pentatonic ha scritto:
avendo come riferimento il Rev2, che mi è fuori budget, secondo te il Cobalt 8, pur con un engine digitale, potrebbe fare al caso mio?
Direi di no. Cobalt8 e' totalmente differente da Argon8, ma se parti come riferimento dal Rev2, ci sono le dovute differenze.
Tolto il fatto che anche qui i suoni della casa son farciti di "unzi unzi", nel mezzo ci sono invece bei suoni che spiccano (non pochi) e che indicano che mettendo mano alla macchina si possono tirare cose nettamente migliori.
I lead escono davvero molto bene (alcuni da urlo, e se ci si mette mano del proprio anche meglio), ma va anche detto che sono i suoni piu' facili da tirare fuori.
Brass se ne possono tirare fuori di tutti i tipi, e qui lo strumento non si siede di certo (anzi !), ma se il tuo riferimento e' il prophet, cobalt8 non lo vedo come strumento che possa fare al caso tuo.
Mi piace di piu' del blofeld come personalita' (il blofeld e' piu' generico), ma se mi parli di prophet mi arrendo.
Dove si siede un po' e' sui pad, che spesso non sono cosi' avvolgenti e articolati come su hydrasynth.
Se hai letto le recensioni dell'hydra, viene definito come sintetizzatore che non emula, quindi strumento a se stante.
Per me anche cobalt8 e' su questa strada : le mie esigenze sono di home studio, ricerca del suono come ispirazione, quindi apprezzo il singolo sintetizzatore per l'esclusivita' della sua struttura di generazione sonora, e poi per la fascia di sonorita' dove eccelle.
Ma tutti i synth hanno punti di eccellenza ed altri che tendono invece a lasciare dei buchi, per questo nel parlarne, posso entusiasmarmi della parte innovativa (anche in termini di suono) del cobalt8, ma senza volergli dare un carattere emulativo.
Da questo punto di vista, se si mette mano all'editor, trovo piu' versatile il blofeld, dal quale puoi tirar fuori da suoni Juno, a moog, a simil oberheim ecc. Pero' essendo piu' generalista, manca invece di quei suoni di carattere che ti fanno dire "questi suoni, li puo' fare solo questo sintetizzatore".
Se andiamo a vedere ad esempio un obxa ha stupito tanto per alcuni timbri resi celebri in brani famosi, ed e' tutt'ora ricercato per questi motivi, pero' anche lui aveva i suoi limiti dove tendeva a far mancare qualcosa.
Se ti sei fatto venti minuti di hydra, avrai sentito tutta la sua potenza sui pad articolati, sulle textures avvolgenti, ecc. Del suo non ha preset che emulano synth del passato. Un'altra macchina a se stante, pero' dalla potenza di generazione del suono notevole.
Quando nacquero i primi sintetizzatori ci si sforzava per emulare gli strumenti acustici, e (ohime') spesso i limiti dei medesimi portavano a risultati quasi fallimentari.
In realta' il moog era moog, il prophet era prophet e cosi' via.. SUlle polifoniche si riuscivano anche ad emulare violini, flauti ecc.. ma alla fine col tempo ci siamo tutti resi conto che erano strumenti nuovi : non dovevano emulare nulla , dovevano essere loro stessi.
Con la grande ondata di sintetizzatori nuovi di questi ultimi tempi, bisogna ragionare allo stesso modo.
Una cosa e' il model D di Behringher, che nasce proprio per emulare (e lo fa bene), ma quando si parla di Cobalt, Hydra ecc. di nuovo si parla di strumenti nuovi.
I VA di 10 anni fa invece nascevano con lo spirito di emulazione : un virus, piuttosto che un supernova (o ultranova), un radias, e un blofeld hanno anche queste vocazioni.
Premesso che il supernova e' oramai datato, introvabile ecc. io punterei su VA meno recenti per avere un po' di emulazione.
Il problema e' che per provare bene cobalt8 devi collegarlo a PC o allo smartphone e fruire delle funzioni in piu' che hanno gli editor... Li ti rendi conto del potenziale dello strumento.
All'inizio resti un po' disorientato per la struttura di sintesi particolare, poi quando ne comprendi i meccanismi, ti rendi conto che e' uno strumento particolare, quindi una cosa nuova.