Genuino MADE IN ITALY vs MADE IN CHINA

mauroverdoliva 21-09-20 08.35
Buondì, prendo spunto da alcune (stucchevoli) discussioni, per aprirne una dove avrei piacere nel leggere le VS esperienze con prodotti Made in Italy e Made in China, premettendo che esiste mano d'opera e mano d'opera a prescindere dal luogo di origine... emo
Un esempio esaustivo:: meglio per voi un cassa italiana SCRAUSA o un "buon cinese?
CHE IL DUELLO INIZI ! emo
mima85 21-09-20 09.22
Credo che si debba dare la priorità alla qualità del prodotto, indipendentemente dalla sua provenienza.
paolo_b3 21-09-20 09.41
Mah, per me oggi non esistono più ne il Made in Italy ne il Made in China.
Parliamo di progetti e di prodotti che vengono sviluppati in maniera mista tra qui ed i paesi a basso costo di manodopera, alla fine ci si deve posizionare sul segmento di mercato che soddisfa le tue esigenze, che non è necessariamente la qualità intesa come valore assoluto.
Ad esempio cosa me ne faccio di una coppia di monitor da 1000 € cadauno se devo fare quattro serate all'anno alla sagra del contorno misto e della pera volpina?
maxpiano69 21-09-20 10.15
@ paolo_b3
Mah, per me oggi non esistono più ne il Made in Italy ne il Made in China.
Parliamo di progetti e di prodotti che vengono sviluppati in maniera mista tra qui ed i paesi a basso costo di manodopera, alla fine ci si deve posizionare sul segmento di mercato che soddisfa le tue esigenze, che non è necessariamente la qualità intesa come valore assoluto.
Ad esempio cosa me ne faccio di una coppia di monitor da 1000 € cadauno se devo fare quattro serate all'anno alla sagra del contorno misto e della pera volpina?
+ 1 con standing ovation a paolo_b3 e mima85 emo

Prima di tutto centrare l'esigenza, quindi se mi serve qualcosa di "buono" non prendo qualcosa di "scrauso" in nessun caso (e viceversa); poi a parità di prestazioni/qualità (vere, non sulla carta) valutare il prezzo e se proprio si vuol fare il "patriota" magari concedere un piccolo margine % al prodotto italiano, ma non di più.
Bassoforte 21-09-20 10.29
@ mauroverdoliva
Buondì, prendo spunto da alcune (stucchevoli) discussioni, per aprirne una dove avrei piacere nel leggere le VS esperienze con prodotti Made in Italy e Made in China, premettendo che esiste mano d'opera e mano d'opera a prescindere dal luogo di origine... emo
Un esempio esaustivo:: meglio per voi un cassa italiana SCRAUSA o un "buon cinese?
CHE IL DUELLO INIZI ! emo
Io mi sono fatto l'idea che ci sono ambiti dove la nostra ricerca e capacità industriale (e non solo la nostra ) è stata superata ampiamente da quella cinese.
Spiego meglio banalizzando: il connection camera kit per usare Ipad con master, ho iniziato con un cinese da 15€ che come prestazioni paragonabile all'originale Apple al 98% che ho comprato comunque che costa quasi il triplo. Noto che nessuno produce lo stesso connettore in Italia che non significa che non saremmo in grado di fare ma che certamente alla fine del ciclo costerebbe più di quello originale e forse con prestazioni inferiori al cinese.

La dura realtà è che nel mercato della componentistica elettronica a tutti i livelli, nessun paese è in grado di competere con la Cina ad oggi: perchè nel sempre citato ( e abusato ) rapporto q/p vincono sempre loro, perché hanno sviluppato un modello industriale e infrastrutturale a livello paese, oramai da anni, che a scapito della qualità della vita, della società, dell'ambiente, dell'individuo, pone la Cina al di sopra di tutti gli altri stati occidentali.

Mi si dirà "io compro il connettore originale" e io ti rispondo "perchè hai i soldi.." ma l'avere soldi in questi tempi nella stragrande maggioranza dei strati di popolazione, non è per nulla scontato, ed è questo il punto di ingresso nel gioco per l'industria orientale.

Per rispondere alla tua domanda io mi sento di dare due risposte che per il mio buon senso vanno comunque bene.
Risp. a) Faccio una scelta di campo: compro prodotti italiani/originali (perché voglio e perché posso e non perchè sono necessariamente migliori);
Risp. b) C'ho pochi soldi e con questi pochi ci devo fare un sacco di altre cose: mi tocca prendere il cinese che costa poco e andrà pure bene (ho bisogno dell'oggetto).



mike71 21-09-20 10.56
@ mima85
Credo che si debba dare la priorità alla qualità del prodotto, indipendentemente dalla sua provenienza.
Io ho una bicicletta Merida, comprata una decina di anni fa. Che e` stata fatta a Taiwan a Dacun, e sul manuale c'e` scritto l'indirizzo dove e` stata costruita. Nessun problema sulla sua qualita`, certo avessi preso un modello piu` costoso avrebbe avuto prestazioni migliori, ma non ho avuto problemi se non causati da incidenti.
Certo se invece uno compra una Bianchi od un'Atala e poi dietro all'Italian style ci sta una bici fatta chissa` dove magari la qualita` e` differente.

zaphod 21-09-20 11.10
mauroverdoliva ha scritto:
esiste mano d'opera e mano d'opera a prescindere dal luogo di origine...

questa è verità.
C'è un discorso enorme dietro, che toccherebbe manodopera italiana demotivata e sottopagata, laboratori semiclandestini che di italiano hanno solo l'indirizzo, in cui poi lavora di tutto in condizioni simili a certe fabbriche cinesi, ecc. Forse non è il contesto; comunque preferisco (quando posso) la produzione locale a quella estera, e ammiro sempre l'imprenditore che preferisce rinunciare ad una fetta di guadagno piuttosto che delocalizzare la produzione.

Comunque: giusto parlando di amplificazione, io come impianto privato ho avuto l'italianissimo SR Pocket Two (che possiedo ancora, ma lo utilizzo come impianto home theater col subwoofer dietro al divano... una figata, con certi film sembra che stia per crollare la casa) e sono passato alle cinesi QSC K10.
L'esigenza primaria è stata l'utilizzo di due fullrange al posto di un sistema 2.1, unita ad una trasportabilità un po' meno problematica. Qualitativamente ritengo ambedue a livelli piuttosto alti, ma devo dire che come fedeltà assoluta per i suoni di pianoforte ho una preferenza verso le QSC. Sono più analitiche, meno calde rispetto al Pocket Two (che è in legno), oltretutto hanno una pressione sonora maggiore, a volte con il Pocket Two mi entrava il limiter con sola voce e pianoforte, mentre QSC le uso anche con organo, facendo i bassi, e tengono bene pur restando intelleggibili. Niente di ultrapotente, comunque...
QSC è un caso di prodotto cinese proposto a prezzo medio/alto. Quali sono le cause? Non saprei: a me, come utilizzatore, serve che suoni bene e sia affidabile. Ignoro quindi se il prezzo elevato sia dato da componentistica, progettazione, manodopera, ricarico spropositato... forse è una combinazione dei 4. Da profano (inteso non addentro all'industria), a mio avviso valgono il prezzo pagato, così come il sistema SR.
Riccardo_Gerbi 21-09-20 11.12
mauroverdoliva ha scritto:
premettendo che esiste mano d'opera e mano d'opera a prescindere dal luogo di origine...


...e quella qualificata costa, al netto delle tasse (peraltro care qui da noi).

mauroverdoliva ha scritto:
Un esempio esaustivo:: meglio per voi un cassa italiana SCRAUSA o un "buon cinese?


Perché, c'è ancora oggi un "made in Italy" scrauso?
Puoi farmi qualche esempio di marca/modello per capire meglio?

mauroverdoliva ha scritto:
CHE IL DUELLO INIZI !


Semmai, in una discussione del genere, ritengo utile sfatare un luogo comune se si discute di impianti PA:
"La cassa da battaglia" non è quella che costa meno...

R.Gerbi
Riccardo_Gerbi 21-09-20 11.22
zaphod ha scritto:
sono passato alle cinesi QSC K10


...cinesi come produzione, perché QSC è americana, anche come progettazione (e non sei "caduto male" come qualità).

R.Gerbi
mauroverdoliva 21-09-20 11.23
@ Bassoforte
Io mi sono fatto l'idea che ci sono ambiti dove la nostra ricerca e capacità industriale (e non solo la nostra ) è stata superata ampiamente da quella cinese.
Spiego meglio banalizzando: il connection camera kit per usare Ipad con master, ho iniziato con un cinese da 15€ che come prestazioni paragonabile all'originale Apple al 98% che ho comprato comunque che costa quasi il triplo. Noto che nessuno produce lo stesso connettore in Italia che non significa che non saremmo in grado di fare ma che certamente alla fine del ciclo costerebbe più di quello originale e forse con prestazioni inferiori al cinese.

La dura realtà è che nel mercato della componentistica elettronica a tutti i livelli, nessun paese è in grado di competere con la Cina ad oggi: perchè nel sempre citato ( e abusato ) rapporto q/p vincono sempre loro, perché hanno sviluppato un modello industriale e infrastrutturale a livello paese, oramai da anni, che a scapito della qualità della vita, della società, dell'ambiente, dell'individuo, pone la Cina al di sopra di tutti gli altri stati occidentali.

Mi si dirà "io compro il connettore originale" e io ti rispondo "perchè hai i soldi.." ma l'avere soldi in questi tempi nella stragrande maggioranza dei strati di popolazione, non è per nulla scontato, ed è questo il punto di ingresso nel gioco per l'industria orientale.

Per rispondere alla tua domanda io mi sento di dare due risposte che per il mio buon senso vanno comunque bene.
Risp. a) Faccio una scelta di campo: compro prodotti italiani/originali (perché voglio e perché posso e non perchè sono necessariamente migliori);
Risp. b) C'ho pochi soldi e con questi pochi ci devo fare un sacco di altre cose: mi tocca prendere il cinese che costa poco e andrà pure bene (ho bisogno dell'oggetto).



vi ringrazio tutti per le risposte, avendo centrato il nocciolo della discussione.
aggiungo che è stato oggetto di discussione (stupide) in altri 3d, la convinzione degli stessi (...) che il made in italy (quello dedicato alla musica, perche' su altro...) fosse OBBLIGATORIAMENTE migliore del made in china... e chi vi scrive e' un convinto PATRIOTA emo nonche' consumatore di PA italiano, del brand che conoscete...
non e' (come correttamente detto) una questione di made in questo o in quello, ma la qualita' degli stessi e i conti con le ns tasche che non sempre ci consentono di scegliere l'eccellenza (made in...)
zaphod 21-09-20 11.37
Riccardo_Gerbi ha scritto:
cinesi come produzione, perché QSC è americana, anche come progettazione

verissimo! L'avevo omesso perchè il 3d è sul "made in...", però è giusto puntualizzarlo.
paolo_b3 21-09-20 11.38
@ mauroverdoliva
vi ringrazio tutti per le risposte, avendo centrato il nocciolo della discussione.
aggiungo che è stato oggetto di discussione (stupide) in altri 3d, la convinzione degli stessi (...) che il made in italy (quello dedicato alla musica, perche' su altro...) fosse OBBLIGATORIAMENTE migliore del made in china... e chi vi scrive e' un convinto PATRIOTA emo nonche' consumatore di PA italiano, del brand che conoscete...
non e' (come correttamente detto) una questione di made in questo o in quello, ma la qualita' degli stessi e i conti con le ns tasche che non sempre ci consentono di scegliere l'eccellenza (made in...)
Ecco bravo, io non sono un patriota nel senso stretto, ma diciamo che ci terrei a rilanciare il lavoro qui in Italia. Però quando comperi determinati prodotti a marchio italiano e poi scopri che invece di italiano c'è solo il nome, ovvero paghi di più il prodotto ma il lavoro comunque proviene dalle aree a basso costo, allora due domande te le dovrai fare.
Purtroppo il senso patriottico dell'imprenditoria è pressapoco pari a zero, per cui il problema lo si può risolvere solo politicamente.
Gli Stati Uniti d'America, "the land of freedom", i dazi e le barriere all'ingresso a determinati prodotti li hanno eccome.
filigroove 21-09-20 11.57
C'è qualcosa fatta interamente in Italia? I progetti possono essere europei o americani, ma la manodopera è quasi tutta orientale. Di che prodotti parliamo dunque?
mauroverdoliva 21-09-20 13.45
@ Riccardo_Gerbi
mauroverdoliva ha scritto:
premettendo che esiste mano d'opera e mano d'opera a prescindere dal luogo di origine...


...e quella qualificata costa, al netto delle tasse (peraltro care qui da noi).

mauroverdoliva ha scritto:
Un esempio esaustivo:: meglio per voi un cassa italiana SCRAUSA o un "buon cinese?


Perché, c'è ancora oggi un "made in Italy" scrauso?
Puoi farmi qualche esempio di marca/modello per capire meglio?

mauroverdoliva ha scritto:
CHE IL DUELLO INIZI !


Semmai, in una discussione del genere, ritengo utile sfatare un luogo comune se si discute di impianti PA:
"La cassa da battaglia" non è quella che costa meno...

R.Gerbi
Bah... Ti dirò: per esperienza diretta ho ascoltato DAD e SOUNDSATION che i sapientoni di turno le hanno spacciate per italiane, ma suonavano come il fustino di Dash. Alcuni modelli di Montarbo idem... Poi se i brand citati non sono "italiani" o non lo sono mai stai mi scuso, ma ho solo rimbalzato quanto dettomi.
paolo_b3 21-09-20 13.59
@ mauroverdoliva
Bah... Ti dirò: per esperienza diretta ho ascoltato DAD e SOUNDSATION che i sapientoni di turno le hanno spacciate per italiane, ma suonavano come il fustino di Dash. Alcuni modelli di Montarbo idem... Poi se i brand citati non sono "italiani" o non lo sono mai stai mi scuso, ma ho solo rimbalzato quanto dettomi.
Una coppia di Soundsation, 240W RMS cadauno, 10" di woofer, le ho pagate 300€. Suonano benissimo emo
E comunque se sali con una zizza da 1 kg di bufala, te le faccio sentire, c'è di peggio, credimi.

P.S. Senza zizza puoi rimanere a casa emoemoemo
Riccardo_Gerbi 21-09-20 15.18
mauroverdoliva ha scritto:
per esperienza diretta ho ascoltato DAD e SOUNDSATION che i sapientoni di turno le hanno spacciate per italiane


Occhio che anche tu stai cadendo in un pericoloso luogo comune.
Rimanendo su cifre economiche, fatta in Cina o in Italia cambia niente oggi, stop.

Leggo di gente che: "eh, da quando Yamaha (o Roland) fa in Cina non è più come quando costruiva in Giappone".
Ma dai...

Riguardo ai brand da te citati sono tutti italiani, ciascuno con R/D (alcuni tecnici li conosco pure...) che sviluppa dei progetti qui e li delocalizza in Cina come produzione per la solita questione dei costi.

A Guangzhou (per esempio) c'è un vero e proprio distretto con fabbriche che realizzano dal singolo chip fino al prodotto finito, con costi che in Italia manco ci paghi l'affitto del capannone...

Una volta c'era il distretto marchigiano, che a Guangzhou non aveva niente da invidiare: oggi non c'è più niente... colpa degli imprenditori, delle tasse o è anche un po' colpa nostra che vogliamo sempre tanti watt a un piccolo prezzo?

Riflettiamo anche su questo.
R.Gerbi


mauroverdoliva 21-09-20 15.23
@ paolo_b3
Una coppia di Soundsation, 240W RMS cadauno, 10" di woofer, le ho pagate 300€. Suonano benissimo emo
E comunque se sali con una zizza da 1 kg di bufala, te le faccio sentire, c'è di peggio, credimi.

P.S. Senza zizza puoi rimanere a casa emoemoemo
Per la TETTONA mi tocca fare almeno 40 minuti di autostrada tra andata e ritorno emo
Poi per venire a RAVENNA nn so emo
mauroverdoliva 21-09-20 15.26
@ Riccardo_Gerbi
mauroverdoliva ha scritto:
per esperienza diretta ho ascoltato DAD e SOUNDSATION che i sapientoni di turno le hanno spacciate per italiane


Occhio che anche tu stai cadendo in un pericoloso luogo comune.
Rimanendo su cifre economiche, fatta in Cina o in Italia cambia niente oggi, stop.

Leggo di gente che: "eh, da quando Yamaha (o Roland) fa in Cina non è più come quando costruiva in Giappone".
Ma dai...

Riguardo ai brand da te citati sono tutti italiani, ciascuno con R/D (alcuni tecnici li conosco pure...) che sviluppa dei progetti qui e li delocalizza in Cina come produzione per la solita questione dei costi.

A Guangzhou (per esempio) c'è un vero e proprio distretto con fabbriche che realizzano dal singolo chip fino al prodotto finito, con costi che in Italia manco ci paghi l'affitto del capannone...

Una volta c'era il distretto marchigiano, che a Guangzhou non aveva niente da invidiare: oggi non c'è più niente... colpa degli imprenditori, delle tasse o è anche un po' colpa nostra che vogliamo sempre tanti watt a un piccolo prezzo?

Riflettiamo anche su questo.
R.Gerbi


Non sono d'accordo con la tua considerazione sui "luoghi comuni": nn ho particolari pregiudizi sui marchi (behringer a parte), ma quelli ascoltati (tutti entry level) mi hanno deluso parecchio...
iMusikante 21-09-20 15.27
@ Riccardo_Gerbi
mauroverdoliva ha scritto:
per esperienza diretta ho ascoltato DAD e SOUNDSATION che i sapientoni di turno le hanno spacciate per italiane


Occhio che anche tu stai cadendo in un pericoloso luogo comune.
Rimanendo su cifre economiche, fatta in Cina o in Italia cambia niente oggi, stop.

Leggo di gente che: "eh, da quando Yamaha (o Roland) fa in Cina non è più come quando costruiva in Giappone".
Ma dai...

Riguardo ai brand da te citati sono tutti italiani, ciascuno con R/D (alcuni tecnici li conosco pure...) che sviluppa dei progetti qui e li delocalizza in Cina come produzione per la solita questione dei costi.

A Guangzhou (per esempio) c'è un vero e proprio distretto con fabbriche che realizzano dal singolo chip fino al prodotto finito, con costi che in Italia manco ci paghi l'affitto del capannone...

Una volta c'era il distretto marchigiano, che a Guangzhou non aveva niente da invidiare: oggi non c'è più niente... colpa degli imprenditori, delle tasse o è anche un po' colpa nostra che vogliamo sempre tanti watt a un piccolo prezzo?

Riflettiamo anche su questo.
R.Gerbi


oggi non c'è il distretto italiano ? emoemoemoemoemoemo cioè veramente le sparate grosse qui dentro ... l'italia allo sbando proprio. comunque, discussione mediocre e inutile oggigiorno come il tizio che la sostiene. emo
Riccardo_Gerbi 21-09-20 15.44
iMusikante ha scritto:
oggi non c'è il distretto italiano ?


Scusa, ma prima di "spararla" tu, hai letto bene la mia risposta?

Calma e gesso...
R.Gerbi