@ vin_roma
@Bassoforte,
Ti giuro che avrei voluto intervenire anch'io come Orange ma ho capito l'andazzo dei tempi attuali e, con una rete che offre tutorial e soluzioni a basso costo facendo di ognuno di noi dei laureati in tuttologia, ho rinunciato a dire la mia per non finire "tritato" dalla conoscenza effimera.
È vero che Orange a volte è crudo, ma è sincero e un po' naif, candidamente e solo inconsapevolmente presuntuoso.
Io l'ho capito e lo rispetto e se qualcosa sembra dura ci passo sopra con una risata
La mia idea, come per i tutorial su "metodo pianistico per la lettura a due mani", "come accompagnare una canzone" etc..., è:
TEMPO PERSO!
Non è solo guardando o copiando un altro che si conquistano le cose, tocca sempre sperimentarle, esercitarle, e lungamente, tocca farle diventare parte della propria vita, altrimenti non funzionano, anche a livelli bassi.
Così per il solfeggio e il riconoscimento facile delle note, anche quelle con molti tagli addizionali.
Non serve internet, serve la tua mente disposta ad abituarsi a quelle altezze ripetendo, ripassando con gli occhi gli stessi punti, avanti e dietro, saltando e tornando per non farsi ingannare.
Quindi tanta pratica. Se fai tutto questo conquisti questa capacità, ma dopo, nella vita di tutti i giorni, se ti ritrovi a leggere un rigo musicale una volta al mese ...perdi tutto e devi ricominciare.
Quando ero in tiro con gli studi mi mantenevo facendo il pianista di danza classica e dovevo leggere di tutto: autori russi, francesi, austriaci. Dovevo essere preciso e funzionale e diventai un "mostro" nella lettura a prima vista ...oggi, a rifarlo, cappotterei.
Così, come le cose difficili, anche le "semplici" soffrono di questo sbiadimento nel tempo se non vengono tenute sempre in allerta.
Quindi, il saper leggere con facilità le note fuori estensione dipende dal proprio impegno nel leggerle, leggerle, rileggerle per stamparle in mente e suonarle, suonarle e per questo fare è più pratico il foglio di un libro che il monitor con uno che spiega.
Fidatevi.
P.S.:
ovvio che a livello di memoria visiva sono più utili 10 min al giorno frequentemente che una full immersion di 3 ore una volta al mese"
Ribadisco quanto ho già scritto in altre occasioni: ho il massimo rispetto per chi si è impegnato per approfondire ed infine acquisire conoscenze tecniche superiori attraverso modelli classici, ma allo stesso modo è certo che non abbiamo tutti gli stessi scopi nel fare musica. Con un app come questa impari a leggere le note e questo è un fatto. Un oggetto nuovo che 10 anni fa non esisteva che comunque per dare risultati ti chiede impegno diventando solo un altro tipo di media per fare una pratica molto specializzata. Ma dopo questo, il saper leggere le note mi condurrà ad una cultura e capacità musicale come la tua Vin o di Orange? Decisamente no ed è chiaro come il sole. Questa app fa tutta un'altra storia ma che non toglie nulla al valore di chi ha studiato in conservatorio, ha pagato fortune a maestri, frequentato corsi e fatto uno sforzo importante per studiare.
Mi piacerebbe davvero avere il tempo di leggere (e studiare) il Pozzoli e non lo faccio per pigrizia o perché penso che non serva a nulla ma per mancanza di tempo ed energia dopo una giornata a fare altro tra famiglia e lavoro.
Per me e molti altri come me, la musica è accontentarsi di come ti viene o rinunciare. Poi quando vedi mezzucci come un app finisce che la provi per vedere se riesci a migliorarti ancora un altro pò.