Giudicare Pavarotti dal periodo del "Pavarotti & Friends" è come giudicare Maradona vedendolo giocare adesso con 80 kg in più
Pavarotti era all'apice già da metà degli anni '60. Nei '90 quando si è dato al Pop era già anagraficamente meno prestante, nonostante avesse ancora una buona voce.
Non penso sinceramente che il suo successo sia dovuto alla tv, perché era già considerato fra i migliori prima degli anni '70, quando la concorrenza era veramente accanita e non era reclamizzato dai media e da Internet.
Non come ora e non credo più degli altri.
Tanto da venire espressamente richiesto dai più grandi direttori d'orchestra del periodo come Von Karajan, che non doveva dimostrare niente a nessuno e aveva un'ampia scelta fra gli artisti.
E nei migliori Teatri del Mondo.
C'è da considerare che i Tenori non sono tutti uguali e c'è chi ha la voce più portata per un genere drammatico piuttosto che romantico o leggero. E non per forza un genere è migliore dell'altro. Non è una questione di gusto è proprio la voce che si inserisce tecnicamente in un settore piuttosto che nell'altro
Poi chiaramente con l'età la voce matura e ci si sposta un po' col repertorio.
I paragoni con i grandissimi come Caruso e Gigli ci stanno, ma bisogna cosiderare che forse anche il modo di cantare e interpretare era diverso. Caruso cantava già nel fine '800. Gigli negli anni '20. Quindi 50/70 anni prima di Pavarotti.
Con le dovute proporzioni e po' come paragonare Sivori a Messi. Due eccelsi giocatori ma per forza di cose diversi a tal punto che giudicare il migliore è difficile.
Di Stefano e Del Monaco sono più recenti. Fine anni '40, comunque vent'anni prima di Pavarotti.
Però sono artisticamente diversi fra loro.
Di Stefano aveva una voce morbida e romantica mentre Del Monaco molto potente e scura.
Pavarotti molto chiara e inconfondibile.
A me piace molto il suo timbro, per molte cose lo preferisco.
Ma anche qui il paragone è difficile perché sono Tenori con ruoli e caratteristiche diverse fra loro.
Sempre rapportandoci al calcio è come paragonare sì tre attaccanti, ma uno è un centrocampista difensivo, un più avanzato e uno è una punta. Anche qui il confronto è difficile...
Subentra il gusto personale.
Nelle classifiche, anche degli addetti ai lavori, i nomi sono sempre quelli e secondo me Pavarotti ci sta alla grande e in alta posizione
Sulla Tecnica forse alcuni preferiscono altri ma lui sopperiva con un formidabile dono naturale.
Nella "Figlia del Reggimento" c'è un'aria in cui Pavarotti sparava nove Do di petto di fila.
Significa cantare il Do4 con potenza e voce piena. È praticamente l'estensione massima della voce tenorile.
Prima di lui nessuno si era mai azzardato, e l'opera è del 1840...
Tutti i più grandi la cantavano e la cantano in falsetto.
Entra in gioco il dono naturale, può essere considerato un esercizio di agilità, ma ci vuole anche una gran tecnica a farne nove di fila.
Nessuno prima di lui in 90 anni.
E ripeto che la potenza della voce di un tenore la si percepisce
dal vivo! Ok l'acustica del Teatro ma senza microfono deve superare un'Orchestra di decine di elementi.
Non è come sentire un qualsiasi altro cantante.