orange1978 ha scritto:
di solito le aziende scandinave sono molto serie....
Non lo metto in dubbio, ma in questo caso ci sono tante cose che sono anomale.
Un prodotto di 20 anni fa (all'epoca perfino tanto avanti nel tempo) riproposto oggi in un sito web, ma assente da tutti i circuiti di vendita. Di fatto c'e' sulla pagina web, ma non ci sono notizie di distribuzione o di acquirenti.
Comunque un prodotto non competitivo, facilmente ad un prezzo non competitivo (se non sbaglio se ne parlo' al NAMM di due o tre anni fa).
Sembra un progetto partito con chissa' quali intenzioni, ma rimasto congelato in una pagina web.
Io non so chi comprerebbe un promega a prezzo pieno oggigiorno : poi potrei anche sbagliarmi.
I miei stessi dubbi furono discussi da altri utenti in questo forum, quando apparve questa "stranezza".
Tieni conto che io sono stato uno dei piu' accaniti sostenitori del Promega3, che all'epoca (e per tanti anni a seguire) era davvero una meraviglia.. purtroppo snobbata per tre motivi : pregiudizio sul prodotto italiano, estetica che non fece presa, e peso eccessivo (promega3). Stiamo parlando dell'era in cui molti suoni di pianoforte erano plasticosi, o addirittura basati molto sul transiente d'attacco, e poco naturali sul decadimento della corda libera. Il processore Drake e il mix tra campionamento e modelli fisici fu davvero una scelta vincente per i timbri di piano acustico. Fu talmente avanti che fino a poco fa gli expander del promega erano ancora molto ricercati.
Ho ancora un CD registrato con solo Promega ed e' l'unico pianoforte tra tutti quelli che ho avuto che da registrato sembra un vero acustico. Solo adesso si sentono finalmente dei timbri credibili di pianoforte. Una volta dovevi lavorare tanto sul tocco e sugli stacchi per nascondere le imprecisioni e i limiti dei digitali dell'epoca. E nel 2002 i limiti erano tanti.. Nelle workstation c'erano ancora pianoforti di "plastica", e i digitali erano appena credibili. Il promega all'epoca era il piu' realistico esistente sul mercato.. A molti non piaceva per il timbro troppo classico (fazioli) molto distante dai piu' grintosi (ma secchi) pianoforti Roland.