CoccigeSupremo ha scritto:
Mi stupisce che gente più preparata la pensi cosi piuttosto
a me stupiscono molte altre cose, comunque guarda che è sempre stato cosi, i monitor monovia auratone appoggiati sulla console negli anni 70 a che servivano, ad appoggiare le sigarette sopra? ...o servivano a dare un idea di come il mixaggio traslasse in un impianto monovia e spesso pure mono? (supermercato, centro commerciale, filodiffusione, autoradio, mangiadischi...)
fammi capire, come fai a sapere se il tuo mixaggio trasla bene su un impianto diverso da quello che stai usando in studio magari con tre vie e sub, che non è certo il tipo di impianto dove la maggior parte della gente fruirà del prodotto?
....a chi poteva servire un mix di un concerto trasmesso in stereofonia con immagine ultra aperta ma poco monocompatibile, se poi il 90% degli italiani che lo avrebbe ascoltato possedeva una tv in bianco e nero mivar con altoparlante monovia e monofonico, in cui molte frequenze verrebbero cancellate per via delle pesanti differenze di fase?
è piu che palese che se stai lavorando al mixaggio di un evento del genere sapendo che 90% degli ascoltatori sentirà il prodotto in mono è necessario che tutti sentano bene e non solo i pochi fortunati 10% che possiedono una super tv stereofonica.
un prodotto per essere COMMERCIALE è necessario che tutti quelli che lo compreranno lo possano fruire nel migliore dei modi, che senso avrebbe un disco che si sente da dio all'abbey road ma di merda nello stereo di casa?
(e infatti come diceva un fonico da mastering una volta, il mastering cosi come il mixing, è l'arte del compromesso, non si puo avere tutto sempre, a volte bisogna mediare, non puoi fare un master che suona da dio solo in certe condizioni acustiche e di merda in tutte le altre, allora meglio un master che suona bene, ma su tutti gli impianti!).