@ wildcat80
Altra mia insana passione.
Lo definirei il blues mediterraneo, anche se con il blues c'entra nulla musicalmente, in quanto la versione moderna affonda le radici nella canzone di protesta e nell'oppressione, nella fattispecie contro i francesi.
Le radici originano nella paghjella, forma di canto polifonico profano (anche se esiste tutta una letteratura di musica sacra in forma di paghjella, iniziando proprio dall'inno corso, Dio vi salvi o Regina).
Affine a tenores sardo e trallallero ligure, le voci sono 3: u bassu, a seconda, u terzu.
La struttura è del tipo chiamata/risposta, con il tema/strofa enunciato da a seconda, bassu e a terza si inserisconi a sostegno nelle risposte.
Questa forma secolare sopravvive nella produzione popolare contemporanea, con le 3 linee melodica a dialogare soprattutto negli incisi e nei ritornelli.
Anche pezzi recentissimi e molto disimpegnati come gli inni delle squadre calcistiche locali riprendono questa tradizione.
Buon ascolto!
Ascoltato per curiosità, di blues ha solamente le origini rurali (chiamata e risposta), io ci vedo piuttosto country, folk simile alla musica irlandese se vogliamo (che in realtà si può dire folk europea).
Noi in Veneto non abbiamo questo tipo di sonorità perché la società era meno omogenea, la popolazione era molto povera da una parte e medioricca dall'altra, credo che questo abbia portato ad una divisione netta tra la musica popolare (fatta di canzonette per rallegrare la vita in campagna) e musica colta (mi viene in mente Vivaldi e la barocca)...
Almeno questo è un mio parere... da questo punto di vista chi ha questo tipo di tradizioni così radicate e interessanti è solo da ammirare.