Roland Se02 invece che Behringer model D

Key909 13-03-21 22.38
Ciao a tutti,
ho sempre desiderato avere un MiniMoog ed ora che c'è il Behringer Model D sono molto tentato all'acquisto dato il rapporto qualità prezzo che sembra veramente alto.
La mancanza dei preset tuttavia mi ha fatto ripiegare su un eventuale Roland Se 02.
Secondo voi il Roland si avvicina al Behringer in termini di emulazione del MiniMoog? Ho letto che è nato come prodotto in parte simile e dalle demo YouTube sembra più o meno di sì.
Qualcuno lo possiede e mi sa dare un suo parere?
grazie
M.
wildcat80 14-03-21 03.31
SE02 non è un clone diretto del Minimoog, ma un prodotto costruito da Studio Electronics e commercializzato da Roland.
È un dettaglio non da poco, perché Studio Electronics non ha semplicemente clonato e inscatolato in unità rack il Model D, ma ha creato dei suoi strumenti ispirati all'originale.
Questi articoli possono esserti utili a capire di che strumento stiamo parlando.
Steruny 14-03-21 07.30
@ Key909
Ciao a tutti,
ho sempre desiderato avere un MiniMoog ed ora che c'è il Behringer Model D sono molto tentato all'acquisto dato il rapporto qualità prezzo che sembra veramente alto.
La mancanza dei preset tuttavia mi ha fatto ripiegare su un eventuale Roland Se 02.
Secondo voi il Roland si avvicina al Behringer in termini di emulazione del MiniMoog? Ho letto che è nato come prodotto in parte simile e dalle demo YouTube sembra più o meno di sì.
Qualcuno lo possiede e mi sa dare un suo parere?
grazie
M.
Ma il Roland , senza neanche pensarci ... 👍
Key909 14-03-21 07.42
wildcat80 ha scritto:
SE02 non è un clone diretto del Minimoog, ma un prodotto costruito da Studio Electronics e commercializzato da Roland.

Concordo, è un prodotto a sè. Ma è palesemente ispirato sia nel filtro che nella struttura di sintesi. Se 02 ha in più tantissime cose che lo rendono anche uno strumento più completo e con tante possibilità. La mia domanda verte sul suono ‘simile’ al Moog che dalle demo Online sembra di sì, tanto da sceglierlo come alternativa? Si possono ad es copiare i suoni famosi Moog 1:1? Intendo come parametri.
Key909 14-03-21 07.42
Steruny ha scritto:
Ma il Roland , senza neanche pensarci ... 👍

Grazie, Lo hai mai provato o lo possiedi?
filigroove 14-03-21 09.37
Ho avuto lo stesso dilemma, il discorso è questo: il Behringer suona più come il Minimoog, ci sono video su YouTube con i confronti e, secondo me, è chiaro. Altro vantaggio è la dimensione: si può spippolare, mentre i modulini boutique sono fitti di potenziometri veramente piccini. Ma... l’SE ha qualche feature in più per la sintesi e soprattutto le MEMORIE.
Senza tener conto della differenza di prezzo (elevata), per la sete di suono Moog e per l’intera esperienza “vintage” Behringer, invece per uso live in un setup più esteso meglio Roland.
In studio, come unico monosynth meglio Roland, invece come synth preposto solo all’emulazione classica del Mini meglio il Behringer.
Come synth esplorativo/sperimentale meglio Behringer, meglio avere le manopole nella posizione relativa a quello che stai ascoltando.
Key909 14-03-21 11.02
filigroove ha scritto:
Come synth esplorativo/sperimentale meglio Behringer, meglio avere le manopole nella posizione relativa a quello che stai ascoltando.

Il Roland SE ha la modalità relativa che emette il suono in base alle manopole. Quindi si assomigliano nel caso come operatività.

filigroove ha scritto:
l’SE ha qualche feature in più per la sintesi e soprattutto le MEMORIE.

Per questo mi fa protendere per il Roland...
tsuki 14-03-21 11.44
@ Key909
filigroove ha scritto:
Come synth esplorativo/sperimentale meglio Behringer, meglio avere le manopole nella posizione relativa a quello che stai ascoltando.

Il Roland SE ha la modalità relativa che emette il suono in base alle manopole. Quindi si assomigliano nel caso come operatività.

filigroove ha scritto:
l’SE ha qualche feature in più per la sintesi e soprattutto le MEMORIE.

Per questo mi fa protendere per il Roland...
Il discorso delle memorie non è da poco.Negli anni70 i tastieristi (a parte i pochi maghi del Moog) giravano con i foglietti per cambiare il suono live,era cosi',e ci si adeguava.D'altra parte c'è chi ritiene che l'inserimento delle memorie in una riedizione vari la struttura originale e pertanto i cosiddetti "puristi" spesso fanno questo discorso.Io la vedo diversamente,volevo prendere il Poly-D che mi dicono a un costo ragionevole suonare bene ma non l'ho preso proprio perchè non ha memorie,non dico che ne servano mille mila,ma dico con 30 patch memorizzabili lo strumento sarebbe perfetto anche per un repertorio Live.
giosanta 14-03-21 11.53
tsuki ha scritto:
Il discorso delle memorie non è da poco.

Permettimi, su questo, di dissentire.
A mio parere francamente si, direi assolutamente non derimente, se conosci lo strumento.
Vi risparmio l'elenco dei musicisti che ho visto suonare con Mini Moog, Odyssey e 2600.
paolo_b3 14-03-21 12.01
@ giosanta
tsuki ha scritto:
Il discorso delle memorie non è da poco.

Permettimi, su questo, di dissentire.
A mio parere francamente si, direi assolutamente non derimente, se conosci lo strumento.
Vi risparmio l'elenco dei musicisti che ho visto suonare con Mini Moog, Odyssey e 2600.
Certo se consideriamo il synth uno strumento "originale" la sua programmazione equivale all'accordatura della chitarra.
Però ad esempio per la chitarra hanno pensato al barrè, non risolve tutto ma determinate cose si.
Per il synth se le memorie si possono avere personalmente ne approfitterei.
MiLord 14-03-21 13.41
giosanta ha scritto:
Permettimi, su questo, di dissentire.
A mio parere francamente si, direi assolutamente non derimente, se conosci lo strumento.
Vi risparmio l'elenco dei musicisti che ho visto suonare con Mini Moog, Odyssey e 2600.

E' vero, però quei grandissimi musicisti potevano permettersi di usare il "loro" suono. Il suono che li caratterizzava e li identificava. Non dovevano combattere con decine di impostazioni differenti. Diversamente oggi, se non si è Wakeman, e si vuole suonare cover dei generi più disparati, oppure semplicemente si vogliono utilizzare tutte le sonorità che sono derivate dai primi utilizzi negli anni '70, quindi dal prog alla musica elettronica, le memorie user sono una manna.
Un conto è fare un lead, un conto sono più patch di music elettronica opposte l'una all'altra. In fin dei conti anche una volta i grandi musicisti si creavano delle "memorie" scrivendosi le impostazioni su un foglietto. Lo stesso stesso concetto lo si può usare anche con il behriner model d patch saver, che in realtà è una sorta di elenco virtuale dei presets, da tenersi sul tablet o sullo smartphone
Il roland se02 ha un sequencer, le memorie, un delay, e non essendo un clone minimoog puro può andare oltre il suono moog. Se ti interessa l'esatta copia del minimoog allora forse il behringer è più adatto, ma con molti limiti rispetto il roland. Se invece ti basta il suono moog classico simile al 90% ma come compromesso hai in più numerosi vantaggi, allora vai di roland.
Uno svantaggio del roland sono le manopole piccole, per alcuni non è un problema, per altri sì, dipende da che suoni vuoi e quanto li devi modificare in tempo reale. Forse il problema non sussiste se gli abbini tastiera con funzione master avanzate invece di quella ufficiale (correggetemi se sbaglio). Volendo alla studio electronics hanno inventato l'ext box. Ma per ora a me sembra una cosa superflua e abbastanza costosa.
Premetto che io purtroppo non li ho mai provati, ma sono mesi che mi informo proprio su questi due strumenti. Lo avrei già comprato, ma con i vari lockdown e i negozi che non sono sempre disponibili a fartelo provare, ho rimandato spero a brevissimo.
Ma leggendo ovunque e basandomi sulle demo sarei orientato sul roland

tsuki ha scritto:
volevo prendere il Poly-D che mi dicono a un costo ragionevole suonare bene ma non l'ho preso proprio perchè non ha memorie

Anche io! Magari nel minimoog le impostazioni possono non essere così complesse, anche se secondo me nella musica elettronica non sono così scontate se si vuole sempre quel suono esatto e non approssimato a ogni live, ma nel poly d le difficoltà aumentano. E qui le memorie sarebbero un grande vantaggio. Sarà che non sono uno smanettone e sono agli inizi.
In fin dei conti una volta non le avevano, perchè l'elettronica non lo permetteva, ma appena sono nati i synth con le memorie tutti si sono buttati su questi
giosanta 14-03-21 16.33
MiLord ha scritto:
E' vero, però quei grandissimi musicisti potevano permettersi di usare il "loro" suono. Il suono che li caratterizzava e li identificava. Non dovevano combattere con decine di impostazioni differenti. Diversamente oggi, se non si è Wakeman, e si vuole suonare cover dei generi più disparati, oppure semplicemente si vogliono utilizzare tutte le sonorità che sono derivate dai primi utilizzi negli anni '70, quindi dal prog alla musica elettronica, le memorie user sono una manna...

Caro amico, sul discorso memorie si, no ecc. non torno perchè, giustamente, ognuno ha le sue necessità, gusti, fascinazioni, riferimenti ecc., conosce il contesto in cui opera e le conseguenti necessità, ed io ne ho il massimo rispetto tant'é che, me ne darai atto, per quanto tautologico nei miei interventi non manco mai di sottolinerae, "a parere mio ecc"., tuttavia il concetto che evidenzi credo richieda una specificazione.
Se "IO" penso ad un Moog, ad un ARP ecc. penso specificamente a certi suoni. Se come dici tu, del tutto legittimamente, si vogliono coprire esigenze che coprono "cover dei generi più disparati", c'è altro tipo Yamaha MODX (a puro titolo di esempio, ma sono tantissimi) ecc. In altri termini quelli sono strumenti "verticali", specifici, con suono unico, storicamente caratterizzato e con una certa architettura: prendere o lasciare.
Quanto ci si voglia / possa discostare da quel modello / oggetto (aspetto quest'ultimo che io non riesco a sottovalutare) è questione personale, secondo una graduatoria di soglie di compromesso che attinge a fattori squisitamente personali in cui gli aspetti strettamente operativi rappresentano una parte che assume peso unicamente soggettivo.
MiLord 14-03-21 16.58
giosanta ha scritto:
nei miei interventi non manco mai di sottolinerae, "a parere mio ecc"., tuttavia il concetto che evidenzi credo richieda una specificazione.

Vero, sei sempre molto educato e rispettoso delle idee altrui. emo

giosanta ha scritto:
Se "IO" penso ad un Moog, ad un ARP ecc. penso specificamente a certi suoni.

Anche io!!!
Però so che lo stesso moog è stato usato negli anni anche per suoni molto diversi e complessi rispetto quelli ai quali tu e io pensiamo, che sono sicuro sono gli stessi emo
Non sapendo in che contesto vorrà usare il synth l'autore del post, metto in evidenza che sì, forse è vero che con un po' di pratica si possono ottenere al volo i classici suoni per gli assoli anni '70, anche senza le memorie. Ma, forse a causa della mia bassa preparazione, penso che sia molto più difficile crearsi al volo patch complesse, pur nel limite della semplicità dello strumento preso in questo caso in esame.
In un concerto degli Yes, si sentiranno da Wakeman sonorità diverse ma generalmente concettualmente simili. Forse in quel caso un musicista esperto può trovare al volo i suoni. Anche se la possibilità che non siano sempre uguali in live c'è secondo me, dipende se questa è una necessità o meno.
Ma se ascolto generi musicali in cui durante un live, il minimoog fa tutto e di più, mi viene difficile pensare che la gestione in tempo reale sia ugualmente pratica.
Credo che se già allora i grandi musicisti si facessero degli schemi cartacei su cui scrivere le impostazioni, evidentemente in molti contesti, penso soprattutto alla musica elettronica, una sorta di "memoria" era ed è comunque necessaria. Allora si era costretti a ricorrere a degli schemi sulla carta, oggi volendo si possono creare delle schermate su tablet, ma mi sembra sempre un escamotage al quale si è costretti a ricorrere per supplire allo svantaggio di non avere le memorie interne allo strumento.
In questo periodo ho letto molto, anche sulla storia dei sintetizzatori.
C'è stato un intervento di anumj, se non sbaglio, in cui faceva riferimento a tre musicisti italiani, padri della musica elettronica. Come sai io non sono esperto del genere, ma mi ha colpito il video postato, ho fatto ricerche, e ho scoperto che uno di questi aveva creato un synth davvero potente. Ma che non ebbe successo. Il motivo? Che è stato progettato pochissimo tempo prima della nascita dei nuovi sintetizzatori con le memorie. E da subito, i synth privi di presets personalizzabili sono stati abbandonati.
Allora sorge spontaneamente il ragionamento per cui moltissimi anche fra i grandi musicisti di allora non ne potevano più di scriversi le cose sul foglietto emo
Anche perchè la musica stava cambiando e con essa anche l'uso dei synth diventava sempre più importante e complesso.
Se trovo il link lo pubblico, forse avevi commentato anche tu quel post.
Quindi forse è vero che la mancanza di memorie è di poca importanza, ma solo se si fa un uso del sintetizzatore relegato al prog o rock anni '70. Ovvero perlopiù leads per gli assoli.
Se si vuole spaziare anche nei generi nati successivamente dagli anni '80 fino ai giorni nostri il discorso forse cambia.
E come affermi sempre tu, anche io dico che tutto ciò è un mio modesto parere emo
Però sia il mio giudizio che il tuo possono offrire spunti di riflessione a chi legge e magari deve fare l'acquisto
tsuki 14-03-21 17.02
Bisogna decidere se parliamo di strumenti filologicamente coerenti,oppure leggermente attualizzati per esigenze da palco.E' una scelta.Se tiriamo in ballo i super di quell'epoca,certo le memorie non credo fossero dirimenti.
Key909 14-03-21 17.08
@ tsuki
Bisogna decidere se parliamo di strumenti filologicamente coerenti,oppure leggermente attualizzati per esigenze da palco.E' una scelta.Se tiriamo in ballo i super di quell'epoca,certo le memorie non credo fossero dirimenti.
Per la mia necessità di amatore le memorie sono essenziali per due motivi: suono diversi generi e devo salvare e richiamare in fretta i suoni e ho una scarsa memoria per cui farei fatica a ricordarmi le cose. emo
Detto questo ognuno ha la sua visione di purista. A me basta per il Roland che abbia suoni simili al Moog e per il mio livello sembra di sì.
Qualcuno lo ha provato live e mi sa dire se esce bene?
MiLord 14-03-21 17.10
tsuki ha scritto:
isogna decidere se parliamo di strumenti filologicamente coerenti

Esatto. O meglio decidere se il suono del minimoog deve essere replicato perfettamente o si possono accettare compromessi.
In questo caso si deve decidere se il suono deve assomigliare al 99% al minimoog (behringer),ma con altri svantaggi, o se si può accettare la somiglianza al 90% (roland), ma con il vantaggio del sequencer, del delay, delle memorie e di una tavolozza sonora più ampia.
Specifico che le percentuali di somiglianza dei due cloni non derivano da un mio ascolto diretto, ma da quello che ho capito in TUTTI i post del mondo che ho letto.
Comunque il concetto è quello. Capire a cosa possiamo rinunciare.
Inoltre a parere mio, capire se veramente queste differenze le sentiamo emo
Chi è esperto potrà giudicare meglio, io a volte sinceramente fatico a sentire differenze. Poi quando leggo i commenti in cui si spega dove e come il suono è diverso allora, forse, ci faccio caso.
E' importante. Altrimenti se non si cercano compromessi bisogna andare sul minimoog, però bisogna mettere profondamente mano al portafogli emo
MiLord 14-03-21 17.11
Key909 ha scritto:
Detto questo ognuno ha la sua visione di purista. A me basta per il Roland che abbia suoni simili al Moog e per il mio livello sembra di sì.

Sei nella mi condizione esatta. Dalle demo sembra molto bello. Nei forum, anche internazionali, ci sono pareri molto positivi di possessori e di gente che ha potuto provarlo bene. Spesso musicisti esperti con ampi termini di paragone.
Sul suono si parla positivamente nel 99,99% dei casi. Le uniche lamentele riguardano la dimensione delle manopole. Ma nel mio caso non credo sarebbero un problema
Se non sbaglio michelet ha un roland se02 e mi sembra soddisfatto

Key909 ha scritto:
Per la mia necessità di amatore le memorie sono essenziali

Se sei arrivato a questa conclusione direi che il tuo dubbio su behringer o roland non si pone più emo
giosanta 14-03-21 17.19
MiLord ha scritto:
... Se si vuole spaziare anche nei generi nati successivamente dagli anni '80 fino ai giorni nostri il discorso forse cambia...

Hai assolutamente ragione, anzi cambia sicuramente, e l'offerta per coprire quei suoni come altri o farne di nuovi non manca, anzi ci si perde.

tsuki ha scritto:
Bisogna decidere se parliamo di strumenti filologicamente coerenti,oppure leggermente attualizzati per esigenze da palco.E' una scelta.Se tiriamo in ballo i super di quell'epoca,certo le memorie non credo fossero dirimenti.

Ripeto nulla da dire, ci mancherebbe e credimi lo dico veramente col massimo rispetto per le sacrosante esigenze tue come di chiunque altro, solo che vorrei capire quali siano, ad esempio, le versioni "leggermente attualizzate" di un Odyssey o un 2600.
S'intende curiosità del tutto teorica perchè gli attuali, KARP o BARP che siano, mi stanno benissimo.
tsuki 14-03-21 20.33
Guarda Giosanta,io in epoche non recenti avevo a disposizione (fornito dal Manager del gruppo) il Minimoog,l'ho usato un po',quello che lo caratterizzava era secondo me' la pazzesca escursione dei suoi filtri,questo suono massiccio che non sgranava MAI,questi bassi poderosi,ed allo stesso tempo la potenza dei suoi lead che anche a volume basso si sentivano lo stesso,anche con le fender suonate a palla coi marshall e la Ludwig che veniva praticamente violentata.Ma cio' che c'era di ostico era cambiare il suono in fretta,certo farlo con calma non era difficile ma in poco tempo tra un brano e l'altro poteva rivelarsi " creatore di nuove sonorita' mai sentite prima" con la faccia dei colleghi del gruppo che sembrava dirti " Ma tu,chi cavolo sei?"emo E' chiaro che per un uso in studio o comunque non live,quest'aspetto è davvero trascurabile,concordo con te.
anonimo 14-03-21 20.41
Oggi siamo abituati a tastiere con diecimila preset. Il Moog (tranne quando doveva fare effetti e cose simili) si usava con una manciata di suoni, e passare da un suono all'altro era un'attimo perche' ci si ricordava la configurazione.

Ho il model D.. Certo, se avesse avuto i preset sarebbe stato comodissimo, ma anche senza non mi strappo certo i capelli. Ho sentito parlare di "ci memorizzerei 30 suoni" . Ma quale musicista Rock, Progressive storico ha mai usato 30 suoni sul minimoog?.. Al massimo ne tiravano fuori quattro o cinque.. (e li regolavano in un batter d'occhio).. Salvo i vari Jarre stili simili.

Ho sognato per anni un Moog, ed e' stato sempre irraggiungibile. Mi mangio le dita per non avre preso il Poly D, ma del model D ne sono contentissimo.. Ho appena terminato la registrazione di un brano... e sentire quel suono (identico peraltro al brano originale) mi ha fatto venire la pelle d'oca.

Figuriamoci se vado a prendere qualcosa di diverso per paura dell'assenza di preset. Per me Behringer di sicuro : lo strumento piu' vicino al Moog mai esistito in fascia di prezzo popolare.

ModelD o Poly D tutta la vita.. altro che preset !.. (ho fatto i fogli dei miei suoni per pro memoria, solo per quando devo tirar fuori tutt'altra roba... ma in realta' riesco a tornarci indietro a memoria in un batter d'occhio).

I sintetizzatori vanno dominati, non vanno subiti.. nell'era delle workstation digitali, mi son lasciato viziare troppo dai preset.. Ora ho rivoluzionato tutto, ed ogni macchina che entra in casa mia va sfruttata al 100%..