@ vin_roma
Il vero dinosauro, in toto, è proprio Sanremo.
Si cerca di mantenerlo in vita ma non rappresenta più, nei modi e nell'ambientazione, la realtà che ci circonda.
Sono d’accordo sulla prima parte, meno sulla seconda.
In effetti credo che Sanremo rappresenti ancora benissimo la realtà musicale, o almeno discografica, italiana.
Qualche anno fa fu monopolizzato dai ragazzi usciti dai talent, soprattutto della scuderia di Maria De Filippi. Era il loro periodo, e vincevano sempre, al punto che dovettero cambiare il sistema delle votazioni (da tutto televoto a una parte pubblico, una parte demoscopica, una parte stampa/addetti ai lavori) proprio perché naturalmente avvantaggiati. Il pubblico affezionato a quei ragazzi era anche abituato al televoto, li aveva mandati avanti negli show di provenienza a suon di messaggini. Ed era un pubblico soprattutto giovane. Cantavano tutti mediamente bene canzoni costruite ad arte per loro, e mediamente brutte.
Oggi la tendenza è il “nuovo cantautorato”, permettetemi il virgolettato ma non so esattamente come definirlo. Che sia vagamente indie come i Pinguini Tattici Nucleari, o con contaminazioni rap alla Mahmood o Lauro, fatto sta che il testo ha più importanza di arrangiamenti ed esecuzione. Ed è quello che oggi vende.
Io continuo a guardarlo per le piccole chicche che riesce ancora a regalare, Quintorigo, Ayane, Kutso, Marta sui Tubi, Gualazzi, gli stessi Morgan e Bugo, che al di là del teatrino hanno portato un pezzo per me pazzesco. c’è sempre qualcosa di veramente buono, che non vince mai e anzi di solito viene ignorato dai più.