zaphod ha scritto:
ad un neofita farei fare un percorso che inizia... dall'inizio.
Trovarsi davanti, senza mai aver ascoltato nulla, un Charlie Parker, un Mehldau, per dire, saebbe un po' come sbattere contro un muro. Inizierei con un ascolto del primo jazz, delle band creole di New Orleans, da cui è emerso Louis Armstrong (insieme a molti altri), dixieland e ragtime. Potrà sembrare ingenuo, ad un orecchio di oggi, ma prepara al passo successivo che è lo swing, suonato in piccole formazioni o in big band (qua siamo già a New York), i tempi di Duke Ellington, Count Basie, Benny Goodman. Poi passare al bebop (Parker, Gillespie, il primo Coltrane), parallelamente ascoltare il latin jazz (Antonio Carlos Jobim) e il Cool, dove ritroviamo Miles Davis e Coltrane, Bill Evans, i primi passi di Hancock, poi Charles Mingus per apprezzare arrangiamenti quasi-istantanei dei brani. Da qui passare al free jazz con Coleman, Coltrane (negli ultimi lavori), Eric Dolphy.
Davis e Hancock li ritroviamo nel jazz-rock, insieme a moltissimi altri esponenti (metto giusto i Weather Report).
Arriviamo a tempi più vicini, con la Fusion, che secondo alcuni non è altro che una evoluzione del jazz-rock. Qui iniziamo a trovare nomi come Chick Corea, Mike Stern, eccetera.
Dopodichè arriviamo ai giorni nostri dove insieme a mille ramificazioni (electro jazz, smooth) c'è stato secondo me un ritorno all'hard bop, anzi forse più che un ritorno è stato un prendere quello che c'era stato di buono fino a quel momento e metterlo insieme, in modo a volte molto creativo, a volte meno. Comunque in questa fase troviamo nuove e vecchie glorie che hanno saputo interpretare il nuovo corso: Hancock, Jarrett, Mike Stern, poi Brad Mehldau, eccetera.
Completamente d'accordo
giosanta ha scritto:
Io, di formazione molto "progressive", provenendo quindi da King Crimson, VDGG ecc. mi sono sentito molto piu a casa mia con il Davis di Kind Of Blues piuttosto che con Bix Beiderbecke; ho raggiunto maggior familiarità con Coltrane piuttiusto che con Goodman, il "mio" modello pianistico è imperituramente Evans.ecc.
Certo, partire da qualcosa che già ci piace e chi può avvicinare al percorso è altrettanto utile.
Io sono partito dallo swing e dal blues, anche se non ho approfondito tutti i vari sottogeneri perchè non sempre ho trovato interesse.
Ma partire dalle radici è molto importante secondo me.