markelly2 ha scritto:
Io questo non l'ho assolutamente detto.
Infatti mi riferivo al commento sotto di Franzbraile
Per la questione "manca qualcosa" invece non è che non sai spiegartelo: si tratta di gusto
In generale, e non riferendomi a te, noto una tendenza tutta italiana nel tenersi stretta un etichetta, quella del jazz, che non ci è mai appartenuta: non l'abbiamo inventato in Italia il jazz, ne abbiamo potere sulla sua evoluzione o definizione, eppure siamo il popolo della "critica":
Qualsiasi cosa suonata nel resto nel mondo, passa sotto una assurda e arrogante analisi tutta italiana, che dal basso di un sistema musicale in rovina, ancora da giudizi su quello che succede in giro.
Prendiamo il caso di Hiromi: Fayenz dice, nel lontano 2011.
Quelli dell’estremo oriente hanno una tecnica sbalorditiva, vedi appunto Hiromi: incanta se te ne freghi dell’espressione. Hiromi la perdono perchè suona bene, ma è inutile che continui a fare dei concerti per far capire che suona bene, l’abbiamo capito. Adesso vorrei qualcos’altro. L’ho sentita quattro volte quest’anno: la prima a Lugano, poi a Vicenza, a Umbria Jazz e a Fano. E’ stata un’escalation in discesa. Nel senso che la prima volta ho detto “grandissima tecnica però non ci siamo. Emozioni poche”. Al Teatro Olimpico a Vicenza invece forse si è fatta influenzare dal luogo e ha suonato bene: quello è stato il suo concerto migliore. A Lugano si doveva confrontare con Martha Argerich, uno dei migliori pianisti al mondo, e si vede che presa dalla furia del confronto è partita che sembrava un treno e infatti fra i suoi ispiratori ha pure citato Carl Lewis (ride n.d.r.). A Fano invece ho avvertito la caduta. Anche altri, meno esperti del sottoscritto, hanno detto che il concerto non è stato un granchè.
Mentre la Yamanaka mi ha deluso. Ha ricevuto applausi solo per la sua velocita’ sulla tastiera. Oltretutto e’ sempre rimasta concentrata sulla parte bassa del pianoforte. Almeno Hiromi si salva perche’ ha una tecnica superlativa.
Vuoi sapere cosa noto in questa disamina? Un'arroganza assoluta:
"Hiromi la perdono perchè..."
"Almeno Hiromi si salva perchè"
"Anche altri, meno esperti del sottoscritto"
"Incanta se te ne freghi dell'espressione"
"Grandissima tecnica però non ci siamo"
"Adesso vorrei qualcos'altro"
Sembra che tutto ruoti attorno a Fayenz, è proprio un modo di fare italico.
e onestamente lo trovo insopportabile
Penso a cosa han detto di Hiromi personaggi come Chick Corea, Stanley Clark, Michel Camilo, Anthony Jackson, Simon Philips, Steve Smith...
Poi leggo una critica di uno italiano (un critico, un organizzatore di concerti, uno scrittore di libri e saggi, that's it) che manco è musicista e usa frasi come "Hiromi la perdono perchè"...
Siamo alle comiche
Ha molto più senso un parere di Piero Angela, che almeno il jazz lo suona e l'ha
suonato.
Specifico quindi, apprezzo molto di più un parere qui dentro perchè almeno la musica la suoniamo (io la strimpello, al contrario di molti qui dentro che invece suonano sul serio, per carità), ma vi prego di non scadere in "Gli orientali son freddi" o cose del genere, perchè, ed è un mio parere quindi potete anche fottervene allegramente (
) , trasuda arroganza più che espressione di un gusto personale.
Il segreto è guardarsi allo specchio e provare a criticarsi con la stessa facilità con cui si critica un personaggio che è molto più in alto di noi per meriti palesi
Giuro che funziona