Mi piace sempre esse in your face o se preferiamo dirla all'italiana, in your face.
È da quando sono usciti i Jupiter che ne brano uno.
Adesso che ci sono riuscito ad averlo, lo lancerei dalla finestra.
Mi viene da pensare che mi sarei trovato meglio con un JD Xa.
Stessa sensazione che ho avuto con il Blofeld.
Perché dico questo?
Perché è uno strumento estremamente complesso, in più la documentazione non è così completa.
È un po' un difetto di Roland fare i manuali a rate, con parti reperibili online, 3 dicasi 3 volumetti dedicati al "manuale utente", "guida parametri", "lista patch e scene", più i vari pezzetti aggiuntivi link dopo link.
C'è da dire che la configurazione driver per Catalina e l'impostazione come interfaccia audio unica è stata semplice, anche se restano punti poco chiari sulla gestione dei 7 input stereo disponibili (5 parti del synth, audio in, microfono): in pratica il segnale audio arriva solo scegliendo il primo input stereo, pensavo di aver impostato i driver generici, e invece no.
Ci sarà qualche rebigo da esplorare che al momento mi sfugge.
L'allestimento delle parti non è difficilissimo, almeno nelle assegnazioni, e il dialogo con la Impact è buono (perché mi ero impostato un template con il cambio canale al volo).
È molto interessante I arpeggio, finora sono riuscito solo a impostare i pattern di batteria, ma con lo step edit si possono fare dei veri e propri arrangiamenti: ogni parte ha il suo arpeggio (anche polifonico) indipendente, si può creare un groove di basso che segue le armonie, pattern ritmici ad accordi, arpeggi classici monofonici, veri e propri licks, e tenersi una parte da suonare in tempo reale.
Altra cosa utile è la funzione hold attivabile per ogni parte: tipicamente si può mettere in hold basso e batteria, e lasciare le altre parti libere di seguire ciò che si suona.
Poi viene il bello: a seconda di come si suona, l'arpeggio evolve, tipo che se suoni note lunghe ad esempio il pattern ritmici gira liscio come predefinito, cambiando esecuzione ad esempio può partire un hihats in 16esimi.
La parte divertente è che devi scoprire tu cosa fare per ottenere queste evoluzioni.
Qualcuno potrebbe obiettare che usarlo solo come modulo sia uno spreco: è vero solo in parte, Zenology per quanto possa suonare bene è una brutta copia.
Alcuni esempi:
- le batterie hanno un punch notevole
- i riverberi sono veramente vivi, tridimensionali
- gli effetti in genere sono molto vividi, l'overdrive è molto chitarristico
- SH 101 è gommoso e più corposo
- JX8P, pur avendo bellissimi suoni (pad, piani quasi FM) su Zenology è poco utilizzabile perché perché esce molto basso, qui invece c'è un Brass Stab che fa crollare i muri (sì, ho fatto The Final Countdown mettendo sotto un pad con la Mellow Strings del Jupiter 8 e ho pianto)
- il Juno offre anche quei difettucci, penso legati a problemi di fase, quando si attivano PWM e sawtooth assieme
- e comunque il re è il re: il Jupiter 8 offre una pienezza di suono stratosferica, gli strings hanno una corposità unica, tanto per dirne una.
Andrà addomesticato con pazienza: come ci sono riuscito col Blofeld, ci riuscirò anche col Jupiterino.
Roland Fantom 07, Korg MoDWave, Behringer UB XA, MacBook Pro 2015, Yamaha AG03