SimonKeyb ha scritto:
in proporzione sembra che questi sistemi fossero molto più efficienti di quelli di oggi
Le risorse a disposizione erano limitate, quindi i programmatori dovevano spremere ed ottimizzare il più possibile il codice. Oggi invece, con gigabyte di RAM, gigaherz di processori multi-core e tera di spazio su disco, spesso si tende a buttar su strati su strati tra layer di astrazione hardware (che vabbeh, ci vuole, se no uno tanto vale che torni a programmare in Assembly), framework con relativi ambienti virtuali, librerie, cazzi e mazzi, con la conseguenza che i programmi diventano dei pachidermi per i quali servono ingenti risorse hardware, molte delle quali servono appunto per tutti gli strati sottostanti su cui poggia il programma.
Non è una questione di efficienza dei computer in se, tanto quanto di com'è cambiato lo sviluppo del software rispetto ad allora. Senza parlare del fatto che oggi ci sono programmatori che se gli chiedi cos'è un indirizzo di memoria manco ti sanno rispondere. Questi programmatori a quei tempi non sarebbero stati capaci di mettere insieme nemmeno il più semplice dei programmi, mentre oggi spesso li si trovano a lavorare nelle software house a produrre codice farraginoso, inefficiente, lento e pieno di bug.