21 23.05
PS: ho brevemente toccato anche l’ES 520 e l’RD 88

ES 520: la differenza col fratello maggiore si sente sia come tocco che come profondità del campione, ma non è esagerata. Per quello che costa è un eccellente strumento.

RD 88: strumento eccezionale. Peccato non lo abbiano fornito di suoni di piano acustico.emo
d_phatt 11-09-21 23.08
WTF_Bach ha scritto:
RD 88: strumento eccezionale. Peccato non lo abbiano fornito di suoni di piano acustico.

emo

Nessun problema, grazie all'USB audio puoi attaccarci Pianoteq emo
giosanta 11-09-21 23.14
Purtroppo temo che tua sintesi collimi con un'idea che mi sono fatto ascoltando varie demo (che "provi" io avrebbe poco significato).
Dove ci sono gli acustici non ci sono elettrici all'altezza e viceversa. Unione che a quanto pare, e forse non è casuale, si riesce ad ottenere arrivando nei pressi della fatidica soglia dei duemila euro, dove trovi i vari CP 88 ecc.
WTF_Bach 11-09-21 23.24
@ d_phatt
WTF_Bach ha scritto:
RD 88: strumento eccezionale. Peccato non lo abbiano fornito di suoni di piano acustico.

emo

Nessun problema, grazie all'USB audio puoi attaccarci Pianoteq emo
Se mi trasferirò mai a Murano potrei farci un pensierino.emo
WTF_Bach 11-09-21 23.27
@ giosanta
Purtroppo temo che tua sintesi collimi con un'idea che mi sono fatto ascoltando varie demo (che "provi" io avrebbe poco significato).
Dove ci sono gli acustici non ci sono elettrici all'altezza e viceversa. Unione che a quanto pare, e forse non è casuale, si riesce ad ottenere arrivando nei pressi della fatidica soglia dei duemila euro, dove trovi i vari CP 88 ecc.
Nel mix i Rhodes di Kawai potrebbero andare. Quelli di Yamaha li sento un filino spenti, temo scomparirebbero.

Quel che mi disturba profondissimamente è l’impossibilità di interfacciare direttamente ES 920 con una DAW via audio over USB. Un autogol pazzesco, che fa scomparire il lieve vantaggio goduto su P 515
Sbaffone 11-09-21 23.28
@ d_phatt
WTF_Bach ha scritto:
RD 88: strumento eccezionale. Peccato non lo abbiano fornito di suoni di piano acustico.

emo

Nessun problema, grazie all'USB audio puoi attaccarci Pianoteq emo
Tafazi è un dilettante
WTF_Bach 12-09-21 09.25
Tra l’altro pensavo che coi suoi 17 kg l’ES 920 sarebbe un buono strumento per uscire. Peccato sia assai poco solido (plasticone tremendo).
WTF_Bach 12-09-21 10.14
Ora alcuni dettagli sui suoni di piano acustico.

ES 920: è l’unico DP che io abbia mai sentito a non essere affetto dal problema dei medi (ottava che canta) plasticosi-nasali. Le note sono limpide, sonore, caratterizzate da una qualità “liquida” simile a quella dei migliori vst.

I tre samples di piano a coda (Sk Ex ed Sk5 derivati da pianoforti Shigeru Kawai ed Ex derivato da un coda Kawai) sono ben differenziati: più profondo e legnoso (pur rimanendo brillante) l’Sk-Ex, brillante e cristallino l’Sk-5 e tipicamente Kawai (quindi brillante e squillante) l’Ex, a mio parere adattissimo a pop e jazz.

Il controllo dinamico è fine e accurato, permettendo di passare da pianissimo intimisti a fortissimo tonanti.

Il piano verticale è a mio avviso completamente inutile, non capisco perché continuano a metterlo.

Importante: nell’apprezzamento della qualità sonora generale ha una grande importanza il comparto amplificazione e diffusori curato da Onkyo: la chiarezza e definizione del suono in sistemi così piccoli (20+20 watt) ha del miracoloso.

La presenza di un incisivo equalizzatore parametrico a quattro bande, controllate da cursori fisici, permette un’estrema adattabilità del suono all’ambiente esecutivo senza dover entrare in menù e sotto menu.

Non ho usato le profonde possibilità di modifica del suono che, oltre che coi menu e sotto menu interni (macchinosi e poco intuitivi) possono essere gestiti via Bluetooth da un’apposita app.

Inoltre, il panorama stereo è curatissimo: sembra davvero che ogni nota provenga esattamente dal luogo fisico in cui è virtualmente prodotta, quindi non genericamente “a destra o a sinistra”.

Non ho provato in cuffia.

P515: come ho già detto, se non avessi provato contemporaneamente l’ES920 sarei stato estremamente soddisfatto dai suoni di piano acustico dello strumento: tipicamente Yamaha, quindi un buon mix di brillantezza e corpo, equilibrati ed espressivi, ma con il solito problema, tipico di tutti i DP hardware (tranne appunto l’ES) dell’ottava che canta nasale e plasticosa.

Il suono CFX è brillante e potente, veramente adatto a tutto, dalla classica al rock (non dimentichiamoci che anche qui si può usare un virtual technician interno o tramite app che consente un intervento profondissimo su parecchi parametri fisici del suono).

Sul suono Bosendorfer, premetto che sono prevenuto, dato che non è tra le mie sonorità preferite neppure nella versione “reale”: scuro, un filo “grossolano” e “affondato”, è un po’ il Mario del Monaco dei pianoforti, e per me che son seguace di Gigli e Kraus non è ovviamente il massimo.

Però per chi ama tali sonorità, è senz’altro una buona opzione per l’esecuzione di un repertorio tardo romantico o per avere a disposizione un colore assai differente dal CFX (c’è assai più differenza tra CFX e Bosendorfer che tra i tre suoni Kawai).

Dinamiche ben gestibili, sensazione di “profondità” e controllo forse un pelo migliore che sul Kawai (ma c’è da dire che il Kawai l’ho provato stando in piedi e lo Yamaha comodamente seduto su una bella panchetto ben regolata).

Probabilmente un po’ più presente e potente sui bassi, ma non dimentichiamoci che Kawai può essere equalizzato con gran semplicità e che le modifiche fatte possono essere salvate in apposite “registrazioni” (sorta di “performances”) cosa non possibile su Yamaha.

Passiamo alla resa generale attraverso le casse incorporate: è qui a mio avviso che si sviluppa la grossa differenza con Kawai: nonostante Yamaha esca potente e senza distorsioni (a metà cursore il suono riempiva il grande salone del reparto tastiere di Dampi), c’è un che di confuso, “fangoso” che disturba la fruizione; questo problemino, insieme alla plasticosità dell’ottava che canta, impediscono a questo pur ottimo prodotto di raggiungere il livello di qualità sonora di Kawai.

Ripeto, se non fosse per l’inconprensibile assenza dell’audio over USB, Kawai vincerebbe a mani basse.
WTF_Bach 12-09-21 10.39
Conclusioni: se vi serve un DP da usare “standalone”, che sia leggero (17kg) e dai suoni interni credibili, Kawai è la scelta giusta.

Dimenticatevi però di usarlo come sequencer (il sequencer interno a due tracce è del tutto ridicolo) o come master-interfaccia con DAW. Al limite, si può usare per registrare audio anche con overdub o integrazione con fonti audio esterne (tramite Bluetooth, microfono, Line in o chiavetta USB) per creare sketch audio rapidi.

Ha il midi over USB, ma non avendo audio over USB rimane difficile integrarlo con vst esterni (ci vogliono scheda audio, cavi, adattatori e compagnia bella).

Pochi suoni di contorno, ma se volete registrare via MIDI un lavoretto semplice su DAW (piano basso e batteria, qualche string-pad, chitarra eccetera) dovrebbe essere fattibile.

Se volete una macchina da interfacciare in maniera semplice con vst-DAW, Yamaha è quello che fa per voi grazie alle capacità di audio-midi over usb.

Ha anche un sequencer interno a 16 tracce (ma mi domando in un epoca in cui esistono le DAW chi ancora voglia impazzire con i menu-sottomenu dei sequencer onboard) ed ha moltissimi suoni GM-XG, quindi se lo volete usare per lavoretti in studio un po’ più complessi, integrando i suoi suoni con vst eccetera, P515 è perfetto.
Sbaffone 12-09-21 21.02
Mai provato, anzi mai visto un kawai 920
maxpiano69 12-09-21 22.07
Bella recensione emo entrambi i modelli li ho provati solo di sfuggita, al prossimo giro magari mi ci soffermo di più, soprattutto sul Kawai, per quanto riguarda il P515 anche io ho percepito qualcosa di non perfettamente centrato nel sound del CFX, fin troppo "tagliente" anche nelle ottave centrali. Non so se e quanto con le regolazioni a disposizione si possa migliorare.

Per quanto riguarda la mancanza del USB Audio sul Kawai ES920, la disponibiiltà dell'ingresso LineIn secondo me permette di aggirare il problema con una spesa modica (in funzione della scheda audio che si vuole, inclusa l'opzione di usare l'uscita del computer = costo 0) ed una complicazione minima (alla fine sono 2 cavi in più per la scheda audio, USB verso il computer e 2 Jack -> Line In ES 920, li colleghi una volta e te li dimentichi), per uso home studio non è un problema, secondo me.

PS: però mi aspetto che col prossimo modello Kawai colmi questa lacuna, come ha recentemente fatto Roland nel passaggio dalla serie FP90/60 alla serie FP90/60X
d_phatt 12-09-21 22.17
@ Sbaffone
Mai provato, anzi mai visto un kawai 920
Io non mai visto un negozio che vendeva digitali Kawai. Vabbè che non conto granché, nel nord Italia le cose stanno diversamente, però Yamaha è più difficile non trovarla che trovarla, Roland anche l'ho vista un po' dappertutto, Korg pochissimo, Kawai mai, per non parlare delle aziende italiane, io quando ho provato a entrare in negozio per sapere se era possibile ordinare gli strumenti GSi neanche sapevano di cosa stavo parlando. Manco abitassi in Giappone...
WTF_Bach 12-09-21 22.30
@ maxpiano69
Bella recensione emo entrambi i modelli li ho provati solo di sfuggita, al prossimo giro magari mi ci soffermo di più, soprattutto sul Kawai, per quanto riguarda il P515 anche io ho percepito qualcosa di non perfettamente centrato nel sound del CFX, fin troppo "tagliente" anche nelle ottave centrali. Non so se e quanto con le regolazioni a disposizione si possa migliorare.

Per quanto riguarda la mancanza del USB Audio sul Kawai ES920, la disponibiiltà dell'ingresso LineIn secondo me permette di aggirare il problema con una spesa modica (in funzione della scheda audio che si vuole, inclusa l'opzione di usare l'uscita del computer = costo 0) ed una complicazione minima (alla fine sono 2 cavi in più per la scheda audio, USB verso il computer e 2 Jack -> Line In ES 920, li colleghi una volta e te li dimentichi), per uso home studio non è un problema, secondo me.

PS: però mi aspetto che col prossimo modello Kawai colmi questa lacuna, come ha recentemente fatto Roland nel passaggio dalla serie FP90/60 alla serie FP90/60X
Insomma coi tempi biblici di Kawai bisogna aspettare altri 7/8 anni…emo
maxpiano69 12-09-21 22.32
@ WTF_Bach
Insomma coi tempi biblici di Kawai bisogna aspettare altri 7/8 anni…emo
Si cerca di essere ottimisti, nel frattempo cavetti e "pedalare" emo
MicheleJD 12-09-21 22.38
@ d_phatt
Io non mai visto un negozio che vendeva digitali Kawai. Vabbè che non conto granché, nel nord Italia le cose stanno diversamente, però Yamaha è più difficile non trovarla che trovarla, Roland anche l'ho vista un po' dappertutto, Korg pochissimo, Kawai mai, per non parlare delle aziende italiane, io quando ho provato a entrare in negozio per sapere se era possibile ordinare gli strumenti GSi neanche sapevano di cosa stavo parlando. Manco abitassi in Giappone...
Stando a milano sono avvantaggiato, c’è proprio il negozio dell importatore kawai. qualche anno fa ero andato a provare l es8. magnifico!!!
c erano poi dei coda meravigliosi, un ragazzo (probabilmente uno studente del conservatorio) li sta stava suonando ed era bravo lui e spettcolare il suono.
prima o poi vado a provare questa nuova linea (i coda non li provo perché mi vergogno un po’..so che è stupido ma preferisco sentirli valorizzati da chi ne ha le capacità )
WTF_Bach 12-09-21 23.56
@ maxpiano69
Si cerca di essere ottimisti, nel frattempo cavetti e "pedalare" emo
Se no applicherò l’approccio radicale che sto meditando da un po’ di tempo: piano solo, registrazione diretta audio (wav o mp3) su pendrive.

Al limite, base di basso e batteria registrate in audio sul pendrive e overdub col piano.

Secco, radicale, semplice.
d_phatt 12-09-21 23.58
@ WTF_Bach
Se no applicherò l’approccio radicale che sto meditando da un po’ di tempo: piano solo, registrazione diretta audio (wav o mp3) su pendrive.

Al limite, base di basso e batteria registrate in audio sul pendrive e overdub col piano.

Secco, radicale, semplice.
Scusa la domanda, perché non usare semplicemente una scheda audio USB esterna?
Permetterebbe di usare il Kawai e la DAW.
WTF_Bach 13-09-21 02.02
@ d_phatt
Scusa la domanda, perché non usare semplicemente una scheda audio USB esterna?
Permetterebbe di usare il Kawai e la DAW.
1) ho pochissimo spazio, devo allineare lo strumento in un corridoio e non posso certo metterci un tavolino porta computer, cavi che penzolano, accrocchi di schede etc. Sarebbe stato diverso un iPad appoggiato sul leggio…

2) poi nel jazz non è che serva tanto una daw, servirebbero un basso ed una batteria con un sacco di swing.

3) poi è una questione di principio, è la volta buona che la smetto di cincischiare

PS mi chiedo se facendo una registrazione audio su pendrive resta registrato anche l’eventuale metronomo o no…nel caso, registrerei midi e poi convertirei.
maxpiano69 13-09-21 06.55
@ WTF_Bach
1) ho pochissimo spazio, devo allineare lo strumento in un corridoio e non posso certo metterci un tavolino porta computer, cavi che penzolano, accrocchi di schede etc. Sarebbe stato diverso un iPad appoggiato sul leggio…

2) poi nel jazz non è che serva tanto una daw, servirebbero un basso ed una batteria con un sacco di swing.

3) poi è una questione di principio, è la volta buona che la smetto di cincischiare

PS mi chiedo se facendo una registrazione audio su pendrive resta registrato anche l’eventuale metronomo o no…nel caso, registrerei midi e poi convertirei.
Anche se hai poco spazio, iPad sul leggio poi adattatore+hub e scheda audio minimale (tipo Behringer UCA) ci stanno senza bisogno di tavolino aggiuntivo e se ti serve solo per iReal Pro (quindi no problemi di carico CPU/latenza) e l'iPad in questione ha l'uscita cuffie ti basta solo un cavetto.

PS: dimenticavo poi che l'ES920 é dotato di Bluetooth MIDI e anche Audio, quindi volendo fai a meno del hub per il collegamento MIDI ed anche del cavetto audio se non devi usare Virtual Instruments (che quindi non hanno problemi con la latenza dell'audio BT, il MIDI BT non ha latenza percepibile invece).