wildcat80 ha scritto:
Io non mi aggiorno.
Vivo in un 1984 parallelo in senso sonoro...
Riferimenti non coincidenti ma stesso identico criterio. Su pianeti diversi, ma evidentemente di alieni siamo almeno due.
In altri termini, come diceva giustamente Paolo B3, il tempo non è molto e poichè io non "sento" ma "ascolto", preferisco operare una rigorosa preselezione.
Nella grossolana limitazione imposta dalla tipizzazione etimologica usuale:
Per il Jazz su IAJO (international archive for jazz organ, perché The King è The King) valuto le new entry e se le reputo interessanti compro CD o vinile. Per il resto mi attengo ai classici che non finiscono mai (Davis, Coltrane. Monk ecc. ecc.).
Per quanto riguarda il territorio genericamente classificato rock / pop sono lungi dall'aver raccolto e metabolizzato tutti i sempiterni frutti seminati negli anni 60/70 e quello che mi resta non mi basterà a consumarli tutti a sufficienza.
Nell'ambito di quello che viene rozzamente chiamata classica mi interessano gli autori. Dal punto di vista dell'esecuzione mi arrogo la presunzione di ritenere che alle Variazioni Goldberg di Glenn Gould o di Bruno Canino non si possa aggiungere nulla.
Ovviamente il tutto tenendo conto che nel settore non devo produrre, vendere o gestire alcunchè quindi faccio quello che mi aggrada senza vincoli.
Naturalmente un antenna sulla rete, in tutte le sue declinazioni, questo forum compreso (ad esempio qui ho conosciuto e conseguentemene acquistato il bellissimo CD di Gabriele Lagosta), è sempre in captazione, ma i segnali sono deboli, assai.
Nonostante la metafora la musica non viene tuttavia da Marte, riflette i tempi, e questi sono quelli che sono, e in tutto questo la musica è solo un aspetto.