@ tsuki
Sperando che quest'incubo si esaurisca il piu' presto possibile,mi chiedevo che succedera' DOPO nel mondo delle serate live nei locali.Appare chiaro che per un bel po' stiparsi come si faceva prima in tantissimi in un locale,non sara' né prudente né saggio,e men che mai bere e mangiare qualcosa quasi a contatto,e questo per un bel po' di tempo....Questo portera' inevitabilmente alla diminuzione degli incassi dei gestori,e molti di loro,gia' in difficolta' prima dell'epidemia,non ce la faranno a tenere aperto....Di conseguenza diminuira' ancora l'attivita' dei gruppi Live che gia' era quello che era.Un disastro.Probabilmente è finito un periodo,si dovra' cercare delle forme di aggregazione musicale diverse che consentano di salvare un po' capra e cavoli.....Comunque ora impegnamoci per venirne fuori,e poi si vedra'....Non ci voleva proprio...
Il discorso vale per tutto il mondo del lavoro, non solo la musica purtroppo.
Io prospetto due scenari, entrambi di cambiamento.
1) Scenario soft, quello già visto: Si ripropone un nuovo 2008, aziende che chiudono, contratti precari, sudditanza all'economia insomma crisi mondiale, licenziamenti di massa, per voi professionisti possibilità di lavoro solo se , appunto, siete veri professionisti in grandi eventi dove girano molti soldi. Possibilità per gli amatori solo di suonare a gratis, o quasi.
2) Scenario totalmente nuovo: Si cambia radicalmente, la crisi è talmente forte che si vuole voltare pagina del tutto, nuova rinascita globale, una sorta di dopoguerra e boom psicologico.
In questo contesto la musica fa da traino per la rinascita, si crea un humus come non lo si vedeva dagli anni 60.
La discriminante lo farà la gravità dell'evento sfortunato che stiamo attraversando....