giosanta ha scritto:
nei miei interventi non manco mai di sottolinerae, "a parere mio ecc"., tuttavia il concetto che evidenzi credo richieda una specificazione.
Vero, sei sempre molto educato e rispettoso delle idee altrui.
giosanta ha scritto:
Se "IO" penso ad un Moog, ad un ARP ecc. penso specificamente a certi suoni.
Anche io!!!
Però so che lo stesso moog è stato usato negli anni anche per suoni molto diversi e complessi rispetto quelli ai quali tu e io pensiamo, che sono sicuro sono gli stessi
Non sapendo in che contesto vorrà usare il synth l'autore del post, metto in evidenza che sì, forse è vero che con un po' di pratica si possono ottenere al volo i classici suoni per gli assoli anni '70, anche senza le memorie. Ma, forse a causa della mia bassa preparazione, penso che sia molto più difficile crearsi al volo patch complesse, pur nel limite della semplicità dello strumento preso in questo caso in esame.
In un concerto degli Yes, si sentiranno da Wakeman sonorità diverse ma generalmente concettualmente simili. Forse in quel caso un musicista esperto può trovare al volo i suoni. Anche se la possibilità che non siano sempre uguali in live c'è secondo me, dipende se questa è una necessità o meno.
Ma se ascolto generi musicali in cui durante un live, il minimoog fa tutto e di più, mi viene difficile pensare che la gestione in tempo reale sia ugualmente pratica.
Credo che se già allora i grandi musicisti si facessero degli schemi cartacei su cui scrivere le impostazioni, evidentemente in molti contesti, penso soprattutto alla musica elettronica, una sorta di "memoria" era ed è comunque necessaria. Allora si era costretti a ricorrere a degli schemi sulla carta, oggi volendo si possono creare delle schermate su tablet, ma mi sembra sempre un escamotage al quale si è costretti a ricorrere per supplire allo svantaggio di non avere le memorie interne allo strumento.
In questo periodo ho letto molto, anche sulla storia dei sintetizzatori.
C'è stato un intervento di anumj, se non sbaglio, in cui faceva riferimento a tre musicisti italiani, padri della musica elettronica. Come sai io non sono esperto del genere, ma mi ha colpito il video postato, ho fatto ricerche, e ho scoperto che uno di questi aveva creato un synth davvero potente. Ma che non ebbe successo. Il motivo? Che è stato progettato pochissimo tempo prima della nascita dei nuovi sintetizzatori con le memorie. E da subito, i synth privi di presets personalizzabili sono stati abbandonati.
Allora sorge spontaneamente il ragionamento per cui moltissimi anche fra i grandi musicisti di allora non ne potevano più di scriversi le cose sul foglietto
Anche perchè la musica stava cambiando e con essa anche l'uso dei synth diventava sempre più importante e complesso.
Se trovo il link lo pubblico, forse avevi commentato anche tu quel post.
Quindi forse è vero che la mancanza di memorie è di poca importanza, ma solo se si fa un uso del sintetizzatore relegato al prog o rock anni '70. Ovvero perlopiù leads per gli assoli.
Se si vuole spaziare anche nei generi nati successivamente dagli anni '80 fino ai giorni nostri il discorso forse cambia.
E come affermi sempre tu, anche io dico che tutto ciò è un mio modesto parere
Però sia il mio giudizio che il tuo possono offrire spunti di riflessione a chi legge e magari deve fare l'acquisto